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Aku no Hana / I fiori del male

by Planet Manga, di Shuzo Oshimi

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    aku+no+hana+cover

    E' appena uscito il primo volume, quindi mi sembra giusto aprire un topic su questo interessante seinen.

    Questa è la trama fornita dalla casa editrice:
    CITAZIONE
    Takao Kasuga è rapito dal fascino del capolavoro di Baudelaire, I fiori del male. Un giorno, sulla scia di un impulso, fa qualcosa che non avrebbe mai dovuto. Inizia così una lenta discesa nella terra di confine tra moralità e immoralità, complice il ricatto di una compagna di classe che ha visto tutto…

    In effetti come trama dice poco o niente, quindi ecco un mio riassunto un filo più dettagliato (magari lo metto sotto spoiler!):
    Takao Kasuga è uno studente delle medie appassionato di libri ed in special modo della raccolta di poesie "I fiori del male" di Charles Baudelaire.
    Follemente innamorato della compagna di classe Nanako Saeki (che considera come "la sua musa, la sua femme fatale") , un giorno si ritrova in classe da solo, dopo le lezioni, e nota la borsa con la tenuta da ginnastica della ragazza. Dopo essersi avvicinato alla borsa, sente un rumore e d'impulso scappa portandosela via. Inutile dire che il giorno dopo scoppia un putiferio, e si inizia immediatamente a parlare di un maniaco (con grande sgomento di Nanako). Il ragazzo decide di rimettere al suo posto la borsa (presa più per paura che per secondi fini "perversi) , ma con suo grande sgomento scopre che una sua compagna di classe - l'inquietante e sboccata Nakamura- l'ha visto mentre prendeva la borsa.
    La ragazza comincerà a ricattarlo, ed i due finiranno per stipulare una specie di malato contratto: Nakamura non dirà a nessuno dei vestiti rubati, ma Takao dovrà essere totalmente alla sua mercè, sprofondando lentamente verso la strada della perversione.


    Sono tante le cose che mi hanno colpito di questo manga. Il titolo prima di tutto: Insomma, cos'ha a che fare con Baudelaire? Poi le copertine: le prime tre sono molto minimal, in bianco e nero, mentre le seguenti 3 hanno colori sgargianti, quasi da pop art. Per finire le cover degli ultimi 3 volumi usciti sono delle delicate illustrazioni ad acquarello... Insomma, un manga schizofrenico già dalle copertine.

    La storia...Che dire della storia? Potrei riassumerla in modo estremo dicendo che è un triangolo amoroso totalmente fuori di testa, con al centro Takao, ed ai lati l'angelica Nanako e la demoniaca Nakamura.
    Ma ben presto questo triangolo si sfascia, e le carte in tavola vengono mescolate ribaltando quello che sembrava uno sviluppo ovvio. Di punto in bianco i personaggi cedono alle loro pulsioni più oscure e il dramma sfocia violento e grottesco nelle loro vite. Su tutti questi personaggi veglia il gigantesco fiore occhiuto, simbolo di perversione e di elevazione dalla massa che sguazza nel fango, fiore che appare -appunto- nell'edizione giapponese de I fiori del male di Charles Baudelaire.


    Non voglio spoilerare troppo, ma Oshimi ha un grande talento, ovvero quello di intrappolare il lettore: Io sono stato il primo a dire "Ma che roba è questa? Decisamente non fa per me.". Eppure mi sono ritrovato a leggere sette volumi tutti di fila. In particolare, la metamorfosi di Takao è la cosa che ho trovato più interessante di tutti: il suo crescente attaccamento alla sua carnefice Nakamura , annoiata da una città di "mangia-merda" tutti uguali (ma soprattutto annoiata dalla vita) è inquietante e affascinante al tempo stesso. Come è affascinante l'effetto della loro malatissima relazione su Nanako, una ragazza che fin dall'infanzia non ha fatto altro che eseguire il volere degli altri, solamente per essere amata di più.
    Alla fine i personaggi si evolvono e subiranno le conseguenze delle loro azioni
    (crescendo anche di età, con tanto di salto temporale al termine della prima parte)
    ma il disagio, quel fiore oscuro, rimane.

