Udinese-Inter

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  1. .:Boss:.
     
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    1-0. Maicosuel elimina un'Inter allo sbando. L'Udinese ottiene la qualificazione al turno successivo negli ottavi di finale di Coppa Italia in una serata di rivincita contro l'Inter, che due mesi fa sullo stesso campo aveva passeggiato vincendo 0-3: l'uno a zero di stasera, firmato Maicosuel, suona come una vendetta e toglie ai nerazzurri l'unico vero obiettivo stagionale. C'è una squadra, con la maglia bianconera e un allenatore preparato, che in un periodo di estrema difficoltà fa gruppo capendo i propri errori e si impegna per correggerli, riuscendoci e riscattandosi con un successo di prestigio. Ce n'è poi un'altra, con la maglia in questo caso nerazzurra e un allenatore molto ottuso, che anche qui in un momento per nulla positivo continua a ricadere negli stessi identici sbagli delle precedenti uscite, perdendo nuovamente e abbandonando anzitempo la Coppa Italia. Questa è la fotografia di Udinese e Inter, due squadre arrivate all'appuntamento degli ottavi di coppa nazionale in una settimana negativa per entrambe: una è riuscita a risollevarsi, l'altra è sprofondata e non si sa come sarà possibile tirarla fuori dal baratro. Pur senza Basta, Di Natale e Muriel, pezzi pregiati della formazione di Guidolin, i friulani sono riusciti a ricompattarsi dopo il tramuatico 1-3 contro il Verona di lunedì, ma soprattutto dopo quello 0-3 del campionato, datato 3 novembre e definito dallo stesso tecnico la peggior partita della stagione, che ora sembra uno sbiadito e lontano ricordo, cancellato dalla prestazione di stasera e dalla reazione che l'allenatore sperava alla vigilia. L'Inter invece non si sa più cosa volere da questa annata che con il passare delle gare assume contorni se possibile anche più cupi di quella precedente: la Coppa Italia era una buona occasione per dare autostima a una squadra discontinua, nonché una via "facile" per arrivare a un trofeo, l'unico conquistabile da qui al 2015, e garantirsi quantomeno l'accesso all'Europa League senza passare da turni preliminari, ma evidentemente per Mazzarri si tratta ancora del famoso "portaombrelli" con cui veniva chiamata la competizione in passato, ed è arrivata l'ennesima delusione. Squadra senza idee, senza gioco, povera di talento e di giocatori in grado di fare qualcosa, schierata ancora con il dannoso 3-5-1-1 tanto caro al tecnico all'insegna di una prudenza scriteriata e di una produzione offensiva ridotta all'osso che nemmeno il ritorno di Milito, in campo tutta la partita e unica nota positiva, ha potuto ravvivare. La favoletta degli arbitri contro (anche se c'era un rigore su Milito non dato) e della transizione societaria ancora da assimilare sono alibi che non reggono di fronte alla totale arrendevolezza dei nerazzurri, in crisi di gioco e risultati ormai proprio dalla precedente visita al Friuli, e incapaci di rivitalizzarsi neanche davanti alla prospettiva di un derby ai quarti. Tanti i cambi in formazione: oltre ai tre già citati in casa Udinese c'è da segnalare anche l'assenza dell'ultimo minuto di Brkić (gioca Kelava), Maicosuel e Nico López compongono il pacchetto offensivo, per l'Inter vero e proprio turnover con Carrizo, Andreolli, Samuel, Mudingayi e Kovačić di nuovo titolari.

