Assemblea degli studenti di lingue orientali, giovedì 2 alle 6, Palazzo Gorresio

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Gigi cinese
view post Posted on 29/4/2013, 13:47




(a seguito del consiglio di cui trovate il report QUI)

- Cosa vuol dire “passaggio di dipartimento”?

- Perché alcuni docenti di lingue orientali sono entrati nel dipartimento
di Studi Umanistici e perché altri sono entrati in quello di Lingue?

- E per noi studenti cosa cambia?

- Posso continuare a studiare giapponese? E arabo? E romeno?

- Se sono iscritto ad Asia-Africa non mi laureerò più in lingue?

- E chi fa Mediazione potrà avere la terza annualità di lingua?

- Cosa vuol dire “afferire a una Scuola”? E cosa non afferirci?

VEDIAMOCI CHIARO, CAPIAMOCI, COORDINIAMOCI!
FACCIAMOCI SENTIRE!

ASSEMBLEA

DEGLI STUDENTI DI LINGUE ORIENTALI
GIOVEDI' 2 MAGGIO
ORE 18.00

CORTILE DI PALAZZO GORRESIO
(in caso di pioggia, l'assemblea saà spostata all'atrio di palazzo nuovo, alla stessa ora)
 
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Gigi cinese
view post Posted on 15/5/2013, 09:24




ecco il doc umento frutto delle due assemblee del 2 e 9 maggio che presenteremo ai due dipartimenti e nell'incontro che siamo riusciti ad avere coi due direttori per

OGGI ALLE 12.00, NEL CORTILE SOTTO LA PRESIDENZA
(VIA VERDI 10)
sarà un'occasione unica per incontrare i due direttori ed avere risposte precise e impegnative da loro!
venite e spargete la voce!!