    Insomma, è un' opera piena di Dramma (con la D maiuscola) e problemi esistenziali, ma che non sfocia mai nel grottesco senza senso alla Inio Asano (che non ho citato a caso, e infatti trovo Oshimi e Asano per alcuni versi molto simili).

    Ma veniamo ai difetti, o meglio al difetto più grande: a dire il vero la caratterizzazione dei personaggi non è sempre brillante. Dopo aver letto sette volumi continuo a trovare il personaggio di Nakamura troppo enigmatico:le manca qualcosa. Gli altri personaggi sono abbastanza sfaccettati, ma lei rimane un mistero. Forse è una cosa intenzionale, ma questa sua disumanità immotivata mi ha dato un po' fastidio. Vorrei che l'autore le dedicasse più spazio...Vorrei sinceramente capirla.

    Per quanto riguarda lo stile grafico ho poco da dire, se non che si evolve molto dai primi agli ultimi volumi usciti. E' uno stile pulito ma che sa essere incisivo al momento giusto (basta cercare Aku no Hana su Google per farsi un' idea).

    E' un manga che consiglio a tutti? Assolutamente no. Io stesso non posso dire di amarlo senza riserve, ma contro ogni aspettativa mi ha comunque coinvolto e sono curioso di vedere dove andrà a parare. Mi sembra anche abbastanza inutile consigliare di leggere il primo volume, perché i primi "terremoti" di cui parlavo sopra arrivano a partire dal quarto. Quindi la domanda è: Può essere una storia che vi piace? Siete disposti a dargli fiducia?

    L'edizione italiana, nonostante il formato piuttosto piccolo è costosetta, quindi pensateci bene!
     
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    Anche io mi sono avvicinato a questo fumetto anche (se non soprattutto) per le copertine... mi hanno incuriosito le prime tre, raffinatissime; altrettanto eleganti le ultime, colorate e sfocate.
    Sono a metà del primo volume, aspetto di chiudere il volume per un giudizio più preciso, comunque si lascia leggere benissimo ed anzi, incuriosisce molto per gli sviluppi che la storia potrebbe prendere.
    Sulla grafica, ti dirò... pensavo peggio! Dopo un po' ci si abitua e, anzi, come spesso accade, questo tipo di disegno si rivela assai funzionale alla storia, ed aggiunge un alone vacamente cupo e inquietante al racconto...
     
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    Dal primo volume sembrerebbe proprio una nuova interessante proposta paniniana...
    La struttura è abbastanza stravista, quella del drama scolastico-liceale, magari virato al triangolo sentimentale... se non ci fosse il fatto che i personaggi sono STRANI. Di solito questi manghi sono presuntuosi-pretestuosi nel presentare un po' di tresche angst di deboli personaggi in balia delle kattiverie, qui invece sembra esserci un briciolo di realismo interessante.
    Il nostro protagonista è effettivamente il classico tipo qualunque un po' scontroso e introverso, ma è un acculturato: fan della decadenza di Baudelaire, è un topo di biblioteca con un sentire interno di tragico melodramma decadente.
    Ammetto che mi stava antipatico prima che lo scoprissimo leggere a scuola "Le tre stimmate di Palmer Eldritch" di PKDick... e allora non solo sei davvero fumato, ma ti piace anche il mio autore preferito! Simpatia!!!! :P