    PRIMO TEMPO
    Le due squadre partono senza osare più di tanto complice il momento infelice, ma è l'Udinese a farsi preferire e sfiorare il vantaggio con un cross al centro (8') sul quale Nico López manca di poco l'appuntamento con il gol. L'Inter crea solo una mezza giocata, fermata misteriosamente dall'arbitro Calvarese per un fallo non si sa su chi, per il resto è come al solito nulla assoluto in avanti con il povero Milito costretto a prendere il posto di Palacio come elemento staccato di trenta metri dal resto dei compagni e impossibilitato a rendere al meglio, l'argentino se non altro a metà tempo riesce a girarsi e concludere dal limite però Kelava non ha problemi a bloccare. Il gol che decide la partita arriva al 32': Kuzmanović si fa sorprendere da un pallone aereo quasi a centrocampo, palla toccata per Nico López che si invola sulla destra, assist al centro dove c'è Zanetti in vantaggio ma il capitano nerazzurro si fa superare da Maicosuel che corregge in rete da pochi passi. Secondo gol stagionale dopo uno ininfluente contro il Chievo per l'ex Hoffenheim, sempre costretto dall'inizio della sua avventura friulana a cercare un riscatto personale per lo sciagurato rigore a cucchiaio costato l'eliminazione ai bianconeri al play-off di Champions League 2012-2013 con il Braga. L'Inter abbozza una reazione ma lo fa più che altro con una giocata fortuita, un cross sbagliato di Kuzmanović che scavalca il disattento Kelava e finisce all'incrocio dei pali rimbalzando fuori, per il resto a parte un tiretto di Nagatomo il portiere croato non è quasi mai impegnato. Si va al riposo con Milito infuriato per una trattenuta ai suoi danni da parte di Domizzi in area non ravvisata dall'arbitro.

    SECONDO TEMPO
    Miracolo: Mazzarri mette in campo due punte. Entra infatti Palacio al posto dell'inconsistente Mudingayi, l'Inter se non altro è più propositiva ma manca qualcuno che inventi la giocata per armare gli attaccanti, tanto che l'unico a tirare e Kuzmanović con risultati deludenti (parata agevole per Kelava). È molto più pericolosa invece l'Udinese al 54' in contropiede, quando Maicosuel viene lanciato in porta e riesce a saltare anche Carrizo in disperata uscita fuori area, l'autore del gol è però costretto a decentrarsi e quando punta la porta il portiere argentino è tornato fra i pali, sul cross in mezzo Pinzi manda altissimo. Kelava si prende un enorme rischio controllando praticamente sulla linea un cross sbagliato del connazionale Kovačić, il numero dieci nerazzurro poco dopo sciupa una ripartenza in superiorità numerica cercando la conclusione dal limite (murata) anziché servire uno dei tanti compagni vicini e in posizione migliore. Al 64' diagonale di Nico López respinto centralmente da Carrizo con qualche affanno e l'aiuto della difesa che riesce a liberare, due minuti più tardi Álvarez si procura una punizione dal limite ma Guarín colpisce un compagno in barriera e si riparte con la rimessa dal fondo. L'Inter continua a fare tanto possesso senza sapere cosa combinare con il pallone, i passaggi orizzontali si susseguono a dimostrazione di una totale assenza di idee, nell'unica vera azione manovrata Milito tocca dietro per Álvarez il cui sinistro è da dimenticare, nel disperato forcing finale Mazzarri butta dentro anche Rubén Botta, di nuovo in campo otto mesi dopo essersi rotto il crociato in Copa Libertadores, a due minuti dalla fine la chance per mandare la gara ai supplementari ce l'avrebbe Guarín ma il colombiano si coordina male per raccogliere un cross sul secondo palo di Milito e manda sul fondo. Dal novantesimo in poi solo un tiro fuori di Nagatomo e un pressing interista senza risultato.

    L'Udinese torna a vincere in casa dopo due sconfitte consecutive (Torino e Verona), ritrovando quel successo casalingo che al Friuli mancava dall'1-0 contro la Fiorentina del 24 novembre e ottenendo così il pass per i quarti di finale di Coppa Italia, dove affronterà la vincente di Milan-Spezia in programma la prossima settimana. Secondo KO nel 2014 per l'Inter, fuori agli ottavi dopo undici anni (l'ultima volta dicembre 2002, doppia sconfitta contro il Bari) e in una situazione estremamente difficile perché con stasera svanisce l'unica possibilità di vincere un trofeo e con il terzo posto distante otto punti sarà dura anche risalire in campionato. Lunedì posticipo per entrambe, apre l'Udinese alle 19 con la trasferta di Genova in casa della Sampdoria, a seguire (ore 21) l'Inter ospiterà il Chievo.

