E’ il 9 Gennaio 1900. E’ l’inizio del secolo, quindi uno speciale Anno Santo. In una Roma che si muove tra le antiche carrozze e il primo tram elettrico, nove giovani amici, capeggiati dal sottoufficiale dei bersaglieri Luigi Bigiarelli, fondano la Società Podistica Lazio, sopra una panchina del lungotevere, di fronte a Piazza della Libertà.
"Roma non si può chiamare, perché c’è già la Ginnastica, diamogli un nome più grande, in cui Roma è compresa: Lazio".
La proposta di Bigiarelli viene accolta con entusiasmo dai ragazzi: "I colori si ispireranno alla Grecia, la patria delle Olimpiadi. Bianco e Celeste".
I primi due anni di vita, Bigiarelli e compagni li passano partecipando alle gare podistiche di tutta la regione. Poi nel 1902, tal Bruto Seghettini, socio del Racing Club di Parigi, fa conoscere il pallone ai soci della società biancoceleste.
L’idea conquista immediatamente i ragazzi, che iniziano a diffondere il calcio a Roma, diventando imbattibili. La loro fama attraversa i confini regionali, tanto che la Lazio viene invitata a Pisa per disputare la finale del primo campionato centromeridionale contro la vincente di un torneo al quale presero parte il Pisa, il Livorno e il Lucca, vincitrici dei rispettivi gironi locali. E’ il Giugno del 1907 e la truppa biancoceleste, capitanata da Sante Ancherani arriva in treno alla stazione di Pisa: deve affrontare tre incontri in un solo giorno. In una giornata memorabile la Lazio vince tutte e tre le partite: Lazio - Lucca 3-0; Lazio - Pisa 4-0; Lazio - Livorno 1-0. Negli anni trenta la Lazio è da vertice: ci gioca il più grande attaccante italiano di tutti i tempi, colui che con 143 reti detiene un record di segnature difficilmente uguagliabile, Silvio Piola.
Il primo trofeo, però, arriva solo nel 1958: la Lazio di Bernardini allenatore e Lovati capitano vince la Coppa Italia battendo in finale la Fiorentina grazie ad un gol di Prini.
La seconda vittoria sedici anni dopo: é il 1974 quando la banda di Maestrelli, dopo averlo sfiorato l’anno prima e solo due anni dopo il ritorno in serie A, vince lo scudetto grazie ad una stagione strepitosa. Mitica la formazione: Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico.
Gli anni successivi allo scudetto, fino all’avvento della famiglia Cragnotti, sono costellati da innumerevoli peripezie e disgrazie, dalla malattia e poi la morte di Maestrelli alla partenza di Chinaglia per gli Usa, dalla tragica fine di Re Cecconi al calcio scommesse, dal ritorno di Chinaglia come Presidente, fino agli spareggi per evitare la serie C.
Oggi a quasi cento anni dalla fondazione molte cose sono cambiate, grazie al patron Sergio Cragnotti, che in sei anni ha fatto investimenti per decine di miliardi, ha risrutturato il settore giovanile, ma soprattutto ha rilanciato la Società tanto che ora la Lazio veleggia stabilmente nell’élite del calcio italiano ed europeo.
Durante la gestione Cragnotti la Lazio ha raggiunto alcuni traguardi: cinque qualificazioni Uefa consecutive, arrivando una volta seconda (stagione 1994/95), due volte terza (stagione 1993/94 e stagione 1995/96), una volta quarta (stagione 1996/97) e una volta quinta (stagione 1992/93). Il capitano Beppe Signori, in cinque stagioni ha vinto 3 Titoli di Capocannoniere.
Nella stagione 1997/98, con l’arrivo del nuovo tecnico Sven Goran Eriksson e di campioni quali Mancini, Jugovic e Almeyda, la Lazio torna finalmente a vincere un Trofeo: si tratta della Coppa Italia vinta proprio davanti al proprio pubblico il 29 Aprile 1998, nella partita di ritorno contro il Milan. Non solo, in Campionato la Lazio è protagonista con Juventus e Inter per la corsa allo Scudetto, anche se poi i biancocelesti mollano nelle ultime sette partite.
La squadra di Eriksson sfiora anche un altro Trofeo, la Coppa Uefa, che perde soltanto nella finale di Parigi (6 Maggio 1998) sconfitta dall’Inter.
La stagione 1998/99 inzia il 29 Agosto 1998 con l’arrivo di altri grandi campioni quali Vieri, Salas, De La Pena, Mihajlovic, Stankovic e con il secondo Trofeo che dopo pochi mesi va ad arricchire la bacheca della Società. Sconfiggendo 2- 1 a Torino la Juventus, i biancocelesti vincono la Supercoppa di Lega (Trofeo in palio tra la vincitrice della Coppa Italia e quella del Campionato).
Quotata nel listino di Borsa in Piazza Affari dal Maggio 1998, la Società Sportiva Lazio S.p.A. diventa ben presto una grande realtà in Italia e all’estero.
