13/05/2013 - 16:31
L'aeroporto di Forlì chiude, è il primo d'ItaliaSenza aspettare il Piano Passera, cessa l'attività lo storico Ridolfi. Enac si esprimerà dopodomani sulla chiusura della pista che fu inaugurata dal Duce nel 1936. Conti in rosso e fondi pubblici volatilizzati per 50 milioni
L'aeroporto di Forlì chiude, dopo l'uscita di scena del possibile liquidatore di Seaf, il bolognese Riccardo Roveroni. Si tratta del primo aeroporto d'Italia a subire di fatto questa sorte, senza dunque aspettare il Piano Passera.
Per i soci pubblici è impossibile versare altri fondi per sanare i conti in rosso ed Enac "staccherà la spina il 15 maggio prossimo" scrive la stampa emiliano-romagnola. L'ente si esprimerà formalmente per la chiusura della storica pista, che venne inaugurata il 19 settembre 1936 per volontà del Duce. Dal 1957 lo scalo divenne commerciale.
Sempre Enac dovrà decidere se mantenere al Ridolfi la nota scuola di volo del polo tecnologico-aeronautico, tra i pochissimi d'Italia.
Scatta ora il momento delle polemiche, ricordando l'integrazione con gli altri scali auspicata dalla Regione e mai ottenuta. Restano i denari pubblici volatilizzati: dal 2004 al 2011, la società di gestione è costata 50 milioni di euro. "Di pari passo ai passeggeri cresciuti grazie ai discussi contributi di co-marketing e di pre-acquisto biglietti pompati dal pubblico su richiesta delle compagnie low cost (su questo la procura forlivese aveva aperto un’inchiesta poi archiviata) sono cresciuti anche i debiti, fino ai 10 milioni di passivo solo nel 2010", si legge su Il Resto Del Carlino.
Intanto anche l'aeroporto Fellini di Rimini non vive una situazione rosea dal punto di vista del bilancio economico: a giorni il tribunale dovrà esprimersi sul concordato di continuità chiesto da Aeradria per salvare 50 milioni di euro di debiti. Nel frattempo Bologna ha cominciato il suo pressing per accaparrarsi i flussi incoming dalla Russia, che tengono alte le aspettative del turismo sulla riviera adriatica e sui territori regionali.
Un comitato di lavoratori di Forlì, che in tutto conta un centinaio di addetti, ha organizzato un presidio alle ore 10 del giorno 15 maggio per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica, mentre domani alle 15:30 il gruppo sarà al Consiglio comunale di Forlì in piazza Saffi. p.ba.
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