Dopo aver tanto diligentemente tentato di descrivervi Ismailia,con molto piu' piacere, visti i due ultimi commenti(GRAZIE DI CUORE),mi sento ''autorizzata'' a dar libero sfogo alle emozioni e raccontarvi la
mia Ismailia.
Riordino i pensieri stamattina, perche' stanotte si e' dormito poco...la figlia di una vicina di casa, in puro stile egiziano-popolare,ha fatto la sua festa di fidanzamento, per strada, sotto le mie finestre, con ''trono'', palloncini, invitati danzanti e musica''a palla'';giuro, mi tremavano i muri!Ismailia e' anche questo:la gioia e' gioia di tutti,cosi' come il dolore,le nascite e persino le liti, tutto e' condiviso.
Vivere ad Ismailia e' scoprire nelle lunghe passeggiate con mio marito, angoli sempre nuovi e suggestivi,e' leggere un libro sotto un albero mentre i ragazzi giocano a pallone, e' sedersi su una panchina sul lago e guardare l'orizzonte, dove l'azzurro dell'acqua e quello del cielo si incontrano e parlare di progetti, di sogni, di tutto.
E' fermarsi ad ascoltare chiunque abbia una storia da raccontare, e' godersela al mattino presto,quando si sentono solo i passerotti e le vie sono il regno incontrastato di centinaia di gatti, che i miei figli trovano tutti irresistibili(anche quelli dal colore''indefinibile''), e' svegliarsi all'alba al canto del gallo del vecchietto di fronte,che tiene in terrazza una specie di zoo(perche' cosi' le uova sono piu' fresche...si', ma la capra????).
Amare Ismailia significa essere indulgenti coi suoi difetti,e' chiudere un occhio sui suoi contrasti, e' farsi sfiorare appena dalle sue contraddizioni, perche' sai che , poi, ti regalera' una senzazione unica, un tramonto speciale, un incontro imprevisto.
Allora, non guardi piu' alla spazzatura gettata a caso,ma ad una palma che svetta fiera, non senti altro che il profumo del pane appena sfornato,ti perdi nel suo cielo azzurro e non guardi piu' per terra...
Ismailia e' la soddisfazione, tutta mia, di saperla ormai girare anche da sola, di conoscere il nome delle strade, di saper andare a fare la spesa al mercato.
E' salire in terrazza ,con mio marito, al fresco della sera a bere un te' alla menta, e parlare di tutto quella che nella nostra via non funziona sperando, in fondo, che nulla cambi perche' tutto e' speciale cosi' com'e'.
Ismailia sta tutta negli abbracci e nelle benedizioni che mi riserva,ogni volta che passo, la vecchietta in fondo alla strada, che vive in una casupola che pare una grotta, ma che ha un cuore grande e generoso mai visto.
Ismailia e' nello sguardo furbetto di Anas, il figlio dell'ingegnere all'angolo,5anni e una vivacita' incontenibile, che gioca interminabili partite di pallone proprio sotto casa mia...Faccio finta di arrabbiarmi:''Ia uàlad!(in lombardo sarebbe, piu' o meno...ehi ciccio!!)
Vai a giocare davanti a casa tua che mi distruggi le piante!''
Lui mi guarda e fa finta di niente.Dopo due minuti sento GOOOOL!. Anas corre e zampetta per tutta la strada;ha segnato un fantastico rigore proprio in mezzo ai miei fiori.
Mi vien da ridere ...con buona pace dei miei oleandri!