Jeep Dive Safari

info,consigli,dove,come e quanto?

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  1. kiccasinai
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    Ecco una serie di immersioni a carattere esplorativo assolutamente al di fuori da quelle normalmente proposte al pubblico ed inoltre effettuate con mezzi alternativi a quello canonico della barca: l'immersione con la jeep o con il cammello. Questo sistema, se da un lato risulta sicuramente più disagevole, d'altro canto permette di accedere a luoghi molto poco frequentati ed altrimenti inaccessibili. Queste insolite escursioni aggiungono all'immancabile fascino delle immersioni quello della traversata di angoli di deserto caratterizzati da alture rocciose dalle varie tonalità di ocra che degradano in sabbiose pianure verso l'incredibile blu del mare, soggetti che soprattutto all'alba ed al tramonto assumono contorni e colorazioni da favola.


    Non sempre le immersioni possono essere effettuate con questo mezzo, in quanto la maggior parte dei siti o non sono raggiungibili da terra o, se lo sono, risulta davvero eccessivamente laborioso trasportare le attrezzature fino al punto più adatto per immergersi. Quando, allora, è opportuno o indicato scegliere questo tipo di trasporto? I motivi o le occasioni adatte possono essere molteplici: c'è chi, ad esempio, talvolta non può o non vuole passare tutta la giornata in barca, magari per avere un po' di tempo da dedicare alla famiglia (che del resto invece può benissimo partecipare a quest'altro genere di escursione) o perché impossibilitato a condurre una II° immersione in previsione della partenza in aereo oppure quando il mare è particolarmente agitato, soprattutto per coloro che soffrono di naupatie o ancora quando, per il non inusuale ritardo dell'aereo in occasione dell'arrivo, si giunge al Centro Subacqueo solo dopo che la barca diving è già uscita, ed in questo caso sarebbe un vero peccato perdere una giornata di immersioni in questo mare!

