De Libertate

Torre

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Rebbu
view post Posted on 24/9/2005, 10:59




"Babbino, babbino... s'è vinto... è Torre". Avrà avuto cinquant'anni, forse sessanta. Appoggiato allo steccato, le gambe leggermente piegate. Rossa la maglietta intrisa di sudore, rosso il fazzoletto stretto tra le mani congiunte in segno di preghiera... una preghiera che sarebbe dovuta salire fino al cielo, quel cielo che con gli occhi umidi e gonfi non smetteva di guardare, in cerca di un volto di anziano da sfiorare e con cui condividere quella gioia attesa quarantaquattro anni, la stessa del '61 quando probabilmente accanto a lui poco più che bambino c'era quel padre, adesso in paradiso, sconvolto dalla stessa felicità. Cercava una mano, una stretta, la stessa che da "cittino" lo accompagnava in Salicotto e che con gli anni lo aveva riempito di quella passione per Siena e per il Palio che adesso esplodeva e veniva ricambiata. Ricambiata da quei tre incredibili e interminabili giri di Berio e Trecciolino. L'abbraccio di un amico di sempre lo aveva riportato con i piedi sul tufo e allora un urlo liberatorio, forte, potente, per rendere tutto più vero, per voltarsi verso Palazzo Pubblico e con il dito puntato indicare quella finestra, una sola, incredibilmente nascosta dallo sventolio, questa volta, della sua amata bandiera, "guarda, guarda... è la nostra" ripeteva l'amico a braccia alzate; poi una di quelle due braccia veniva abbassata; era stato l'urto della testa di una ragazza ad averla accasciata. Si era appena scossa. Il fazzoletto della Torre al collo, il passo cadenzato, le mani lungo i fianchi. Nessuna esplosione, nessuna apparente emozione, nessun pianto o grida. L'avevo vista prima della corsa; torraiola vera, da sempre, da trent'anni: "Non può andare in modo diverso da quello che tutti si aspettano... perchè non sarebbe giusto... perchè non è giusto che nemmeno mia madre possa essere in grado di raccontarmi cosa significa vincere il Palio... deve essere Torre... perchè è giusto così!". Ed aveva ragione. In quel suo razionale prevedere il futuro non c'era solo una speranza ma un'assoluta certezza che quella sarebbe stata la volta buona. E adesso era lì più o meno a mezzo dello spazio che divide la Fonte da San Martino; incredula, allibita, sbigottita. Non cercava abbracci o le amiche del cuore; era sola nella sua immensa gioia, voleva essere sola e avvinghiata a quel sogno che realizzato la spingeva verso la Cattedrale.

Andrea Ceccherini

da "Il Carroccio" periodico senese

questo è Palio
 
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Bad Intentioned
view post Posted on 25/9/2005, 20:04




si sente lo spirito di siena in quelle parole....
 
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1 replies since 24/9/2005, 10:59   55 views
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