la storia.....

...almeno una parte....

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  1. Ya_aghla_habib
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    La città di Alessandria d'Egitto fu fondata tra il 332 e il 331 AC da Alessandro Magno, la prima delle 32 città di questo nome, sulla costa del Mediterraneo ed è oggi il primo porto egiziano, la seconda città per grandezza dell'Egitto e capoluogo del governatorato omonimo. Il nome antico era in latino Alexandrea ad Aegyptum e in arabo al-iskandariyyah.

    Si trova al 31°12′ Nord e al 29°15′ Est, 208 km a nord-ovest del Cairo, ad ovest del delta del Nilo, il cui braccio canopico, ora asciutto, si trova alla distanza di 19 km.

    La città è sede dell'antico Patriarcato di Alessandria.



    La città fu fondata tra la palude Mareotide e l'isoletta di Faro, a cui era collegata per mezzo dell'Eptastadio, una sorta di diga che serviva anche da acquedotto e che permise inoltre la creazione di due distinti porti. La diga e il piano di fondazione della città sono attribuiti all'architetto Deinocrate di Rodi.

    Arriano narra di come Alessandro Magno tracciasse al suolo la pianta della città servendosi in mancanza di altro di grano. L'episodio venne interpretato come segno di un futuro di ricchezza e allude al ruolo della città nell'esportazione del grano egiziano.

    Alessandria doveva sostituire la precedente fondazione greca sul Delta, Naucrati, avvenuta per concessione del faraone Amasis. Naucrati era situata a circa 70 km nell'interno e non ebbe mai grande importanza al di fuori del suo ruolo commerciale. Alessandro volle invece che la sua città fosse fondata sulla costa, malgrado la cattiva qualità del terreno in questa zona e l'approdo non facile.

    Le fonti antiche testimoniano che sarebbe stata costruita sul sito della più antica Rakhotis e di altri cinque villaggi. Su Rakhotis manca tuttavia una documentazione esauriente. L'ipotesi è che si trattasse anche in questo caso di un semplice villaggio di pescatori, oppure che il nome, traducibile con "l'edificio" si riferisca a una costruzione greca preesistente o a un posto di guardia. Un'altra ipotesi è che il termine vada inteso invece come "il cantiere" e che costituisse il nome dato dagli Egiziani alla città di Alessandria nel momento in cui era in corso la sua costruzione.

    Dopo la morte di Alessandro a Babilonia nel 323 AC il suo corpo venne trasportato e seppellito nella città dal suo generale Tolomeo. Durante la lunghissima spedizione in Oriente i lavori erano stati proseguiti per opera di Cleomene. Capitale del regno tolemaico ed erede dei traffici commerciali della fenicia Tiro, che era stata distrutta da Alessandro durante la lotta contro l'impero persiano, divenne rapidamente una delle città più importanti del mondo ellenistico e più tardi una delle principali metropoli dell'antichità, seconda solo a Roma per grandezza e ricchezza. Il suo statuto era quello delle libere città greche e mantenne la sua assemblea cittadina sino alla conquista romana. L'autonomia le fu più tardi restituita sotto Settimio Severo.

    Per tutta l'antichità rimase un prestigioso centro culturale, grazie alle istituzioni del "Mouseion" e della celebre Biblioteca di Alessandria. Ospitava inoltre una numerosa comunità ebraica: fu qui che la Bibbia venne tradotta in greco nella versione conosciuta come dei "Settanta". Per tutta l'epoca ellenistica la popolazione restò suddivisa etnicamente tra Greco-macedoni, Ebrei, ed Egiziani, con leggi e costumi differenziati. Questa divisione provocò per tutta la sua storia torbidi e disordini, iniziati già durante il regno di Tolomeo IV Filopatore (221-204 AC).

    Cesare vi soggiornò ospite della regina Cleopatra e dopo di lui Marco Antonio. Antonio e Cleopatra furono sconfitti da Ottaviano nella battaglia di Azio del 31 AC, in seguito alla quale l'Egitto venne annesso a Roma, come provincia imperiale, governata ossia direttamente da incaricati dell'imperatore invece che del Senato. Questo più stretto controllo derivava probabilmente dalla grande importanza della nuova provincia nell'approvvigionamento di grano a Roma. In quest'epoca la città doveva raggiungere una popolazione di 300.000 abitanti liberi, a cui dovevano aggiungersi gli schiavi.

    Con la diffusione del cristianesimo divenne centro dottrinario di primaria importanza : fu qui che Atanasio condusse la sua lotta contro l'eresia ariana, istituendo quindi il Patriarcato di Alessandria, che ebbe grande peso nelle vicende dottrinarie dei successivi due secoli.

