La TombaIl ciclo pittorico che decora la tomba ipogea di Nefertari è uno dei più completi e significativi del nuovo regno.
Questa vasta tomba scoperta nel 1904 dall'egittologo Ernesto Schiaparelli, purtroppo deturpata e saccheggiata al punto da essere priva della mummia, è collocata nel versante settentrionale della Valle delle Regine e presenta una pianta molto articolata.
È infatti diversa rispetto alle tombe di altre regine (solitamente più semplici e dotate solo di una camera funeraria), e si ispira piuttosto alle sepolture faraoniche della vicina Valle dei Re. Sulle pareti della seconda scala discendente, la decorazione è anche a rilievo. I dipinti raggiungono apici di qualità nell'ambito dell'arte funeraria egizia soprattutto per la ricchezza di colori (verde, blu egiziano, rosso, ocra gialla, bianco e nero) e di dettagli, mentre i temi e i contenuti rispettano le indicazioni contenute nel Libro dei morti.
Le immagini descrivono il viaggio di Nefertari verso l'aldilà, durante il quale incontra molte divinità tra le quali Osiride e Iside. Al termine del ciclo pittorico, Nefertari si tramuta in Osiride (dio dei morti), con il conseguente, auspicato raggiungimento dell'immortalità e della pace eterna.
Tratto da
WikipediaNefertari era la "Grande sposa reale" del faraone Ramses II, nonché una delle più celebri regine d'Egitto. La sua tomba venne scoperta nel 1904 dall'egittologo italiano Ernesto Schiaparelli durante gli scavi eseguiti a Bibân el-Harîm (Valle delle Regine), luogo che anticamente era chiamato Ta set neferu. Purtroppo la tomba era stata saccheggiata, probabilmente già da tempo molto lontano. Non fu trovata nessuna mummia, solo pezzi del coperchio del sarcofago di granito e piccoli frammenti del sarcofago di legno coperto con foglia d'oro. Dell'antico corredo funebre non era rimasto quasi niente. Ma la scoperta della tomba di Nefertari era comunque un'avvenimento importante.
Stupendi bassorilievi e iscrizioni ne coprivano interamente le pareti ed erano modellati in leggero rilievo su uno strato di stucco col quale tutte le pareti e il soffitto furono coperti, non essendo lo strato di roccia calcarea, nella quale la tomba è scavata, abbastanza omogeneo e compatto da potersi lavorare direttamente. Purtroppo, quando Schiaparelli entrò per primo nella tomba di Nefertari, si trovò davanti a un monumento già molto deteriorato a causa delle infiltrazioni di acqua piovana che si insinuarono tra la roccia e lo strato di stucco. Questo era in alcuni punti caduto e in molti altri minacciava di cadere, rendendo necessario un lungo e paziente lavoro di consolidamento. Ciononostante, in quella parte, che è la maggiore, dove le decorazioni rimanevano intatte, la grandezza delle figure, la vivacità dei colori, l'armonia e la sicurezza dello stile fanno di questa tomba una delle più belle della necropoli tebana, paragonabile anche a quelle della Valle dei Re.
Le tombe reali di Tebe si distinguono da quelle delle persone comuni per il fatto che non mostrano scene di attività quotidiane. I temi delle raffigurazioni su pareti e soffitti sono del genere mitologico e si occupano della vita delle persone regali nell'Aldilà in compagnia di divinità e figure mitologiche. Da tutte le altre tombe reali, questa si differenzia per il concetto che collega fra loro le varie rappresentazioni. Analizzando le decorazioni e le iscrizioni delle varie parti della tomba di Nefertari ci si rende conto del profondo significato simbolico. Non semplici elementi decorativi, ma rappresentazioni di un itinerario spirituale, le pitture della tomba ci mostrano il lungo percorso effettuato dall'anima della regina, che dopo essere stata introdotta dalle principali divinità al cospetto di Osiride, sovrano dell'aldilà, penetra nel suo regno, compie una gestazione e si trasfigura per uscire nel cielo assimilata come Ra all'orizzonte orientale.
Anche se dopo più di trenta secoli le spoglie mortali della regina e il suo ricchissimo corredo funerario sono spariti, le pitture della sua tomba, malgrado le avverse condizioni e i problemi connessi con la loro conservazione, rappresentano una testimonianza non solo dell'arte, ma del complesso mondo religioso e delle credenze spirituali degli egiziani del Nuovo Regno.
L'antica terra dei faraoniAlcune immagini della tomba e degli affreschiEdited by Minea 313 - 17/5/2011, 01:33