    Ora Kasuga (così si chiama il figuro) è ovviamente innamorato come quasi tutti della bella brunetta Nanako, che è pure la più intelligente e amata della classe. Un giorno, quasi senza volere, ruba la tuta della ragazza e se la porta a casa, ricordate che è un poeta maledetto, ma non lo fa tanto per sniffarla e strofinarsela, visto che vede Ella come una musa.
    Ma che succede? Nakamura, la somara della classe, lo vede e lo ricatta, vuole farne il proprio sguattero e compare di stranezze. Si perché Nakamura è STRANA, ha un lato sadomasochistico e indubbiamente pesanti carenze nella vita familiare.
    Inizia così la vita di questo strano trio dentro e fuori la scuola. Il fatto interessante, come detto, oltre al lato realistico delle reazioni, è che non ci sono kattivi e innocenti... i due hanno entrambi un lato oscuro se lui stesso si accorge di trarne un vantaggio (riesce ad avvicinarsi a Nanako, anzi fa pure la figura del figo). La sceneggiatura è molto ben fatta, spesso c'è una tensione di fondo, non ci sono fronzoli scemi ma qualche pennellata di grottesco... anche i disegni sono da valutare in modo decisamente positivo.

    L'unico dubbio è vedendo il "9 volumi in corso", mi sembrano un po' tantini da reggersi solo sulle premesse iniziali senza concedersi cali o passaggi ridondanti (non c'è molto di peggio che vedere un idiota ripetere da capo una stessa idiozia), ma non so neppure se vengano poi introdotti altri intrecci, ad esempio sulla famiglia della pazza. Il genere per ora sembra quello del dramma psicologico, ma di fondo potrebbe esserci anche il romance fra i due svalvolati che superano insieme le proprie paranoie.

    Comunque primo volume ampiamente promosso, ho trovato buona anche l'edizione Planet.
     
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    No, dài cioè...questo è uno dei manga più malati e pacchiani che abbia mai avuto la sfortuna di leggere, fortunatamente a scrocco da un amico che si è acchiappato i volumi in inglese, contento lui. Ne ho lette tante di robe assurde e con personaggi sociopatici, vedi Narutaru o Anne Freaks, perchè vanno molto di moda e ne escono a raffica in Nippolandia, per poi essere pubblicati qui, ma questo per me li batte tutti (anche se al peggio non c'è fine, purtroppo): all'inizio mi sembrava una versione leggermente più intelligente dell'agghiacciante storia dell'anime School Days, poi a mano a mano che andavo avanti nella lettura non sapevo più se ridere o piangere...seriamente, povero Baudelaire, che viene messo in mezzo con il suo capolavoro per 'sto "grande" fumetto...una vera offesa ad un grandissimo poeta.
    I personaggi sono ASSOLUTAMENTE psicopatici, tutti e tre, e arrivano a fare e farsi del male per le solite robe tanto care a molti mangaka: solitudine, rifiuto della società, senso di inadeguatezza ecc...peccato che questi tre campioni, invece di rimboccarsi le maniche e tentare un approccio un minimo costruttivo ai loro problemi (troppo poco nerd sennò), arriveranno ai livelli più estremi e rivoltanti, imbastendo un bel festino di situazioni malate e rapporti morbosi a go go. Più su Yuelung dice che vorrebbe capire meglio il personaggio di Nakamura: è costruita apposta per risultare disturbante, pazza e sadica...io non ci trovo molto da capire. Secondo me non c'è niente da capire sul serio in questo manga, vuole solo provocare e mettere in scena un bel po' di malessere estremo, a partire dall'incipit assolutamente idiota e pretestuoso; come ho detto più su va di moda tutto ciò. Però insomma, a tutto c'è un limite, e il cattivo gusto e lo schifo per me sono davvero gratuiti in questo caso.
    Detto questo, sono d'accordo sul fatto che le copertine sono accattivanti e particolari, e che una volta che cominci a leggere non riesci più a smettere: io volevo proprio vedere fin dove si spingevano 'sti tre baldi fanciulli (sì, parliamo di ragazzini di massimo 15 anni).
    Appena ho saputo che Aku no Hana sarebbe stato pubblicato anche qui ho sogghignato, perchè già immaginavo che sarebbero fioccate reazioni entusiastiche per questo manga, "così profondo, coraggioso, graffiante, realistico (!!!) ecc ecc. . E poi cita "I Fiori Del Male" di Baudelaire, cioè troppo colto!!!"
    Probabilmente pure io con questo post ho contribuito a fargli pubblicità, ma a buon intenditor poche parole: statene alla larga. Questo è il mio consiglio.

