Il mio Mal d’Egitto è nostalgia di luoghi, di profumi, di sapori e spazi infiniti da assaporare con la bocca spalancata neanche fossi un bambino che assiste ad una magia inaspettata, gratuita.
La mia magia era e rimane il deserto, immobile, immenso; un deserto assetato di acqua e di segreti che ogni viaggiatore telepaticamente (sotto un sole accecante o in una notte stellata) gli confida.
Custode leale dei miei piccoli e grandi progetti, delle mie sconfitte, del mio quotidiano “urbano” così distante dall’ Egitto, così caotico.
Dell’Egitto non menzionerei unicamente la barriera corallina maestosa e fragile nella sua bellezza, il deserto o la sua storia così affascinante e memorabile, esalterei le potenzialità curative dell’anima; metereopatica da sempre vi garantisco che questo paese ha ridotto al lumicino le mie puntuali stagioni di ansia!
Una terapia di sole, colori e mare da esplorare
Ogni vacanza si fa sempre più intensa, ogni volta al mio mosaico terapeutico si aggiunge un tassello importante, da custodire al mio rientro a casa, da ricordare nei giorni incolori che, spesso, Milano mi mette in conto
Dormo poco o niente in Egitto, una volta la scusa è l’alba da ammirare, un’altra il tramonto che aspetto sulla spiaggia silenziosa, avvolta dalla prima umidità della serata che verrà, incurante degli sguardi interrogativi e perplessi del personale del resort di turno che, rassettando la sabbia o raddrizzando i lettini, prova a dissuadermi dalla mia infantile attesa di un sole
“amico speciale” che scompare.
A tutt’ oggi il mio Mal d’Egitto mi ha portato a conoscere in lungo e in largo Marsa Alam, solo il sud quindi; una zona ancora poco battuta dai turisti occasionali che prediligono altre mete del Mar Rosso, una zona non ancora stravolta da cantieri di centri commerciali e discoteche glamour.
L’unico paese, distante dall’aeroporto di Marsa Alam ben 140 km!, El Quseir è sconvolgente per la sua semplicità, per la sua curiosa trascuratezza, per i suoi shop semplici semplici, comprerei di tutto in questi negozi: un narghilè che non saprei mai utilizzare al mio rientro, l’ ennesimo papiro che mi sembra proprio diverso dagli altri comprati e regalati in precedenza, essenze, erbe curative!
A Milano la diffidenza verso “l’altro” o “nuove cose” è per me fredda consuetudine, ma Marsa Alam semplifica tutto: è facile ricambiare un sorriso inaspettato, raccontarsi a persone sconosciute fino a pochi istanti prima, affrontando un percorso accidentato di inglese, francese e italiano, qualche parola in arabo, anche la più piccola e semplice so che verrà apprezzata!
Fuori dal villaggio ho cenato in posti che definire “spartani” è poco! ma che bontà assaporare ogni volta cibi semplici e gustosi; in quei momenti sono lontana anni luce dal kebab mangiato frettolosamente in C.so Buenos Aires, distante dai panini di noti fast-food internazionali, ed è proprio vero quando si dice che la fame sta nella semplicità di un pasto senza sprechi e fronzoli inutili
Questo è il mio Egitto sino ad oggi:
8 viaggi, 8 tasselli che compongono un mosaico inaspettato e prezioso,
8 volte 8 a preparare e disfare la stessa valigia, a tenere a bada le emozioni contrastanti che puntualmente mi si ripropongono prima di ogni partenza.
Una cronologia di partenze e ritorni impossibile da dimenticare perché testimone, ogni volta, di piccoli e grandi progetti, di sentimenti da custodire e difendere gelosamente perché le sentenze gratuite, di chi malato d’Egitto non è o non è riuscito ad essere, son sempre dietro l’ angolo.
Quando questo succede, cara malatina, caro malatino non ti sorprendere
siamo protagonisti di una magia che non tutti sanno assaporare e comprendere
Una magia semplice e immediata che non vorrai dimenticare mai!
melasfEdited by melasf - 2/2/2010, 13:02