Il 44esimo presidente degli Stati Uniti ha giurato al Campidoglio
E' il primo afroamericano: "
60 anni fa mio padre non poteva entrare in un ristorante"
Nel discorso inaugurale ha chiamato i suoi concittadini ad una nuova era di responsabilità e ha promesso speranza
di ALESSIA MANFREDI
"Il mondo è cambiato, ora tocca a noi" America in festa, inizia l'era ObamaBarack Obama
"Il mondo è cambiato, ora tocca a noi". Chiedendo all'America una "nuova era di responsabilità", riconoscendo le sfide grandi e reali che il Paese si trova ad affrontare, promettendo che saranno superate e che "l'America è pronta a guidare di nuovo il mondo", Barack Obama è diventato oggi il 44esimo presidente degli Stati Uniti. Sotto gli occhi di oltre due milioni di persone che hanno affollato il Mall mettendosi in fila prima dell'alba in una Washington blindata e sottozero, dando vita ad una folla allegra, che ha più volte invocato il suo nome, il primo afro-americano a sedere sulla poltrona più prestigiosa della terra ha prestato solenne giuramento.
Il giuramento sulla bibbia di Lincoln. Davanti al presidente della Corte Suprema John Roberts, Obama ha pronunciato le 35 parole previste dalla Costituzione americana con la mano sulla bibbia di Lincoln retta dalla moglie Michelle, e la storia dell'America è cambiata per sempre. La controversa era Bush si è conclusa, aprendo la porta a quella di Obama, carica di speranza. In un'atmosfera di festa, tra le esibizioni di artisti come Aretha Franklin, Itzhak Perlman e Yo-Yo Ma, il sogno del reverendo Martin Luther King si è realizzato, qualcosa che solo fino a pochi mesi fa sembrava impossibile.
IL DISCORSO INTEGRALE: ITALIANOINGLESE"Dobbiamo rimetterci in piedi per rifare l'America". "Siamo qui perché abbiamo scelto la speranza contro la paura e dobbiamo rimetterci in piedi per rifare l'America", ha detto Obama durante il suo primo discorso da presidente. Un cambiamento di rotta che dovrà passare attraverso tutte le questioni che negli otto anni di amministrazione Bush hanno alienato agli Stati Uniti le simpatie dell'opinione pubblica mondiale. Diciotto minuti esatti durante i quali Obama, in tono asciutto e grave, con un attimo di esitazione dovuto ad un errore del giudice che ha sbagliato la formula, per poi correggersi, ha toccato molti temi, offrendo una mano tesa ai moderati del mondo islamico, con i quali andrà ricercata ''una nuova strada'' di rapporti, e promettendo allo stesso tempo guerra ai terroristi. Il successore di Bush ha ribadito la necessità di lasciare l'Iraq per consegnarlo alla sovranità del ''suo popolo'' e di concentrarsi sull'Afghanistan. E non ha trascurato di sottolineare l'eccezionalità del momento, ricordando come solo 60 anni fa una persona come suo padre "non sarebbe neppure stata servita al ristorante". "A partire da oggi dobbiamo migliorarci, dobbiamo spazzare via la polvere e iniziare il lavoro per ricostruire l'America'', ha detto, ponendo l'accento sulla responsabilità.
La giornata. La lunga giornata, che marca l'apice dei festeggiamenti iniziati quattro giorni fa per l'inauguration day, con l'arrivo di Obama in treno a Washington da Philadelphia sulle tracce di Lincoln, è iniziata presto per il nuovo inquilino della Casa Bianca. Alle 8 Barack Obama insieme alla moglie Michelle - classico completo scuro e cravatta rossa lui, audace abito giallo-oro della stilista cubana Isabel Toledo per lei - si è recato alla chiesa episcopale di St. John dove ha assistito ad una funzione. Da qui la nuova first couple, accompagnata dal vicepresidente Joe Biden e signora, è andata alla Casa Bianca per un caffè offerto dal presidente uscente, come da tradizione. George W. Bush e la moglie Laura li hanno accolti calorosamente per poi accompagnarli in Campidoglio per il giuramento. Bush, che ha viaggiato in auto con Obama fino al Campidoglio e, dopo la cerimonia ha lasciato Capitol Hill in elicottero, ha così detto addio alla Casa Bianca, dove questa sera, al termine di un tour de force fra pranzo al Congresso, parata su Pennsylvania Avenue e numerosi balli serali, entrerà con la sua famiglia il nuovo presidente.
Applausi per Michelle, Malia e Sasha. La moglie Michelle, le figlie Malia e Sasha, la madre di Michelle Marian Robinson, che si trasferisce a Washington con loro per tenere d'occhio le bambine e garantire una vita il più possibile normale alle piccole, sono state accolte da un lungo, caloroso applauso sul palco del Campidoglio e hanno seguito il giuramento emozionate. Moltissime le personalità politiche presenti, a partire dagli ex presidenti Bush Senior, George W. Bush, Jimmy Carter e Bill Clinton, che è arrivato a braccetto di Hillary, ex nemica di Barack Obama durante la stagione infuocata delle primarie e oggi segretario di Stato della sua amministrazione. Moltissima anche la gente comune, che ha fatto di tutto per non mancare all'appuntamento con la storia.
Paura per Kennedy al pranzo. Attimi di paura al pranzo ufficiale al Congresso, dove il senatore Ted Kennedy si è sentito male ed è stato portato via in barella dopo un attacco di convulsioni. Il vecchio patriarca, che ha 76 anni, soffre di un tumore al cervello. Il neopresidente è subito accorso al suo tavolo e ha detto: "Le mie preghiere sono con lui". Anche il senatore Robert Byrd, 91 anni, è stato male al pranzo ma dal suo ufficio sono subito arrivate rassicurazioni: si è trattato solo di un malore passeggero.
A piedi fra la gente. Dopo il rinfresco, su una Pennsylvania Avenue gremita da migliaia e migliaia di cittadini, ha preso il via la parata, con in testa la limousine presidenziale targata "US1". Salutando la folla, mano nella mano con la moglie Michelle, il presidente ha percorso a piedi un lungo tratto di strada prima di risalire sull'auto blindata, per poi arrivare alla nuova residenza ufficiale. Davanti alla Casa Bianca sono scesi di nuovo: tanti applausi, entusiasmo e grida da rock star. Barack e Michelle sono risaliti in macchina a poca distanza dai cancelli di quella che sarà la loro casa per i prossimi 4 anni. Ultima corvé serale per gli Obama, l'apparizione a dieci balli inaugurali dove hanno promesso di passare.
Misure di sicurezza eccezionali. La città è stata invasa dalla folla sin dalle prime ore del mattino fra misure di sicurezza eccezionali: un apparato senza precedenti per garantire che l'insediamento del primo presidente afro-americano procedesse senza intoppi. Lo spettro di una possibile azione terroristica o del gesto di un folle non ha abbandonato mai, neppure per un giorno, Obama sin dai primi giorni della campagna elettorale. E oggi l'Fbi ha rivelato di aver ricevuto la segnalazione di un possibile attentato da parte di un gruppo islamico somalo, al Shabaab. Minacce definite "incerte" e poco credibili, che hanno però gettato un'ombra cupa sull'Obama day.
(20 gennaio 2009)