| E' difficile iniziare a raccontare, difficile perché non so da dove iniziare, come iniziare. Dentro mi sento così: confusa, debole, impaurita... Mi sento così sola e così piccola ad affrontare una cosa così grande, che non so se ci riuscirò soprattutto dopo l'abbandono morale di mio marito. E' ormai più di un anno che non dormo la notte, mio figlio, che ora ha 16 mesi, si sveglia sempre e non si riaddormenta se non ci sono io che gli do le pacche al sederino. Ultimamente però questo fatto di non dormire mi sta facendo sentire a pezzi, mi sento nervosa, tesa come una corda di violino; e allora per ogni cosa ho iniziato a rimproverare il piccolino: se non mangia, se non dorme ecc. La notte divento talmente nervosa che quando vedo che tarda a riaddormentarsi temo di fargli del male. Come se non bastasse al lavoro è un periodo di lavoro intenso: non vivo più per me, vivo solo per lui e per il lavoro, io non esisto più. Io credevo di avere sposato un uomo comprensivo, buono, intelligente... e invece ieri mi sento dire che lui ha paura a lasciarmi da sola con lui perché teme che possa fargli del male. Io? Fare del male al mio bambino? Mi è crollato il mondo addosso. Ho così tanto bisogno di essere aiutata in questo momento che quelle parole hanno avuto la pesantezza di un macigno su una mente già preoccupata da mille cose in particolare sulla mia capacità di essere non tanto una buona madre quanto una madre e basta. Non penso di essere nata per avere questo ruolo, non sono così paziente come tutti mi "ordinano" di essere, non sono così altruista da dire "Non fa niente se non dorme la notte". E mio marito mi fa sentire in colpa per questo. Ho paura che me lo voglia portare via, ho paura che stia usando questo mezzo per farmi credere di non essere in grado di occuparmi di nostro figlio, lui che per motivi di lavoro è a casa due giorni sì e dieci no. Ho paura, sì, ho paura. Paura di quello che pensa lui, paura di quello che mi sta facendo, paura di quei sentimenti di trascuratezza che a volte mi prendono nei confronti del mio piccolino. Paura di comportarmi come se lui non ci fosse, anche se non posso perché quando vuole la mia attenzione piange piange piange fino a che gli viene la tosse e allora io lo prendo, ma gli dico capriccioso, viziato... Non ce la faccio più. Sto crollando. La mia mente è proprio come questo post: confusa. Vorrei tanto andare via ma non posso, come potrei fare una cosa del genere a mio figlio? Potrei andare via con lui lontano da quel mostro che ho sposato, ma non posso togliergli la presenza del papà peraltro già così esigua. Devo continuare a soffrire in silenzio. Già. Perché io non posso lamentarmi perché sono la mamma, io non posso arrabbiarmi perché sono la mamma, se mi innervosisco e mi voglio allontanare un attimo non lo posso fare perché sono la mamma, io mi devo annullare perché sono la mamma. No. Io non ce la faccio, non ce la faccio.
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