"Il viaggio", Baudelaire

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conmar
view post Posted on 8/11/2005, 01:49




"Noi partiamo un mattino con il cervello in fiamme,
con il cuore gonfio di rancori e di desideri amari,
e andiamo, cullando al ritmo delle onde il nostro infinito sul finito dei mari.
Alcuni sono lieti di fuggire una patria infame,
altri l'orrore della loro nascita,
altri ancora -astrologhi sperduti negli occhi di una donna- la tirannica Circe dai pericolosi profumi...
Ma i veri viaggiatori sono soltanto quelli che partono per partire;
cuori leggeri, simili agli aerostati,
essi non si separano mai dalla loro fatalità,
e senza sapere perché,
dicono sempre "Andiamo"!
I loro desideri hanno le forme delle nuvole."
 
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daudi
view post Posted on 16/1/2008, 09:58




CANZONE DI VIAGGIO

Sole illumina il mio cuore,
vento disperdi le mie pene e i miei lamenti!
Piacere più profondo non conosco sulla terra
se non di andare lontano.

Per la pianura seguo il mio corso,
il sole deve ardermi, il mare rinfrescarmi
per condividere la vita della nostra terra
dischiudo festoso i miei sensi.

E così ogni nuovo giorno mi deve
nuovi amici, nuovi fratelli indicare,
finché lieto posso tutte le forze celebrare,
e di ogni stella diventare ospite e amico.

H. HESSE

 
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daudi
view post Posted on 4/5/2008, 11:03




Il Viaggio


La parola viaggio deriva dal provenzale viatge, che a sua volta proviene dal latino viaticum, un derivato di via. Viaticum in latino era la provvista necessaria per mettersi in viaggio, e passò più tardi a significare il viaggio stesso.
Nel suo significato più generale il viaggio è l’azione di muoversi per andare da un luogo a un altro. L’uso più frequente di viaggio è quello che indica il giro in paesi diversi dal proprio, che dura un periodo variabile ma comunque limitato.

Si viaggia per i motivi più diversi: esistono viaggi di studio e viaggi di esplorazione; una domanda tipica quando due conoscenti si incontrano durante un viaggio è affari o piacere? Nel Medioevo il viaggio per eccellenza era quello in Terra Santa, cioè il pellegrinaggio ai luoghi sacri del Cristianesimo.

La mobilità è molto cresciuta nel corso dei secoli, e le distanze si sono accorciate enormemente col migliorare dei collegamenti; ma nel linguaggio familiare viaggio conserva a volte il senso di impegno, lunghezza, fatica che era proprio dei viaggi di una volta.

Il percorso del viaggio può essere soltanto ideale, fantastico: chi ha la passione dei viaggi ma non ha i soldi per permettersela può consolarsi con i film e i documentari che ci consentono viaggi nel tempo, nello spazio, nella fantasia, oppure ci fanno ripercorrere viaggi fatti e descritti da altri.

La letteratura di viaggio fu un genere molto fortunato in Europa fino alla metà del Settecento. In periodi più vicini a noi, uno scrittore come Emilio Salgari, famoso per l’ambientazione esotica dei suoi romanzi, inventò i viaggi dei suoi eroi in luoghi che non aveva mai visto: la Malesia di Sandokan eYanez è ricostruita tutta a tavolino.

Nel linguaggio dell’industria e del commercio, un viaggio corrisponde a un trasporto di merci. Da questo senso nasce l’espressione fare un viaggio a vuoto, che si usa comunemente per dire un viaggio inutile, ma sarebbe propriamente un viaggio per cui si è pagati all’andata ma non al ritorno.

Il gergo della droga usa la parola viaggio nel senso dell’inglese trip, che indica lo sconvolgimento dei sensi che si ottiene drogandosi e poi, più estesamente, l’evasione dalla realtà, ottenuta anche con mezzi meno pericolosi.

L’immagine della vita come viaggio è profondamente radicata in molte culture di tutto il mondo, ed è logico che la lingua ne rifletta l’importanza e la diffusione.

Grazie a questa immagine, usiamo normalmente espressioni come l’aldilà nel senso dell’altro mondo, venire al mondo per nascere e andare all’altro mondo per morire, o diciamo che siamo finiti fuori strada quando abbiamo sbagliato, che siamo a un bivio se siamo costretti a una scelta, che abbiamo preso una sbandata se ci siamo innamorati, che siamo in un vicolo cieco se ci troviamo in crisi e non abbiamo soluzioni.

Da viaggio deriva il verbo viaggiare, che inizia a essere usato non prima del Seicento. Su viaggiare si è poi formata la parola viaggiatore, che anticamente si usava per gli esploratori, i mercanti e gli scienziati che partecipavano a viaggi di scoperta, mentre oggi indica soprattutto chi viaggia sui mezzi pubblici, oppure chi viaggia per mestiere: anche se i commessi viaggiatori sono pagati meglio dei piccioni viaggiatori.
 
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2 replies since 8/11/2005, 01:49   147 views
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