Cominciamo. I dolci sono la mia passione e se non fosse per la linea, i trigliceridi ed il colesterolo, starei a prepararne di continuo
Ma si sa che a Carnevale si può fare uno strappo ed allora sarei curiosa di sapere che cosa preparate voi (soprattutto la nostra Lucy che per quanto ne so è una cuoca con i fiocchi) e provare qualcosa di nuovo.
Dalle nostre parti si preparano: le Santarosa che sono una specie di sfogliatelle riccie guarnite con crema ed amarene
ed il Sanguinaccio, oggi costituito da una semplice crema di cioccolato ma che una volta si faceva con il sangue di maiale ed il cacao (non inorridite: lo mangiavo da piccola ed era buonissimo).
Ma quello che preferisco è il Migliaccio, un dolce antichissimo specialità dei comuni vesuviani che è semplice ed economico. Vi metto la ricetta e la foto di quello che ho fatto io.
Dosi (potete anche dimezzarle perché con queste viene un dolce molto grosso per cui per provarlo vi conviene farlo più piccolo)
250 di semolino
300 di zucchero
500 di ricotta
5 uova intere
1 litro di latte
50 gr di burro
1 pizzico di sale
la buccia grattugiata di 1 arancia e di 1 limone
1 bustina di vaniglia
1 bicchierino di liquore tipo Strega
Mettete a bollire il latte con il burro ed un pizzico di sale e versatevi il semolino a pioggia. Cuocete per pochi minuti cercando di non far formare grumi, togliete dal fuoco e fate raffreddare. Lavorate la ricotta con lo zucchero fino ad ottenere una crena liscia. Aggiungete le uova battute ed il resto degli ingredienti compreso il semolino. Deve risultare un composto liscio ed omogeneo. Se avete un robot da cucina potete benissimo utilizzarlo, in mancanza, usate il buon vecchio passaverdure.
Ponete l’impasto in una teglia imburrata e fate cuocere a 200 gradi per circa un’ora, un’ora e mezza fino a quando il dolce non appare bello dorato.
Volendo potete decorarlo con zucchero a velo.