Egregi docenti,

La situazione dell'offerta didattica del prossimo A.A per quanto riguarda le lingue orientali non può che essere definita assurda.
Lo studente o la studentessa, infatti, si troverà di fronte a due corsi di orientalistica, uno offerto dal dipartimento di Studium, di classe ministeriale L-12, e uno offerto dal Dipartimento di Lingue, di classe ministeriale L-11.
Nel primo potrà scegliere di studiare Arabo, Cinese, Hindi, Sanscrito, Swahili o Ebraico insieme o ad un'altra lingua orientale, oppure a una lingua a scelta tra Inglese, Spagnolo e Francese.
Nel secondo potrà scegliere tra Arabo e Giapponese, insieme a una lingua europea scelta fra una più ampia varietà.
Questo sdoppiamento è ben lungi dal portare vantaggi al futuro studente o alla futura studentessa di Unito, che si vedrà anzi completamente precluse moltissime possibilità di scelta.
Prima assurdità: dovrà scegliere il tipo di corso, se di classe L-11 o L-12 (notevolmente diversi) non in base ai suoi interessi, al contrario, il futuro studente o studentessa dovrà scegliere semplicemente in base alla lingua che desidera studiare (oppure, al contrario, la lingua da studiare in base al tipo di corso che desidera seguire, cosa ancor più assurda). Non stiamo parlando di una scelta di poco conto, ma di qualcosa che avrà conseguenze sulla loro carriera e sul lavoro che potranno scegliere in futuro, insomma stiamo parlando dell'intera vita di molte persone.
Seconda assurdità: in entrambi i corsi si studiano due lingue straniere, tuttavia, in base al corso che sceglierà, allo studente/ssa saranno totalmente preclusi tutta una serie di abbinamenti: nessuno potrà studiare, insieme, Cinese e Giapponese, Cinese e Tedesco, Giapponese e Hindi, Cinese e Russo, Hindi e Portoghese, Cinese e Portoghese... Questi sono solo alcuni esempi di abbinamenti che in questi anni gli studenti hanno dimostrato di scegliere assai frequentemente, nonostante le difficoltà e l'impegno che una simile scelta comporta, ma la lista delle scelte precluse sarebbe molto più lunga.
Solo Torino, infatti, aveva garantito fino ad ora una così vasta possibilità di combinazioni tra le varie lingue; riteniamo che questo fosse un punto di forza del nostro dipartimento, che portava ogni anno sempre più iscrizioni: ne è un dato di fatto il continuo aumento di studenti che quest'anno ha raggiunto il numero record di 1400 matricole. Un altro punto di forza risultavano essere le stesse lingue orientali in quanto a qualità e competenza dei docenti coinvolti. Si è infatti riscontrato da parte degli studenti iscritti una diffusa soddisfazione nel corso dei loro studi. Soddisfazione che ha evidentemente fatto da pubblicità positiva portando ulteriori studenti e maggior prestigio all'ateneo.
La scelta del proprio percorso di studio in base alla spartizione delle lingue tra i dipartimenti diventa addirittura un lacerante dubbio amletico per gli studenti già iscritti al corso triennale che avevano già progettato il proprio quinquennio di studio. Nel caso in cui lo studente triennale stia infatti studiando due delle lingue "divise" tra i dipartimenti, in base a quale criterio salomonico sceglierà di abbandonarne una per proseguire nello studio dell'altra? E come gli potrà essere richiesto, dovendo comunque abbinare una seconda lingua alla prima, di partire da zero nello studio di una terza lingua non appresa alla triennale?Tutto ciò è assurdo perché queste preclusioni non derivano dall'assenza di docenti capaci di insegnare queste lingue: nel nostro Ateneo questi docenti ci sono, e nessuna delle scelte che abbiamo elencato, se resa possibile, comporterebbe un maggior dispendio di denaro rispetto alla situazione attuale. E allora perché l'Ateneo non offre questa possibilità?
L'assurdità della divisione delle lingue orientali tra i dipartimenti di Lingue e Studi Umanistici, in un'ottica di non collaborazione tra i due come quella che purtroppo si prospetta, pone però in seria difficoltà anche gli studenti già iscritti ad un corso di laurea prima dello smantellamento della vecchia facoltà di Lingue. A questi dovrà infatti necessariamente essere offerta la possibilità di terminare il proprio ciclo di studi così come sottoscritto all'immatricolazione.
Se i due dipartimenti confermeranno di non voler collaborare tra loro attraverso le mutuazioni sistematiche dei singoli corsi di lingua i cui professori hanno deciso di afferire a due dipartimenti diversi, però, ci troveremo in una situazione in cui sarà necessario attivare un gran numero di contratti (ne stimiamo una trentina). La cosa assurda, in questo caso, sarà che questi contratti andranno a creare dei corsi palesemente doppioni di altri già presenti nell'ateneo (sotto l'altro dipartimento), e per un numero relativamente irrisorio di studenti, per la sola opposizione tra i dipartimenti di cui sopra.
Il fatto che le spese necessarie ad attivare questi contratti verranno naturalmente scaricate sulle casse dell'ateneo, e quindi su quelle di noi studenti, risulta addirittura offensivo per l'unica parte del contendere che ne sarà certamente vittima: noi.
Escluse le mutuazioni e l'attivazione di una messe di contratti ad-hoc, l'unica ulteriore possibilità che ci troveremmo di fronte sarebbe ancor meno auspicabile per gli studenti: quella che istituzionalizzasse una mutuazione interna che accorpi corsi senz'altra ragione che far bastare i docenti "rimasti" ad attivare due corsi concorrenti (e, in alcuni aspetti, doppioni) nei due dipartimenti. Ci riferiamo specificatamente all'eventualità, già prospettata da alcuni docenti, di mettere insieme gli studenti del terzo anno triennale e quelli del primo e secondo anno magistrale di una data lingua. Tre anni di studio in un unico corso. Un esempio: nel caso della lingua Giapponese, l’accorpamento della terza annualità della Triennale ai corsi della Magistrale comporterebbe un impoverimento della didattica per entrambi, in particolare la quantità di vocaboli e di kanji appresi, la relativa diminuzione del numero di unità studiate e l’impossibilità di affrontare adeguatamente il programma sul keigo. Un discorso di questo tipo può essere esteso anche alle due annualità di letteratura. Questo bizantinismo burocratico, che consentirebbe evidentemente all'ateneo di risparmiare i soldi dei contratti necessari, e ai dipartimenti di proseguire la loro autarchia senza infrangere apertamente nessun contratto firmato con gli studenti, apporterebbe evidentemente un (inutile) danno alla qualità della didattica offerta, e per questa sua inutilità, ancor più inaccettabile delle precedenti alternative.