    Il declino dell'impero romano e dunque dei commerci che arricchivano la città, sembra aver causato un generale impoverimento e la diminuzione della popolazione, con l'abbandono di alcuni quartieri a la rovina di alcuni complessi monumentali, alcuni dei quali erano stati volontariamente distrutti nelle lotte dei cristiani contro i pagani, in particolare in occasione del decreto teodosiano del 391 ad opera del vescovo Teofilo.

    Nel 616 fu conquistata all'Impero bizantino da Cosroe, re dei Persiani e nel 640 dagli Arabi guidati da Amr ibn al-As dopo un assedio durato 14 mesi.

    Dopo la fondazione del Cairo nel 969 che la sostituì nel ruolo di capitale ne fece rapidamente declinare l'importanza. La scoperta nel 1498 della rotta verso Est doppiando il Capo di Buona Speranza finì di rovinarne i commerci. Rimase tuttavia ancora il principale porto egiziano durante i periodi mammelucco e ottomano. Nel 1798 durante la spedizione di Napoleone I in Egitto fu presa dai Francesi e nel 1801 dagli Inglesi che sconfissero i Francesi nella battaglia di Alessandria, presso le rovine di Nicopolis. Durante l'anarchia dell'ultimo periodo ottomano Alessandria si era ridotta ad una cittadina di circa 4.000 abitanti. Il viceré Mehemet Ali ne favorì la rinascita facendone la sua residenza e intraprendendo una serie di lavori pubblici: fu scavato un nuovo canale di comunicazione con il Nilo, il Canale Mahmudiya, terminato nel 1820 e fu di nuovo utilizzato il porto occidentale, permettendo la crescita dell'insediamento sull'isola di Faro e nel distretto dell'Eptastadio.


    Palazzo del Khedive, fine XIX secoloCome residenza dei consoli stranieri acquisì presto un carattere europeo e attrasse anche Greci, Ebrei e Siriani. Fu minacciata dal mare nel 1827 dai Greci e nel 1828 da una coalizione di Inglesi, Francesi e Russi. Le fortificazioni furono rafforzate una prima volta nel 1841 e nel 1856 fu costruita una ferrovia che la collegava con il Cairo. L'arrivo di una flotta anglo-francese nel 1882 scatenò una rivolta e il massacro di circa 400 europei. Contemporaneamente le difese furono nuovamente rafforzate per ordine di Arabi Pasha, ministro della guerra. L'ammiraglio inglese, sir Frederick Beauchamp Seymour, più tardi Lord Alcester, lanciò un ultimatum e alla scadenza di questo bombardò i forti senza tuttavia sbarcare truppe. Poiché ne seguirono altre rivolte e massacri finalmente gli Inglesi inviarono una spedizione militare e si impegnarono nell'occupazione dell'intero paese.

    Sotto il dominio britannico Alessandria si sviluppa come sede navale militare, a controllo del Canale di Suez. Durante la Seconda guerra mondiale e la Campagna nord-africana del 1940-1943 fu combattuta nelle vicinanze la decisiva battaglia di El-Alamein.

    Il colpo di stato militare egiziano del 1952 vide il colonnello Nasser prendere il potere e il trattato anglo-egiziano del 1954 fissò i termini per il ritiro delle truppe britanniche
     
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  2. kiccasinai
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    Alessandria, la città di un condottiero

    Alessandro Magno (356-323 a.C.), figlio di Filippo II di Macedonia e di Olimpiade, principessa d'Epiro, fu educato da Aristotele. Fondò Alessandria nel 331 a.C. , sul luogo dove sorgeva un villaggio egizio di pescatori e di pastori chiamato Raqote. Alessandro stabilì il perimetro della città, il luogo del mercato e il numero dei templi e delle divinità, comprendendo tutti gli dei greci e anche la dea Iside.



    I resti di un anfiteatro romano
    La storia di Alessandria (in arabo el-Iskandariya) ha ben poco a che vedere con quella dell'Egitto Antico. Fondata da Alessandro al momento della conquista dell'Egitto, non ha nulla che la leghi all'Egitto faraonico. Anche le poche testimonianze rimaste sono, quasi senza eccezioni, di età ellenistica e romana. Alla fine del 1995, un gruppo di archeologi francesi, sotto la direzione di Franc Goddio, ha localizzato i resti del palazzo di Cleopatra e del Faro di Alessandria a sei metri di profondità nelle acque del porto. Oggi Alessandria conserva ancora l'atmosfera del suo passato leggendario e cosmopolita, frutto delle diverse culture che si sono sviluppate sul suo territorio nel corso della storia.