    Edited by lazulia - 11/11/2013, 23:50
     
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    Lazulia, premesso che sono particolarmente insofferente ai fumetti/film/racconti "costruiti ad hoc", in particolare quando strizzano l'occhio ad un certo tipo di decadenza... ti chiedo: il tuo giudizio è formulato dopo la lettura di quanti volumi? Perché voglio capire se è un fumetto che poi "svacca" o se, semplicemente, l'autore si lascia prendere la mano e calca qua e là.
     
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    Ciao Livio, guarda il mio amico ce l'ha fino al sesto volume, che probabilmente è anche quello più estremo, almeno di quelli letti finora...sinceramente l'autore calca davvero TANTO la mano, questo te lo posso assicurare. Se vuoi qualche informazione più dettagliata posso mettertela sotto spoiler.
     
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    Mah, io ne ho visto parlar molto bene da lettori piuttosto scafati... lo stesso Hob che legge a scrocco questo forum... in fondo le differenze in queste storie sono a livello concettuale non quanto si calchi... vedremo se ci troverò un senso in questo mango, sono curioso XD
    Comunque il primo volume è indubbiamente ben fatto.
    Lazulia, tu hai mai letto Suehiro Maruo?
     
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    Spaccio non ho dubbi che se ne parli bene, questo tipo di manga piacciono sempre tanto. Per questo alla fine del mio post più su ho detto che sogghignavo...sono sicura che piaccia e che piacerà, ma non posso fare a meno di rabbrividire per questo...vuol dire che nei manga certe situazioni estreme e malate gratuite vengono spesso apprezzate e scambiate per una forma di denuncia sociale o robe di questo genere, fanno molto "lettura impegnata" , quando poi sono talmente enfatiche ed estreme da diventare fini a sè stesse, la fonte di un compiacimento malsano dell'autore e del lettore. L'autore che citi tu...non vorrei sbagliare, ma è un autore ero-guro?

    Edited by lazulia - 12/11/2013, 00:20
     
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    CITAZIONE (lazulia @ 11/11/2013, 23:56) 
    Spaccio non ho dubbi che se ne parli bene, questo tipo di manga piacciono sempre tanto. Per questo alla fine del mio post più su ho detto che sogghignavo...sono sicura che piaccia e che piacerà, ma non posso fare a meno di rabbrividire per questo...vuol dire che nei manga certe situazioni estreme e malate gratuite vengono spesso apprezzate e scambiate per qualcosa di socialmente impegnato, o di denuncia sociale che dir si voglia. L'autore che citi tu...non vorrei sbagliare, ma è un autore ero-guro?

    Sì Maruo è Ero-guro.

    Lungi da me prendere una posizione visto che di quei volumi avanzati so lo zero assoluto, però tu dici che viene scambiato il disturbante gratuito per una visione del devianza psicologica nella società odierna, per Yue qui sopra invece c'è un senso più definito nella stesura di quanto ha letto.
    Si va a vedere gli horror per esorcizzare le paure, un autore può usare un fumetto per mettere alla berlina le paranoie... del resto fino al 6 l'hai letto, quindi il suo scopo lo raggiunge :lol:
    Io nel mio commento ho messo che mi seccherebbe vedere un idiota che prosegue nella sua idiozia, a meno che non ci sia un senso finale...
     
