Ho effettuato alcune ricerche sulle piramidi della III dinastia e ho in particolare analizzato le piccole piramidi edificate alla fine della III dinastia e attribuite a Huny.
Queste ultime hanno un’analoga struttura e sembrano delle torri generalmente a tre gradoni. Sono cioè dei tronchi di piramide in cui la parte alta è stata sagomata con due o tre gradoni. Al riguardo mi sembra molto chiara la ricostruzione grafica della piramide di Huny di Naqada.
www.digitalegypt.ucl.ac.uk/naqada/pyramid/3dmodel.htmlQuesta struttura ricorda in modo impressionante la “torre” oggi visibile a Meidum.
Non sembra quindi improprio ipotizzare che Huny abbia ideato un differente tipo di costruzione, realizzando tronchi di piramide con pendenza eccezionalmente alta.
Non ho al momento alcuna idea sul simbolismo di questo progetto.
Si può dunque ritenere che la “torre” di Meidum sia stata ultimata e abbia avuto dunque pareti esterne lisciate e lucidate.
Snefru, dopo aver quasi completato la piramide a doppia pendenza e iniziato l’edificazione della piramide Rossa, avrebbe intrapreso la ristrutturazione della strana “torre” del suocero, aggiungendo a essa un involucro di massi disposti su piani orizzontali, così renderla una vera piramide e portare la sua pendenza a circa 52°.
Questa struttura avrebbe avuto però un gravissimo difetto. L’involucro esterno non sarebbe stato ancorato alla torre centrale e si sarebbe retto solamente grazie al peso dei massi.
Questa ipotesi può, a mio parere spiegare, l’attuale stato della costruzione. Il terremoto che distrusse il Cairo o qualche altra scossa sismica precedente potrebbe aver prodotto gravissime lesioni all’involucro, facendo precipitare parte dei massi. L’opera di distruzione sarebbe stata completata dalle popolazioni del luogo, le quali avrebbero considerato la piramide come cava di massi.
L’opera di distruzione si sarebbe fermata alla struttura a torre di Huny, la quale, non avendo subito gravi lesioni, presentava una maggiore difficoltà di estrazione.