    Il centro di Alessandria
    Se ciò che si desidera è un rapido passaggio nei luoghi di maggior interesse, il centro della città si può visitare in una mattina a piedi o in taxi. La parte antica è costituita da lunghe strade, piazze e palazzi dell'inizio del secolo. Vicino alla strada Gamal Abdel-Nasser, proprio nel cuore della città, si trovano i migliori hotel, ristoranti e negozi. La prima visita culturale può iniziare dall'anfiteatro romano di Kom el-Dikka, eretto alla fine del II secolo e in seguito ricostruito in marmo bianco e grigio. Nei pressi si possono visitare due necropoli arabe, che risalgono rispettivamente ai secoli VII-IX e XIII-XIV d.C. Sotto queste necropoli sono stati trovati i resti di terme romane dell'epoca di Tiberio, decorate a mosaico. Non molto lontano dal centro della città si trova il Museo greco-romano, completamente ristrutturato nel 1985. Dedicato principalmente all'arte alessandrina e all'influenza che questa esercitò nel Delta, nel Faiyum e nell'Egitto Medio, il museo si completa con opere dell'epoca faraonica e paleocristiana. Senza dubbio, la sua visita costituisce un importante complemento ai musei egizio e copto.



    Il castello di Qaitbay
    Il forte di Qaytbey
    Tra i più interessanti complessi monumentali della città c'è il forte quattrocentesco di Qaytbey, considerato uno dei resti più importanti dell'antico sistema arabo di difesa. Il forte venne innalzato sul posto dove era stato eretto a protezione del porto quel "faro" (dal nome dell'isola di Pharos) che è passato alla storia come una delle meraviglie del mondo antico. Secondo le ricerche, il faro era costituito da una torre, la cui prima pianta era quadrata, la seconda ottagonale e la terza circolare, con un'altezza totale di 120 metri.

    Ras el-Tin
    Tanto la necropoli di Ras el-Tin, con undici ipogei del I secolo a.C., quanto la necropoli di Anfushi, composta da sei sepolcri della prima metà del III secolo a.C., sono un importante esempio dello stile greco-romano dell'epoca tolemaica. Ciascun ipogeo è diviso in due fosse con un sagrato comune. L'ipogeo di sud-est è il più significativo. Le pareti sono decorate con dipinti influenzati dall'arte greca e ispirati a temi funerari delle antiche credenze egizie. Nelle strade adiacenti si trovano i numerosi mercati tradizionali di Alessandria; ciascuna parte del mercato è specializzata: erbe medicinali, vestiti, tessuti, gioielli d'oro e d'argento, ecc.

    Sidi Abu el-Abbas el-Mursi
    Costruita sulla tomba di un santo di origine andalusa del XIII secolo, cui deve il nome, la moschea di Sidi Abu el-Abbas el-Mursi è la più importante della città.



    L'ingresso della moschea di Sidi Abu el-Abbas el-Mursi
    La colonna di Pompeo
    Nella zona meridionale della città, nei pressi dell'antico Serapeum, si trova la colonna di Pompeo, così chiamata perché si riteneva indicasse la collocazione della tomba di Pompeo. In realtà sembra sia stata eretta in onore dell'imperatore romano Diocleziano, come indicherebbe un'iscrizione che si trova alla sua base. La colonna è di granito e raggiunge un'altezza di 30 metri e una circonferenza di 9. Qui vicino era situata la Biblioteca di Alessandria, la più famosa del mondo, che ospitava circa 700mila volumi. Gravemente danneggiata in un incendio durante l'assedio di Giulio Cesare, fu definitivamente distrutta nel 391 d.C.

    Verso Kom el-Shuqafa
    Proseguendo la visita in questo settore della città, si arriva alle catacombe romane di Kom el-Shuqafa, scavate su diversi piani sotto il livello del suolo. Per contemplare in tutta la sua grandezza la cosiddetta Corniche alessandrina, è necessario riservarsi un giorno intero per andare da Alessandria ad Abuqir (24 km), attraversando i centri urbani e i quartieri residenziali della costa orientale di Alessandria, passando per due necropoli del periodo tolemaico e per le belle spiagge della zona di Cleopatra e Stanley. L'anfiteatro romano di Kom el-Dikka si elevava su 13 gradini semicircolari di marmo bianco e aveva una capienza di 800 persone
     
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1 replies since 1/9/2005, 16:42   369 views
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