    Se questi sono i possibili vantaggi della jeep dive, uniti al fatto che spesso si possono raggiungere spiagge completamente deserte, lontane dai soliti affollatissimi approdi, non manca però qualche piccolo anche se divertente inconveniente. Bisogna infatti tener presente che in genere le jeep, a causa dell'intensivo impiego su strade sterrate, hanno sempre gli ammortizzatori un pò malandati ed inoltre che per raggiungere qualsiasi sito di immersione è sempre necessario percorrere un tratto più o meno lungo e più o meno sconnesso di pista nel deserto con il risultato che bombole e ceste con l'attrezzatura, anche se saldamente assicurate, avranno la caratteristica di saltare ad ogni buca o scossa e, se non frequentemente controllata, l'attrezzatura contenuta nelle ceste tenderà a fuoriuscirne sparpagliando mute e pinne cammin facendo! Evitate comunque di posizionare i piombi sopra al tutto a mo' di fermo perché se è sicuramente vero che stabilizzano la cesta, è altrettanto vero che saltelleranno per tutto il tragitto, magari picchiando proprio sulla strumentazione più delicata. Per esperienza, abbiamo constatato che il metodo migliore per stivare l'attrezzatura sul carrello è quello di sistemarla sull'immancabile ed onnipresente tappeto stile patchwork, opportunamente ripiegato, magari frapponendo tra le bombole degli spessori di cartone onde evitare che sbattano troppo. In ogni caso non è necessario preoccuparsi eccessivamente di ciò, in quanto questo è compito dei responsabili del Diving, ma un'occhiata a come viene sistemata la propria attrezzatura è sempre consigliabile onde evitare poi brutte sorprese.
    Se il tratto da percorrere sugli sterrati nel deserto è piuttosto lungo, come ad esempio accade per raggiungere alcune zone di Marsha Bereika, Ras Mohammed o la White Night, posta ben oltre la famosa Shark Bay in direzione del capo di Ras Nasrani, o ancor più l'altro parco marino, quello di Dabq, lontano oltre 70 Km. dall'aeroporto, l'escursione con la jeep può risultare un po' faticosa per le scosse che inevitabilmente si subiranno, ma questo disagio verrà sicuramente appagato dal fascino del contatto con un paesaggio intimamente magico e assolutamente spopolato.
    Per coloro che non vogliono assolutamente rinunciare alle comodità è possibile organizzare qualcuna di queste escursioni anche con minibus o taxi, spesso dotati perfino di aria condizionata; Il percorso in questo caso sarà certo meno faticoso, ma anche molto meno entusiasmante.
    I siti di immersione
    Ma quali sono le immersioni più belle ed interessanti che possono essere raggiunte con la jeep? Decisamente affascinanti risultano quelle poste all'interno del parco di Ras Mohammed. Oltrepassato il controllo di polizia in direzione di El Tur (è necessario avere con sé il proprio passaporto) si prosegue fino al caratteristico ingresso del Parco. Da qui ci si inoltra nel deserto fino ad una prima possibile destinazione: Uadi Ghozlani, la baia della gazzella, situata nella sezione di Marsha Bereika. La lunghissima spiaggia si presenta il più delle volte assolutamente solitaria, ed offre di per sé uno scenario notevole per il contrasto tra gli intensi colori ocra e blu della terra e del mare. La zona migliore per immergersi è quella sulla destra, costituita da una magnifica conca sabbiosa costellata di formazioni coralline che sfocia in uno stretto canyon attraverso il quale si può scendere bruscamente fino ad oltre i 40 mt. di profondità. Come in tutto il Mar Rosso, però, i colori più intensi e la ricchezza della flora e della fauna si riscontrano maggiormente nei primi metri; in questa zona viene anche segnalato un simpatico percorso per lo snorkeling, che può essere seguito da chi non si immerge, opportunamente fornito di una serie di cartelli sommersi recanti indicazioni dedicate alla protezione del mare ed alle abitudini dei suoi abitanti. Al termine delle attività acquatiche, seduti al riparo di una provvidenziale tettoia di giunchi e foglie di palma, è poi possibile gustare un improvvisato e gradevole (se non si fa troppo caso al "servizio") pranzo beduino, appositamente fatto allestire dai responsabili del Diving.
    L'escursione prosegue poi, dopo una breve sosta, inoltrandosi nel Parco fino a raggiungere la zona più nota e frequentata di Ras Mohammed e cioè le spiagge situate sotto il promontorio noto come "Shark Observatory". Anche qui sono molteplici i punti in cui immergersi, ma ne ricordiamo in particolare due per la loro spettacolarità e per la comodità d'accesso al mare: Anemone City, posta leggermente a sinistra ed a poca distanza da Jolanda e Shark Reef, che deve il suo nome ai giganteschi e numerosissimi anemoni brulicanti di pesci pagliaccio dalle dimensioni spesso infinitesimali, ma che ciò nonostante difendono il loro territorio con un'aggressività ed ostinazione ammirevole oltre che buffa, e l'Observatory stesso, cui si accede tramite un suggestivo passante sommerso che dalla superficie conduce fino ai circa 7 mt., dove poi sfocia direttamente sulla parete perfettamente verticale ed estremamente profonda, ricca di anfratti e di enormi rami di gorgonia.
    Al termine dell'immersione, a meno di non essere sfiniti dalle attività della giornata, si può abbastanza agevolmente salire sull'osservatorio che domina tutto il territorio circostante, dal quale si gode di un paesaggio assai suggestivo facilitato oltretutto da un apposito cannocchiale, con il quale la vista può spaziare fino a Sharm El Moja con il suo porto ed oltre. Ritornati alla jeep, non è inusuale l'incontro con una volpe del deserto, ormai talmente abituata a vedersi circondata di gente da non disdegnare l'offerta di cibo e di acqua porta con un bicchiere di plastica! Il giro poi prosegue fino alle Mangaroves ed alla notevole crepa del terreno formatasi in seguito ad un forte sisma alcuni anni fa: qui i più intrepidi si potranno immergere con maschera, snorkel e pinne per raggiungere il lato opposto passando attraverso un cunicolo sotterraneo, ma perfettamente agibile. Ormai il tramonto avanza ed è quindi giunto il momento di rientrare per abbandonarsi all'ormai agognato riposo, approfittando però comunque per godersi il calar del sole che tinge il deserto di bagliori rossastri.
    Non meno affascinante la gita sino al lontano parco di Nabq, in direzione opposta a Ras Mohammed, sito a circa 70 km. in direzione NE verso il confine con Israele. Decisamente più avventurosa e disagevole (occorre tra l'altro costeggiare un tratto di deserto minato, ricordo della guerra dei sei giorni, ma opportunamente recintato e ben segnalato) questa escursione decisamente ripaga tutte le fatiche affrontate poiché ancora territorio vergine, con vasti tratti di mare ancora praticamente inesplorati.




     
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