Tre giorni più tardi a Milano contro l’Inter la Lazio conquista anche la Coppa Italia grazie ad uno 0-0 che sommato alla vittoria dell’andata per 2-1 regala il terzo Trofeo stagionale.
Il trionfo di Birmingham
La Lazio conquista anche l’ultima edizione della Coppa delle Coppe a Birmingham battendo il Real Mallorca 2-1, alla fine di una stagione esaltante durante la quale è per lunghi tratti in testa alla Classifica di Serie A, perdendo lo Scudetto per un punto all’ultima giornata.
Arriva nel frattempo la nuova stagione 1999/2000, quella del Centenario. La Lazio è piena di nuovi campioni: nonostante la partenza di Vieri i rafforzamenti rispondono ai nomi di Veron, Sensini, Simeone e Simone Inzaghi. Più tardi a Dicembre arriverà anche Fabrizio Ravanelli direttamente dall’Olimpyque Marsiglia.
Pronti e via e la Lazio trionfa ancora in Europa: il 27 agosto, nello stupendo scenario di Montecarlo, gli uomini di Eriksson conquistano la Supercoppa UEFA contro il Manchester United, vincitore della Champions League 1998/99.
E’ l’anno del Centenario.
I festeggiamenti iniziano il 9 gennaio 2000, con una bellissima festa allo Stadio Olimpico. Nel corso di una stagione difficile, intensa ed esaltante, la Lazio compete fino alla fine su tutti e tre i fronti nei quali è impegnata. Ne conquista due su tre.
Fermata nel cammino fin lì trionfale in Champions League, ai Quarti di Finale dal Valencia di Claudio Lopez, la Lazio conquista all’ultima giornata il secondo Scudetto della sua storia.
Al termine di una giornata pazzesca, con la Juventus che perde a Perugia una partita che per via di un acquazzone rischiava di essere interrotta alla fine del primo tempo e la Lazio che, dopo la vittoria sulla Reggina, deve aspettare con 80 mila tifosi altri 45 minuti prima di urlare: CAMPIONI D'ITALIA!
Tre giorni più tardi a Milano contro l’Inter la Lazio conquista anche la Coppa Italia grazie ad uno 0-0 che sommato alla vittoria dell’andata per 2-1 regala il terzo Trofeo stagionale.
La Stagione 2000- 2001 dei Campioni d’Italia inizia ufficialmente l’8 Settembre 2000 con un’altra grande vittoria. La Lazio di Eriksson, con Roberto Mancini diventato il suo Vice, vince la Supercoppa di Lega battendo l’Inter allo Stadio Olimpico di Roma per 4 a 3. In grande evidenza gli ultimi due acquisti dell’era Cragnotti: Hernan Crespo e Claudio Lopez. Si tratta della settima vittoria in tre anni della Lazio di Eriksson e Cragnotti.
Nel corso della Stagione la Lazio cambia l’allenatore: dopo tre anni e mezzo di trionfi la Lazio e Mister Eriksson decidono in comune accordo di lasciarsi da buoni amici. Il giorno del suo 101° compleanno la Società biancoceleste, nel mezzo di una festa bellissima e commovente, saluta tra l’ovazione di migliaia di tifosi il Mister dagli occhi di ghiaccio ma dal cuore d’oro ed accoglie un altro grande personaggio: Dino Zoff che dichiarandosi un uomo-Lazio smette i panni da Vice Presidente, tra l’altro da poco indossati, ed accetta l’incarico di guidare la squadra. La squadra guidata da Dino Zoff lo stesso anno si classifica al terzo posto qualificandosi per la Champion’s League.
Partono però Salas, Veron, Nedved, Almeyda, Mancini e perfino mister Zoff. E’ una nuova rivoluzione che porta la squadra biancoceleste al sesto posto in classifica, qualificandosi per la Coppa Uefa.
Nella stagione 2002-2003 a Roma arriva Roberto Mancini che prende in mano un gruppo voglioso di riscatto. I problemi economici però non mancano e solo grazie al gran lavoro del nuovo gruppo societario subentrato alla famiglia Cagnotti la Lazio riesce a rinascere.
Mancini e i suoi ragazzi centrano la qualificazione in Champion’s League e sfiorano la finale della Coppa Uefa.
La Lazio vince la Quarta Coppa Italia della sua storia
Al secondo anno di panchina Roberto Mancini conquista finalmente un trofeo. Nonostante le difficoltà economiche non abbandonino la società biancoceleste, costringendo la squadra a fare a meno, a metà stagione a Conceiçao e Stankovic, i ragazzi di Mancini vincono la Coppa Italia TIM 2003-04. Dopo aver eliminato Modena, Parma e Milan (vincendo 2-1 a Milano e 4-0 all’Olimpico) la Lazio batte l’altra finalista Juventus 2-0 in casa e pareggia 2-2 al Delle Alpi. E’ il 12 maggio 2004 e, a trent’anni di distanza dal primo scudetto, la Lazio vince la quarta Coppa Italia della sua storia.
Edited by cricco72 - 28/11/2005, 12:43