I Cicli della Decadenza. Il Ciclo Eroico, da "Rivolta contro il mondo moderno" di J.Evola

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MAguSS
view post Posted on 9/10/2005, 21:04




In un periodo anteriore al diluvio, il mito biblico parla di una razza di “uomini potenti che anticamente erano stati uomini gloriosi” nata dall’unione degli esseri celesti con le donne, dalle quali erano stati sedotti. (Genesi, VI, 3sgg)…è la razza dell’età dell’oro.

Dopo di essa, avviene una divisione; dall’«uno» si differenzia il «due», la coppia, la diade.

L’un termina è la Donna (Atlantide); di contro alla Donna, l’Uomo – ma l’Uomo non è più spirito e…sorge in rivolta contro il simbolo lunare…procedendo alla conquista violenta e all’usurpazione di dati poteri spirituali.

È il mito titanico. Sono i “Giganti” (Nephelin biblici). È l’età del bronzo (Esiodo)…degenerazione degli Atlantidi.

È la razza “di molto inferiore” sia per natura, che per mente, la quale, secondo Esiodo, rifiuta rispetto agli dei, si apre alle forze telluriche(alla fine del suo ciclo, secondo Esiodo, diviene la razza dei dèmoni sotterranei)…preludia ad una degenerazione…mortale…caratterizzata solo…dalla forza materiale, dal piacere selvaggio per la violenza, la guerra e la superpotenza.

Gli uomini di questa età “hanno il cuore duro come l’acciaio”. Ma “per quanto spaventosi, li coglie la morte nera”, ed essi spariscono nell’umida dimora dell’Ade (Esiodo).

È la prevaricazione titanica, cui segue immediatamente la rivolta di tutte le potenze elementari, del Fuoco infero del Sud, degli esseri della terra, prima tenuti fuori dalle mura dell’Asgard. Il vincolo è infranto. È l’età del ferro

Se nel rivolgimento titanico si ha dunque la degenerazione in senso materialistico – violento, una analoga deviazione del diritto sacrale femminile…definisce il fenomeno amazzonico.

…una ginecocrazia anormalmente potenziata, un tentativo di reazione e di restaurazione dell’antica autorità del principio “feminile” o lunare…difesa che si attua però sullo stesso piano dell’affermazione violenta maschile, accusando quindi la perdita di quell’elemento spirituale che, solo, fondava il primato e il diritto “demetrico”.

…l’amazzonismo…simbolo della reazione di una spiritualità “lunare” o sacerdotale(aspetto femminile dello spirito) che non sa opporsi al potere materiale o anche temporale(aspetto materiale della virilità) non più riconoscente il suo diritto, se non…assumendo il modo d’essere del suo opposto(figura e forza virile dell’ “amazzone”)…sacerdoti che non hanno l’ambizione di essere re, ma di dominare sui re.

Amazzonismo contro eroismo “olimpico”.

…attraverso il principio afroditico…alla Madre si sostituisce l’Etèra; al Figlio, l’Amante; alla Vergine solitaria, la coppia divina…che contrassegna un compromesso fra due culti opposti.

La natura infera penetra nello stesso principio virile e lo abbassa al piano fallico. La donna ora domina sull’uomo in quanto questi diviene schiavo dei sensi e un mero strumento della procreazione.

L’amore sessuale nasce fra i mortali dall’oscuro desiderio del maschio decaduto che, avvertendo la propria privazione interiore, cerca nell’estasi sfolgorante dell’amplesso, di riascendere alla completezza dello stato primordiale.

Ed è facile poi rilevare che un principio di decadenza etica e di corruzione deve necessariamente legarsi ad una civiltà orientata in tal senso, come si può vedere da varie feste che anche in tempi relativamente recenti si inspirano all’afroditismo.

...nella “sacra orgia”, associata all’elemento sessuale, l’orientamento estatico – panteistico predomina: contatti frenetici con le forze occulte della terra, liberazioni mendiche e pandèmiche avvengono in un dominio che è simultaneamente quello del sesso scatenato, della notte e della morte.

L’ultima possibilità è costituita dalla civiltà degli eroi.

Dopo l’età del bronzo, prima di quella del ferro, Zeus creò una schiatta migliore, che Esiodo chiama appunto degli “eroi”, cui è data la possibilità di conquistare l’immortalità e di partecipare ad uno stato simile a quello dell’età primordiale.

Gli eroi che divengono immortali sono quelli che…sanno realmente superare, grazie ad un impulso verso la trascendenza, la deviazione propria al tentativo titanico di restaurazione della virilità spirituale primordiale e il superamento della donna – cioè dello spirito lunare, sia afroditico, sia amazzonico…

…possibilità a loro virtualmente conferita dal principio olimpico, da Zeus – la stessa possibilità cui i Vangeli alludono nel dire che la soglia dei cieli può subire violenza…

…quella conquista va riservata alla stirpe cui spetta, non va profanata al servigio dell’umano…

Anche nel ciclo eroico appare talvolta il tema della diade, quindi della coppi e della donna, ma in un significato diverso…donne che fanno tali i re divini, donne del ciclo cavalleresco…

La donna che incarna un principio vivificante…oggetto di una conquista che non toglie all’eroe il suo carattere virile, ma gli permette di integrarlo su di un piano superiore.

Un motivo, che però nei cicli di tipo eroico sta assai più in risalto, è quello dell’opposizione contro ogni pretesa ginecocratica e ogni tentativo amazzonico.

…Parsifal con la sua partenza fa morire sua madre, che si opponeva alla sua vocazione eroica, che era anche da “cavaliere celeste”.

In genere, si può dunque dire che il mito eroico ha relazione col sole associato ad un principio di mutamento – non secondo il destino di caducità e di perenne ridissoluzione nella Madre Terra – ma così che tenda a svincolarsi da questo principio per trasfigurarsi e reintegrarsi in immutabilità olimpica, in natura iranica immortale.



 
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