Filo tra Camelot e Asburgo: "Ecco il figlio segreto di JFK"

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conmar
view post Posted on 31/3/2009, 11:22




IL PERSONAGGIO

Un giornale austriaco scova in California un presunto erede del Presidente-Casanova assassinato a Dallas. Sarebbe nato nel 1946 da una relazione con una ballerina, nipote dell'ultimo Imperatore d'Austria-Ungheria
di VITTORIO ZUCCONI

Filo tra Camelot e Asburgo
"Ecco il figlio segreto di JFK"

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John Kennedy con la moglie Jacqueline
WASHINGTON - Nella nebbia infinita e densa di amori veri o immaginari, fra stelle di Hollywood e "pupe" della Mafia, affiora dal mito che non morirà mai, John F. Kennedy, anche un nome gigantesco che ha fatto la storia dell'Europa: gli Asburgo. Tra i discendenti ignoti del presidente ucciso ci sarebbe un Kennedy-Asburgo, frutto di un'unione illegittima tra due dinastie collegate dall'amore di una ballerina di nobile lignaggio.

Se dobbiamo credere alla confessione di una elegante e dignitosissima signora di 87 anni, Elisabeth Hortenau oggi sposata Linnet, il suo sesto marito, che ha raccontato una sua storia d'amore con JFK al quotidiano di Vienna Kurier, vive oggi in California commerciando in arte un signore di 63 anni, dall'umile nome di Antonio, "Tony", figlio di una lunga relazione che lei avrebbe avuto con il presidente. Non sarebbe il primo, né certamente l'ultimo, dei figli d'amore e non di talamo nuziale, attribuiti a lui, e almeno due casi, uno recente in Canada, sono passati sulle pagine dei giornali. Ma è la genealogia di questa signora, e la sua storia, a rendere l'idea di un connubio dinastico euro-americano decisamente nuova.

Elisabeth, Lisa per gli amici e i numerosi coniugi, è la nipote del granduca Otto d'Asburgo detto "il Bello", padre dell'ultimo Kaiser dell'Impero Austro-Ungarico morente, Carlo I, che la concepì naturalmente fuori dal matrimonio, secondo le devote consuetudini dei cristianissimi sovrani d'Europa, ma ebbe poi il buon gusto di riconoscerla. Ad appena 20 anni, già sposata una volta, la signora fuggì dall'Austria inghiottita dalla Germania nazista nel 1938 per rifugiarsi a Roma, città dalla quale, con ammirevole sensibilità politica, pensò di andarsene rapidamente all'inizio della guerra. Raggiunse la madre, l'ex amante del padre del Kaiser, che dalle corti viennesi era passata a gestire un motel a Phoenix, in Arizona, il "Monterey Lights".

E sarebbe stato proprio sotto il sole rovente dell'Arizona, che il sangue degli ultimi "Sacri Romani Imperatori" e quello di un ufficialetto di marina, rampollo di una nobile famiglia di contrabbandieri irlandesi di melassa durante il Proibizionismo, i Kennedy, si scaldarono e si mescolarono.

Lisa conobbe John, convalescente proprio a Phoenix - e questo è un fatto riconosciuto anche nella biografia di JFK, "Una vita incompiuta" - dalle ferite di guerra alle schiena subite comandando una motosilurante nel Pacifico. Era più grande di lei di quattro anni, e fu amore. Lei campava come "ballerina e attrice", racconta, definizione notoriamente elastica e soggetta a varie interpretazioni, ma JFK, che aveva un debole per lo show business poi esploso nella frequentazione della gang di Frank Sinatra, di Las Vegas e di Hollywood, non era schizzinoso. Trascorsero weekend in Florida, nel deserto del Sud Ovest americano, e una settimana a Cuba, alla fine degli anni '40, allora il parco divertimenti dell'America sotto il paterno controllo dei "bravi ragazzi" di Cosa Nostra. E nacque, nel 1946, Antonio, oggi Tony.

Un cinico potrebbe chiedersi perché proprio ora, sei decenni più tardi, la nipote del Kaiser decida di rivelare la sua love story austro-ungaro-americana, e domandarsi se la crisi della professione che lei svolge, quella di agente immobiliare in una Florida dove l'immobiliare è devastato dalla crisi, non l'abbia motivata. Ma lei, dignitosa e distinta nel suo appartamento arredato con eleganti e forse autentici mobili d'epoca, nega ogni interesse venale. Il suo "Jack", come tutti chiamavano John Kennedy, le aveva proposto addirittura il matrimonio, scoprendola incinta. Nozze che lei, contravvenendo al motto che aveva guidato per secoli l'espansione dell'impero asburgico attraverso connubi dinastici - "Tu, felix Austria, nube", sposati, Austria felice - aveva rifiutato. Accettò soltano aiuti finanziari per l'istruzione di Tony, che continuarono anche dopo il matrimonio fra l'ex ufficialetto e Jackie Bouvier Kennedy, poi Onassis.

Può essere soltanto l'effetto apparente della eleganza e della severità di questa signora anziana e ancora bella, a rendere più credibile la sua storia, certamente più di quella del "figlio illegittimo" in Canada che la rivista Vanity Fair disse di avere scoperto un anno fa, ma poi ritirò, per mancanza di prove concrete. La nobildonna Elizabeth Hortenau, che avrebbe diritto al titolo per nascita, ha soltanto voluto che il mondo sapesse, come sa da tempo il figlio al quale rivelò il nome del padre naturale soltanto dopo il regicidio di Dallas nel 1963. Chi la conosce dice al Kurier di Vienna che Lisa è assolutamente credibile e non spinta da altro che il timore di portarsi nella tomba il segreto di un incrocio dinastico fra il sangue del Sacro Romano Impero e quello del nuovo, meno sacro, Impero d'Occidente. Ma le probabilità che Antonio l'Antiquario diventi Tony Primo, imperatore d'America, sono modeste.

(23 marzo 2009)
 
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