Camel Safari

Vacanze intere o solo gite....

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  1. kiccasinai
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    Ho trovato questa offerta su http://www.sinai4you.com/camel.htm (tra l'altro come guida non è male)

    Praticamente propongono un safari di 5 giorni a bordo di un cammello!!!!user posted image
    forse come vacanza non sarà molto riposante ma di sicuro di grande interesse!!

    Purtoppo il sito è in inglese....comunque ve riporto qui l'offerta:

    Camel Trek in the footsteps of the Bedouins

    During this 3 day camel trek be guest of the Bedouins of Sinai and experience famous Bedouin hospitality. The desert journey brings you in touch with the genuine spirit of the Sinai - beyond time and space.
    The caravan travels through untouched wadis, sandstone canyons and picturesque oases, while enjoying incredible views, dawns and sunsets and a excursion into Bedouin culture.
    The tour combines leisurely camel riding and walking in the sandstone desert.

    No riding expertise necessary.

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    Accommodation: our first night we spend in a family owned campsite on the beach.

    Transportation: we can arrange for transfers from Taba, Sharm el Sheikh or Cairo to Nuweiba. Ask for options.

    Food on trek consists of simple delicious one pot meals prepared on camp fire. We provide with bottled mineralwater during the trek (2 x 1.5 l bottles per day / per person)

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    Euro 225 per person / min 2 pax
    What to bring:
    - sleeping bag
    - first aid kit (plasters, desinfection swaps aso)
    - light cothes during the day
    - warm clothes for the evenings (winter)
    - sun protection ( cream and head cover)
    - comfortable walking shoes

    Insurance: make sure that your travel insurance covers adventure activities

    Includes:

    - camels for the whole tour of 3 days user posted image

    - fullboard (B, L, D) on tour
    - Bedouin guide for the tour
    - Kitchen equipment
    - permits
    - first night and last night at Camp in Nuweiba

    Excluded:
    - flight
    - personal insurances
    - transportation to/from Nuweiba
    - tips
    - any personal expenses and items not mentioned

    Tour dates 2005:
    upon request
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    Edited by kiccasinai - 9/9/2005, 00:57
     
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  2. kiccasinai
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    Ecco un bellissimo racconto di un safari su cammelli con tanto di consigli su cosa portare e come prenotare..da goredsea.com

    Avventura nel deserto: safari con il cammello by Claire Mucklow

    Mare, immersioni, pesci, coralli e...ancora immersioni: gli elementi base di tutte le mie vacanze in Sinai. Il paesaggio montagnoso e desertico che vedevo dalla barca mi aveva sempre affascinato, ma, considerando il tempo limitato a mia disposizione, non avevo mai pensato ad una vacanza che non includesse l'elemento acqua nel suo programma. Dopo tutto, cosa poteva esserci di più rilassante di una giornata in barca? Ma un giorno fui incredibilmente persuasa ad abbandonare la costa per avventurarmi all'interno del deserto del Sinai per tre giorni a dorso di un cammello...
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    Mi accordai con Owayed, il beduino che sarebbe stato la mia guida, circa l'itinerario, le provviste e il vestiario che avrei dovuto portare (mi raccomandò dei vestiti pesanti, un cappello e degli spuntini). Il taxi arrivò in perfetto orario per accompagnarmi nel punto di ritrovo. Nel momento in cui il taxi mi lasciò nel luogo prestabilito mi resi conto che, a differenza delle mie giornate in barca, questa volta avevo solo una vaga idea di quello che sarebbe successo. E poi...non ero mai stata a dorso di un cammello prima d'ora...
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    Ripartimmo in seguito i nostri rifornimenti in borse più adeguate. Tutto ciò di cui avevamo bisogno, inclusi cibo, acqua, utensili e occorrente per la notte fu appeso ai pomi delle selle di legno. Sacchi di farina contenenti bottiglie d'acqua, borse da sella di peli di capra complete di nappe per gli utensili da cucina, coperte di velours e per finire il mio zaino: tutto era disposto accuratamente in modo da fornire un giusto bilanciamento e allo stesso tempo una comoda sella su cui sedersi. Ed improvvisamente...eravamo in viaggio!

