Piacere a tutti è come una droga

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*°Simona83°*
view post Posted on 26/4/2008, 16:39




Altro che buone azioni disinteressate, altruismo e disponibilità gratuite. Non siamo angeli scesi in terra, ma semplici e comuni mortali. Alla ricerca di gratificazioni. Ovvero, ci comportiamo bene, siamo carini, dolci e disponibili solo perché ci conviene. E a confermarlo è addirittura la scienza.
Il nostro cervello infatti reagisce alle gratificazioni sociali proprio come al denaro. Una buona reputazione, dunque, paga nel vero senso del termine, né più nè meno di un ottimo stipendio.

A svelare le reali intenzioni dei "buonisti" sono alcuni scienziati giapponesi del Japanese Institute for Physiological Sciences, che spiegano come chi è alla ricerca di una reputazione a prova di critiche si comporta al meglio.
Gli studiosi guidati da Norihiro Sadato, hanno 'fotografato', attraverso risonanza magnetica, 19 persone intente a ricevere premi in denaro o gratificazioni di tipo sociale. E hanno così osservato che il riconoscimento ricevuto dagli altri accende la stessa area del cervello che si attiva quando otteniamo dei soldi, lo striato.

La ricerca, pubblicata su Neuron, dà una prima spiegazione scientifica ai comportamenti e alle buone azioni che di tanto in tanto compiamo o riceviamo.
Altro che azioni disinteressate, dunque. Sembra, infatti, che piacere a tutti 'inebri' il cervello, proprio come una vincita alla lotteria.

Ma non è tutto qui. Nello stesso numero della rivista, il team di Caroline Zink del National Institute of Mental Health dei Nih di Bethesda (Usa), ha indagato sull'effetto per il cervello dei rapporti con persone di diverso status sociale, per capire come mai questo fattore possa influenzare tanto comportamenti, reazioni, ma anche la salute della gente.

I ricercatori hanno mappato le regioni neurali attivate nel momento in cui si elaborano informazioni relative al censo e alle gerarchie sociali, grazie a un gruppo di volontari impegnati in un gioco di ruolo interattivo. Ognuno credeva di giocare con due compagni, uno di grado superiore e l'altro inferiore. Ma nella realtà i partner non esistevano: i ricercatori manipolavano il gioco illudendo così ogni volontario, grazie ad apposite immagini proiettate su alcuni schermi.
Nella serie di esperimenti la gerarchia sociale dei tre membri di ogni squadra a volte restava invariata, altre volte si modificava 'in corsa'. Così i ricercatori hanno scoperto che le aree cerebrali che si accedono interagendo con un capo sono diverse da quelle che si attivano nel caso di un sottoposto. Ma soprattutto hanno fotografato le zone che si attivano quando si modifica la gerarchia sociale: sono le stesse coinvolte nel metabolismo delle emozioni e della cognizione sociale.

"Insomma, l'attività di queste regioni rappresenta una riposta emozionale al rapporto con il giocatore superiore, che però si manifesta solo quando la gerarchia è dinamica. Dunque", spiegano gli studiosi, "un'azione, benché irrilevante ai fini del gioco, può avere conseguenze nella gerarchia sociale del protagonista".
In pratica il nostro cervello reagisce in modo diverso a un superiore e a un inferiore, ma solo quando c'è la possibilità di cambiare gradino della scala sociale.
 
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conmar
view post Posted on 28/4/2008, 07:46




Interessante articolo ..
Comunque una ricerca che non fa altro che dimostrare quello che è in effetti. L'amor proprio passa davanti a tutto ... E' nella natura umana
 
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1 replies since 26/4/2008, 16:39   68 views
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