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    Poi ho cambiato di parecchio il mio post, però vabbè la sostanza è quella. Guarda, io sono il tipo che vede i peggio horrorazzi proprio perchè in me operano una sorta di catarsi :mhuaua:. Però non sempre li considero buoni film, anzi, spesso sono la prima a criticarli e a ridere a più non posso mentre li guardo. Non li prendo sul serio, insomma, ma perchè spesso sono i film stessi a non farcisi prendere, e a dirti tra le righe: guarda, tutto ciò che stai vedendo in fondo è una cavolata, il sangue è arancione e l'assassino non si sa bene come faccia a spuntare sempre e comunque quando un personaggio resta da solo, quindi tu spaventati pure, ma non troppo, ok?
    Haku no Hana si piglia MOLTO sul serio (basta il fatto che ci mette di mezzo il capolavoro di Baudelaire), e sfoggia un piglio piuttosto pretenzioso da "grande fumetto di denuncia sociale". Ecco, questo a me non piace, perchè se metti in scena una dietro l'altra situazioni totalmente irrealistiche NON ti puoi prendere sul serio. Quindi sì, uno può anche leggerselo e trovarci una sorta di "sfogo" proprio perchè è così estremo, ma da qui a dire che è un buon fumetto secondo me ce ne corre. Poi comunque io ho letto fino ad un tot di volumi, se dopo subirà un'impennata qualitativa da urlo, questo io non lo so.
    Ah, e comunque: sì il protagonista fin dove ho letto io è piuttosto idiota, se ti riferivi a quello.
     
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    La mercuriale creatura è qui, ohohohoho...

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    Per quel che vale quello che ho sentito io sul manga in questione da parte di chi l'ha letto tutto coincide alquanto con le considerazioni di lazulia.
    Ergo per quel che mi riguarda passo - ho dribblato anche l'anime nonostante abbiano alzato età dei protagonisti per rendere alcuni passaggi più 'digeribili' - e piuttosto mi rileggo direttamente Baudelaire :corre:
     
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    CITAZIONE (elianthos80 @ 12/11/2013, 02:04) 
    Per quel che vale quello che ho sentito io sul manga in questione da parte di chi l'ha letto tutto coincide alquanto con le considerazioni di lazulia.
    Ergo per quel che mi riguarda passo - ho dribblato anche l'anime nonostante abbiano alzato età dei protagonisti per rendere alcuni passaggi più 'digeribili' - e piuttosto mi rileggo direttamente Baudelaire :corre:

    Mi sembra un'ottima iniziativa :respect: ...io ancora devo finire di leggerlo, credo proprio che lo riprenderò a breve.
     
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  13. *Livio*
     
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    Chi sta continuando con la lettura di haku no hana?
    Io, nonostante i consigli di lazulia, ho proseguito l'acquisto e ammetto di aver trovato i primi 3 volumi assolutamente incalzanti nel ritmo e molto affascinanti, soprattutto nel tipo di rapporto vittima/carnefice che coinvolge il terzetto di protagonisti. Però non posso dire di esser rimasto soddisfatto dopo la lettura del volume 4. Per essere più preciso, ho avuto come la sensazione che col terzo numero si fosse concluso in gran parte tutto quello che l'autore aveva da dire, e ha preso in prestito questo volume quattro per tirare un attimo le somme della situazione, far prendere una boccata d'aria al lettore (senza peraltro raccontare *nulla*) per poi... riprendere con la storia già letta e già vista nel volume uno.
    Insomma, c'è l'aggiunta della consapevolezza di Kasuga di quanto abbia bisogno di Nakamura, ma ho iniziato a subodorare l'inghippo di cui parlava Lazulia (cioè la "costruzione ad hoc" della storia).
    A questo punto del racconto sono quindi diviso: da una parte ritengo che non ci sia rimasto granché di nuovo da raccontare, e temo il minestrone riscaldato ad oltranza e esagerato di volta in volta. Dall'altra parte spero in una evoluzione del racconto, che presenti un'evoluzione non solo nelle belle copertine ma anche nel contenuto dei volumi...
     
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    "Mi piace inventare gli spettacoli che voglio...Quelli che non riesco a vedere, cerco di sognarli..."(Valentina, di Guido Crepax)

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    Per rispendere a Livio: fin dove sei arrivato tu ancora non è successo niente di che, il "bello" arriverà soprattutto nei prossimi due volumi, dove le psicosi e le follie dei tre personaggi principali toccheranno l'apice, creando situazioni che a me personalmente hanno molto disturbato.