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    Dando le spalle all'asfalto (la parola che i beduini usano per "strada principale") ci dirigemmo verso le montagne. La zona è intersecata da un sistema di letti di fiumi ormai essiccati chiamati wadi, attraverso i quali è possibile attraversare il Sinai in lungo e in largo senza dover ricorrere ad una strada battuta. Tutt'intorno il paesaggio è incredibile: grigie montagne ricoperte di pietriccio s'innalzano da una pianura costellata da enormi massi. Solo sforzandosi era possibile individuare delle zone di verde: obliqui alberi d'acacia, risorsa di cibo e combustibile per i beduini e piante dal profumo penetrante come l'habak, utilizzate per le loro proprietà medicinali e come cibo per i cammelli e le capre.


    La mia strategia di sopravvivenza sul cammello: copiare quelli che stavano davanti a me! In altre parole, stare seduti ritti lasciando che la parte superiore del corpo si muovesse con l'andatura del cammello. Sembrava funzionare ed era anche rilassante. Forse le storie che si sentono sulle piaghe da sella sono esagerate poichè, alla fine della mia prima giornata a dorso del cammello, il mio fondoschiena era solo leggermente indolenzito (in gran parte credo grazie alle numerose coperte sulla sella!).
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    Durante i mesi invernali il sole cala dietro le montagne già di pomeriggio presto, e le vallate circostanti sprofondano in una cupa ombra causando un repentino abbassamento della temperatura. A questo punto la nostra priorità era trovare della legna ed accendere un fuoco per riscaldarci. I beduini utilizzano il minimo delle risorse: scuotere un albero d'acacia in modo che solo i rametti secchi cadano al suolo, assicura che questo tipo di combustibile si rinnovi continuamente. Il loro modo di cucinare mi colpì particolarmente: per evitare il trasporto di pesanti utensili da cucina, la pasta del pane (lebbe) è cucinata direttamente sulla sabbia scaldata dal fuoco sottostante, e il risultato è delizioso! Mi chiesi se fossi in grado di riprodurre questa tecnica di cottura nella mia cucina senza troppi danni...


    Il secondo giorno montammo sui nostri cammelli di mattino presto mentre i primi timidi raggi di sole si facevano spazio attraverso le vallate. Avevo l'impressione che stessimo gradualmente salendo, i wadi si stringevano sempre più e il paesaggio cambiava impercettibilmente con le rocce rossastre trasformate dal vento e dall'acqua in sculture ora appuntite ora rotondeggianti. Mi stavo gradualmente abituando al suono del nostro viaggio: le raffiche di vento, i passi imbottiti dei cammelli, lo scricchiolio delle borse appese alle selle, i versi del mandriano per incitare i cammelli a proseguire (inutile dire che il mio tentativo di riprodurre quei fischi fallì miseramente!).


    Il wadi lungo il quale ci muovevamo lentamente diventò stretto e irto, forzandoci a smontare dai cammelli per riuscire a proseguire. Emergendo attraverso i grandi massi rosa e levigati, uno spettacolo di palme dalle fronde leggere si aprì davanti ai nostri occhi. Ci stavamo avvicinando all'ain, o sorgente, nella parte alta del wadi. Non dovevamo più sforzarci per trovare un pò di verde nel panorama: qui palme da datteri, alberi e piante crescevano ovunque e copiosamente. Liberammo i cammelli dal peso dei nostri rifornimenti, lasciandoli liberi di passeggiare legandoli all'altezza delle ginocchia per non farli allontanare troppo. La parte finale del percorso verso la parte alta del wadi fu una piacevole passeggiata dove notai il passaggio di precedenti inondazioni: massi levigati dall'acqua e una leggera coltre di fango essiccato.


