| Patrimoni dell'umanità in Libano
Anjar
La cittadina di Anjar, nota anche come Haouch Moussa, si trova in Libano, nella valle della Bekaa o valle dei Litani, non molto distante dall strada che collega Damasco e Beirut. La cittadina è nota soprattutto per essere un centro archeologico di notevole importanza, dalla seconda metà del ventesimo secolo.
La cittadina è oggi prevalentemente popolata dai discendenti di circa seimila armeni che abitavano la regione di Musa Dagh, nel sangiaccato di Alessandretta. Quando nel 1939 le autorità mandatarie francesi cedettero la regione alla Repubblica di Turchia, gli abitanti armeni, che erano scampati al genocidio del 1915 grazie ad una resistenza accanita e temevano ritorsioni da parte turca, cercarono rifugio in Siria e in Libano, e molti di essi diedero vita all'attuale insediamento.
In tempi più recenti, la cittadina è stata tristemente nota come sede del quartier generale delle forze armate e dei servizi segreti siriani di stanza in Libano.
Dal punto di vista storico e culturale, però, la cittadina deve la sua importanza al complesso architettonico di epoca omayyade, che si ritiene sia stato edificato dal califfo Walīd I (705-715). Si tratta di un insediamento fortificato e cinto da mura che riprende il modello urbanistico ellenistico-romano: il cardo maximus e il decumanus maximus dividono infatti l'area urbana in quattro settori identici. L'incrocio tra i due assi è segnato da un tetrapilo in stile tardo romano-bizantino. La città comprendeva anche terme e botteghe, ma i resti più importanti sono quelli relativi all'edilizia residenziale e, in particolare, i due palazzi con arcate e fregi in pietra.
Con la fine della dinastia omayyade e l'avvento della dinastia abbaside nel 750, la città venne abbandonata e cadde in rovina. Fu riscoperta in maniera pressoché casuale intorno al 1950, anche se per l'esattezza gli scavi che hanno portato alla luce i resti del complesso furono iniziati già nel 1949.
Baalbek
Baalbek in Libano è uno dei siti archeologici più importanti del Vicino Oriente, dichiarato nel 1984 Patrimonio dell'Umanità dall' UNESCO. Si trova, in linea d'aria, a circa 65 km ad est di Beirut.
Oggi Baalbek (in arabo: بعلبك, traslitterato Baʿlabakk) è una cittadina nella valle della Beqāʿ (in arabo ﺍﻠﺒﻗﺎﻉ, Biqāʿ), capoluogo di un omonimo distretto libanese. Situata ad est delle sorgenti del fiume Lītānī, ad un'altitudine di 1170 metri sul livello del mare, Baalbek è famosa per le monumentali rovine di alcuni templi romani risalenti al II e III secolo dell'era comune, quando Baalbek, con il nome di Heliopolis ospitava un importante santuario dedicato a Giove Eliopolitano nella provincia romana di Siria.
Biblo
Biblo (fenicio Gbl, accadico Gubla, greco Byblos), oggi chiamata Jbeil (arabo: جبيل, Jubaīl) è un'antica città fenicia sulla costa del Libano a circa 37 Km a nord di Beirut.
È stata dichiarata dall'UNESCO patrimonio mondiale dell'umanità.
Con il nome di Gubayl (Gibello, o Gibelletto nella traslittazione in lingua italiana) fu a lungo una delle colonie genovesi al tempo della Repubblica di Genova. Fu per circa due secoli feudo familiare degli Embriaci di Genova, per alcuni anni anche dopo la riconquista araba.
Le prime tracce d'insediamento risalgono al periodo calcolitico. La città si sviluppò, in seguito, nel corso del terzo millennio quando intraprese intensi scambi commerciali con l'Egitto a cui forniva soprattutto legno di cedro del Libano impiegato in Egitto sia in campo edilizio (colonne) che nel campo delle costruzioni navali.
Il legame con l'Egitto si fece più stretto nel II millennio AC quando, per lunghi periodi, fu sottoposta direttamente al controllo egizio, come si può rilevare dalla corrispondenza diplomatica tra il sovrano di Biblo, Rid-Adda, e i sovrani egizi Amenofi III ed Akhenaton.
Passata in seguito sotto il controllo assiro finì per decadere nel corso del I millennio AC al rango di insediamento locale.
Il porto
Castello dei Crociati
Chiesa di San Giovanni Battista
Tiro
Tiro (arabo: صور, Ṣūr) è una città situata lungo la costa del Libano, capoluogo del Distretto di Tiro a 88 km a sud di Beirut. La città moderna è situata nello stesso luogo dell'omomima città fenicia che dal 1984 è stata inserita nella lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Porto dei pescatori
Viale delle Colonne
La palestra romana
La Valle di Quadisha
La valle di Qadisha (ﻮﺍدي ﻗﺎدﻴﺸﺎ, traslitterato anche Wādī Qādīšā), in Libano, è una profonda gola creata dal fiume omonimo, che prende più a valle il nome di Nahr Abū ʿAlī. La parte più spettacolare della gola si estende per circa 20 km tra i villaggi di Tourza (طﻮﺮﺰﺍ), a nord-ovest, e Bcharré (Bsharreh, ﺒﺸﺮي), a est, il paese natale di Khalil Gibran.
La vallata è oggetto di protezione non solo per lo spettacolare paesaggio naturale creato dai fianchi scoscesi della gola, dalle vette montane (come il Qurnah al-Saūdah che arriva a 3083 metri di altezza) e dalle residue foreste di cedri del Libano (Cedrus libani), conifere e ginepro, ma anche perché ospita alcuni degli insediamenti monastici cristiani più importanti del Medio Oriente, molti dei quali si trovano abbarbicati sui fianchi della valle.
Tra i monasteri più importanti della vallata si annoverano Daīr Qannūbīn (دﺍﻴﺮ ﻗﻨﻮﺒﻴﻦ), che fu per secoli la dimora del patriarca maronita e che contiene affreschi murali ispirati allo stile bizantino della Cappadocia, Daīr Mār Anṭūniūs Qozḥayā (دﺍﻴﺮ ﻤﺎﺮ ﺍﻨطﻮﻨﻴﻮﺱ ﻗﺰﺤﻴﺎ) e infine Daīr Mār Elīsha (دﺍﻴﺮ ﻤﺎﺮ ﺃﻠﻴﺸﻊ). La zona è inoltre disseminata di eremi, cappelle e grotte utilizzate in passato dai monaci.
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