Lo strano caso Panucci-Spalletti, www.eurocalcio.info

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m.baroncini
view post Posted on 25/2/2009, 14:59




Panucci e Spalletti, esperienza e allenatore separati in casa. Cui prodest? La verità sembra dalla parte del "buon Luciano". Ma siamo sicuri di conoscere questa verità? La vicenda sembra chiara, ma non illuminata. A Napoli Panucci decide di non andare in panchina, e per questo diventa un caso, un problema, un oggetto estraneo da espellere. Ma perchè ha fatto questa scelta? Cosa c'è dietro il rifiuto di una panchina? Chi scrive non ha mai creduto alle mezze verità, specie quando c'è un'ombra di denaro e potere ad offuscare il quadro.
Cosa è successo a priori, qual è il casus belli che possa giustificare tale atteggiamento da parte di un professionista? Riteniamo che azioni di tale rilevanza mediatica spesso siano provocate da rancori repressi, e prontamente insabbiate, specialmente in questi ambienti di fama, potere, denaro e successo.
E così qualcuno (una fonte vicina al giocatore) ci racconta di uno Spalletti inedito, tenero e affettuoso davanti alle telecamere, ma che per farsi capire nello spogliatoio, spesso non lesina maniere forti. Così è successo per Vucinic, ora più prolifico che mai, e per altri giocatori giovani. Quegli stessi giocatori su cui la dirigenza romanista farebbe mobbing, evitando di pagare loro lo stipendio, tanto da portare Panucci ed altri giocatori ad "autotassarsi". Tanto pe' campa'.
Ma dall'altro lato dello schermo, tutti noi vediamo un'altra realtà, una superficie apparentemente definita come quella di un iceberg, tutta baci, abbracci e gelide coccole ai giocatori, da parte di un allenatore capace ma dalle maniere poco ortodosse. E forse questo atteggiamento è stata la causa delle voci di quest'estate e dell'inizio stentanto di campionato Giallorosso? Ora che Scolari è stato esonerato, Spalletti salterà in sella ai leoni londinesi del Chelsea a fine campoionato?
Per Panucci forse una liberazione, sempre che rimarrà alla Roma dopo questa stagione da separato in casa. Eppure prima di Napoli, per una intera settimana si sarebbe allenato duramente, anche sotto gli acquazzoni di Trigoria. Ma poi la scelta di schierare Cassetti, digiuno di preparazione. Ed ecco l'ira di Cristian, sommata a tante altre scelte sbagliate della società. Società che naturalmente si è mossa verso l'allenatore, così come gli ultrà che contano, e che manipolano l'opinione pubblica dalla radio e nello stadio, mai condannati da una dirigenza subdola e "peracottara".
Perchè questi giocatori non parlano? E' dura denunciare una situazione del genere, almeno così come ci è stata dipinta da fonti vicine al giocatore; ma il sistema marcio va attaccato. Paura di ripercussioni? Magari da parte degli stessi ultrà vicini alla malavita, al soldo della presidenza? Piano con le illazioni, forse stiamo esagerando.
Ma la realtà spesso è a un passo dalla fantasia, aspettiamo con pazienza qualche coraggioso pentito. Alla Roma, dunque, non è tutto Roselle e fiori.

 
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