    Come aggiornamento generale: il mio amico si è comprato altri due volumi dell'edizione inglese, e io, dato che sinceramente ero incuriosita di vedere come proseguiva, visto che il sesto volume si interrompeva in maniera del tutto shockante, gli ho chiesto di prestarmeli. Ebbene, ammetto che l'autore mi ha davvero stupita, sia per come ha risolto la situazione di cui sopra, sia per come fa proseguire il suo manga...praticamente la storia cambia quasi completamente registro, cosa che in parte mi ero aspettata vedendo le copertine acquarellate che sopraggiungono dopo quelle dai colori violenti dei tre numeri precedenti, ma chi poteva credere fino a tale livello?
    Insomma, a partire dal settimo volume preparatevi a veder cambiare ogni vostra convinzione su questo manga e su i suoi personaggi. Per me è stata una vera sorpresa, personalmente mi ha fatto rivalutare in modo un po' più positivo l'opera ed il suo autore, che di certo ha saputo come stupirmi, e non è poco, anche se il capolavoro di Baudelaire immo continua a non entrarci un fico secco.
    Certo, ogni cosa rimane sempre "borderline", fuori dalle righe, ma in maniera del tutto nuova rispetto a prima.
    Le copertine in un certo senso tracciano il percorso emotivo della storia: le prime tre sono semplici, quasi rassicuranti, ed infatti coprono quella che è un po' l'introduzione dei personaggi e dei nodi che iniziano a formarsi tra di loro; le tre successive, dai colori saturi e accessi, monocromatiche, rappresentano i numeri in cui i nodi si fanno talmente aggrovigliati da far precipitare tutte le situazioni in ogni maniera; per le prossime (tre?), acquarellate e dai toni malinconici, lascio a chi continuerà a leggere il gusto della scoperta di cosa offrirà di preciso il manga, che continua a non fare per me, ma che adesso non mi sento di sconsigliare a tutti come prima.
     
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    Ho appena letto il 4.
    A costo di passare per un pezzo di ricambio di merda o un topo di feccia, devo dire che è quello che mi ha convinto di più! :P
    Nei discorsi fra i capitoli, l'autore parla delle inquietudini dell'adolescenza, della scala di valori che si cerca in quella fase dell'esistenza, necessariamente "diversa" a seconda dei soggetti. E che ci ha mostrato il mango fin qui? Non la ricerca della perversione fine a se stessa, ma della... diversità. La stessa parola hentai in nipponese sembra avere questo duplice significato.
    E' vero che la storia sembra proseguire a triplette come lo stile delle copertine. Nei primi tre c'era la parte più superficiale, se vogliamo dire, col protagonista suggestionato più dall'atteggiarsi a leggere Boudelaire che da un pensiero pregno nella sua zucca (infatti adesso l'ha bruciato! :P ), Nanako sembrava una dea ma invece si reputa un sassolino, e Nakamura abbiamo visto in questo numero cos'ha dietro la maschera: un grosso grosso disturbo relazionale...
    Il volume 3, come dicevo, conclude il ciclo con la fuga sulla montagna, dove il pavido Takao mostra le sue debolezze... nel 4 invece capisce di dover agire, per lui e Nakamura (beh lo dicevo che ne era attratto, se non fisicamente, riconoscendola come suo simile), e quello che può fare... è comportarsi da depravato, un moto di ribellione da gioventù bruciata. Probabilmente questa fase destabilizzante durerà i 3 volumi dai colori scuri.
    Beh insomma a me pare tutto ben fatto. Quello che non "pare" ben fatto, ma lo è di sicuro, è il comparto tecnico... non parlo solo di precisione e cura del disegno, ma dell'estrema efficacia di inquadrature e gioco di tempi scenici.
    Voto fino a ora: 7
     
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