    Gli unici abitanti del posto sono degli anziani beduini guardiani dell'ain e coltivatori delle sue terre; i giovani si sono spostati più vicino alla costa, alla ricerca di una vita più semplice. Passammo il pomeriggio bevendo tè all'Habak sotto un tendone di lana scaldandoci ai caldi raggi di sole. In quel luogo passammo la notte e cucinammo dell'altro pane fresco.

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    Il terzo e ultimo giorno ci alzammo di buon'ora per esplorare il wadi circostante. Dopo un'arrampicata di circa un'ora, in alto tra le rocce, c'imbattemmo in un rivolo d'acqua dolce, preziosa evidenza che l'acqua esiste anche nel Sinai più inospitale. Scendemmo ripercorrendo la stessa strada. A valle ci aspettava il furgoncino che ci avrebbe riportato a Sharm el Sheikh. Ripassando attraverso i massi situati alla stretta entrata della sorgente, c'imbattemmo in un gruppo di turisti appena giunti a bordo di una jeep. Mi resi conto che, pur essendoci allontanati solo una sessantina di chilometri da Sharm el Sheikh, non avevamo incontrato un solo turista in tre giorni. E se tre giorni lontani dalle immersioni mi erano inizialmente parsi come un enorme sacrificio, dovetti ammettere a me stessa che mi sentivo rilassata come se fossi stata via tre settimane.


    CONSIGLI


    Come prenotare:


    Non avventuratevi nel deserto da soli. Per ragioni di sicurezza trovare una mappa dettagliata dei wadi è un'impresa quasi impossibile, è quindi essenziale portare con sè una guida che conosca la zona. Inoltre, in alcune zone potrebbero esserci ancora delle mine inesplose del tempo della guerra tra Israele ed Egitto.
    Alcune agenzie locali offrono escursioni nel deserto con o senza pernottamento. Il mezzo di trasporto utilizzato è solitamente la jeep, ma alcune gite prevedono anche la cavalcata dei cammelli.
    Nell'area di Santa Caterina è possibile organizzare le guide beduine sul posto rivolgendosi all'ufficio del villaggio di El Milgah. Per ulteriori dettagli leggete l'articolo Una gita nella natura selvaggia http://www.goredsea.com/IT_MagazineArchive...sidestkatherine
    Ci si può assicurare una guida per un giorno fino ad un'intera settimana.
    Se siete alla ricerca di una vera "esperienza beduina", evitate le cammellate e le cene beduine vendute un pò ovunque: sono organizzate esclusivamente per i turisti!
    Che cosa portare:


    Provvigioni: di norma la vostra guida organizzerà le cibarie, gli utensili da cucina e l'acqua, ma è una buona idea portarsi una bottiglia d'acqua nello zainetto da viaggio per le emergenze e degli spuntini (se non ce la fate ad aspettare mentre si cuoce il pane!).
    Torcia: utile per il campeggio all'aperto. Il sole nel Sinai tramonta verso le 16.00 in inverno e verso le 20.00 d'estate, prima nelle aree montagnose.
    Indumenti pesanti: le temperature calano vertiginosamente di notte, specialmente se vi trovate ad altitudine. Anche durante i mesi estivi è raccomandabile che vi portiate una felpa o una giacca. Se dormite all'aperto portatevi delle coperte o un sacco a pelo. A volte la guida può organizzarle per voi.
    Cappello: utile per ripararsi dal sole di giorno e dal freddo di notte.
    Soldi: alla fine del viaggio è usanza lasciare una mancia alla guida e alle persone che via hanno assistito.
    Salviettine umidificate: utili se l'idea di lavarvi con l'acqua fredda non vi aggrada!
    Carta igienica e sacchetti di plastica. Non abbandonate i rifiuti non biodegradabili.

     
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1 replies since 8/9/2005, 20:46   3011 views
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