Gli studenti di lingue orientali chiedono quindi formalmente ai vicedirettori alla didattica dei dipartimenti di Lingue e Studi umanistici, ai direttori responsabili, ai presidenti di tutti i corsi di laurea interessati, ai docenti afferenti ed all'amministrazione dell'ateneo di fermare questo scempio, formalizzando una mutuazione sistematica dei corsi necessari alla formazione dei curricula coinvolti.
Troviamoci intorno ad un tavolo, parliamone e troviamo insieme una soluzione che, nel rispetto dell'individualità di ogni docente e dipartimento, ma soprattutto degli studenti che danno loro il ruolo fondamentale che hanno nell'istituzione universitaria, non mortifichi ulteriormente la nostra Università.





Firmato:
Gli Studenti
Il Collettivo di Lingue
I rappresentanti degli studenti dei dipartimenti di Lingue e Studi Umanistici
 
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Gigi cinese
view post Posted on 19/5/2013, 13:18




ecco il REPORT di Claudio sull'incontro di mercoledì

mercoledì c'è stato il pessimo incontro con i direttori dei dip di lingue (Panero e Bertinetti) vs il direttore di studium (Maltese).

Dico pessimo perchè il clima era pessimo, sia tra i due direttori, sia tra noi e loro. Sostanzialmente, dopo una breve introduzione di Panero che dice che va tutto bene, Maltese risponde che lingue non sta collaborando come potrebbe, iniziano a litigare, Panero lo accusa di aver cambiato le carte in tavola e Maltese di trovare ostruzionismo, e che gli sembra strano che prima del Consiglio di Dip di lingue Panero sappia già esattamente cosa potrà dare e cosa no.
Alle 2 Maltese se ne va e iniziamo a litigare noi con Panero e Bertinetti, che però rimangono fissi con la loro convinzione che abbia sbagliato Studium a promettere cose che non poteva mantenere, e che più di quel tot di mutuazioni loro non concederanno mai.

scusate la brevità ma non ho preso appunti, se chi c'era vuole aggiungere ben venga :)!!

Passo subito ai fatti: come avevamo già detto, chi è attualmente iscritto potrà dare tutti gli esami che deve dare. Alcune materie verranno mutuate (da entrambe le parti), ma le mutuazioni non basteranno a coprire queste necessità, degli studenti già iscritti, e quindi si bandiranno contratti.
Come già abbiamo detto, questo ha come conseguenza uno spreco di soldi, e dovremo vigilare attentamente sulla qualità della didattica che sarà offerta.

Per il resto, non c'è nessuna prospettiva di collaborazione futura, nessuna. Quindi è praticamente certo che tutta la parte del nostro documento relativa i futuri studenti (futuri triennali o futuri magistrali) sarà esattamente vera, stando così le cose (non ripeto le conseguenze precise, ma sono quelle scritte nel documento).
Non c'è, e ci è stato platealmente detto, nessun interesse a rendere più aperta l'offerta didattica dei due dipartimenti, e nessun interesse ad aumentare il num degli iscritti (Bertinetti annuncia un probabile numero chiuso futuro a lingue, quindi anzi, se gli iscritti a lingue diminuissero sarebbero contenti).

Cosa vogliamo fare noi studenti?
 
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Gigi cinese
view post Posted on 20/5/2013, 19:57




MERCOLEDI' ALLE 15
IN SALA LAUREE, VIA VERDI 10 (secondo piano)

SI TERRA' IL CONSIGLIO DI DIPARTIMENTO CHE DECIDERA' SULLE MUTUAZIONI
ABBIAMO DECISO DI PRESIDIARLO PER FAR SENTIRE AI PROFESSORI CHE LA QUESTIONE CI TOCCA, E MOLTO, DA VICINO

QUI c'è l'evento facebook: partecipate, condividete e invitate i vostri compagni!
www.facebook.com/events/184123851750377/?fref=ts
 
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