    I VOTI
    Carrizo 5.5 Si butta con estrema lentezza sul diagonale di Nico López messo in rete da Maicosuel. Non convince nel secondo tempo con un'uscita azzardata e una respinta corta.
    Andreolli 5.5 Gioca poco e si vede, il ritmo delle sue giocate è sempre troppo lento e si fa saltare con enorme facilità soprattutto nella prima frazione.
    Samuel 5.5 Al ritorno dopo l'ennesimo problema muscolare, Nico López nell'azione del gol lo lascia sul posto.
    Campagnaro 5.5 Schierato insolitamente nella posizione di centro-sinistra non sembra essere totalmente a suo agio.
    Zanetti 4.5 Anche un bambino di cinque anni capirebbe che sulla fascia non può più essere utile alla causa. Grave l'errore sul gol quando si fa anticipare da Maicosuel pur essendo in vantaggio sul pallone. È irrispettoso tenere in campo una leggenda del genere in certe condizioni.
    Dal 61' R. Álvarez 5 Spara alto una delle poche azioni costruite in maniera decente durante tutto l'arco dei novanta minuti.
    Guarín 5.5 Poco continuo, dà una mano solo a sprazzi prendendosi pause e licenze personali non consentite dal momento della squadra.
    Mudingayi 4.5 Che senso ha provarlo ancora quando ormai si è capito che non può dare un contributo all'altezza?
    Dal 46' Palacio 5 È necessario farlo rifiatare dopo che si è spompato per settimane e settimane da solo, ma quando entra non aggiunge molto.
    Kuzmanović 4.5 Un palo della luce che avvia l'azione del gol facendosi sorprendere da un rimbalzo apparentemente normale del pallone. Sempre compassato e pronto a rallentare il gioco con tempi infiniti e giocate inutili in orizzontale. Prende l'incrocio con uno dei tanti cross sbagliati.
    Nagatomo 5.5 Fa in maniera mediocre entrambe le fasi sia giocando a sinistra sia sulla fascia opposta.
    Kovačić 5 Due-tre spunti sembrano una luce in fondo al tunnel, ma poi anche lui si adegua alle prestazioni scadenti dei compagni. Grosse recriminazioni per un tentativo egoista di conclusione ignorando ben tre compagni liberi ai lati.
    Dall'81' Botta S.V.
    Milito 6 Doveva giocare solo una parte di gara invece fa tutti i novanta minuti reggendo abbastanza bene dal punto di vista fisico. Gli manca ancora lo spunto e non ha palloni per essere pericoloso in area ma la strada per il recupero sembra essere quella giusta. Ci sarebbe anche un rigore su di lui, ma ormai...
    Mazzarri 4.5 Non gli piaceranno i paragoni con l'anno scorso ma Stramaccioni dopo diciotto giornate di campionato aveva quattro punti e tre posizioni in più e gli ottavi di Coppa Italia li aveva passati pur finendo la partita col Verona con Palacio portiere improvvisato. Irritante la sua ostinazione sul 3-5-1-1 visto che per l'ennesima volta la sua squadra regala il primo tempo e l'iniziativa agli avversari, dato che ormai anche gli eremiti hanno capito come gioca e come bisogna fermarlo. In campo i giocatori non hanno idee ma lui in panchina sembra averne ancora di meno. Farebbe bene a dirottare le energie con cui si lamenta a fine partita sulla preparazione delle gare stesse e sulle indicazioni da dare a bordocampo.
    Calvarese 4.5 Anche lui si iscrive al folto gruppo degli arbitri che hanno negato un rigore solare all'Inter, non giudicando da massima punizione un'evidente trattenuta di Domizzi su Milito sugli sviluppi di un corner nel primo tempo. Sullo 0-0 fischia un fallo in attacco ma non si capisce per quale giocata irregolare (poi segna Andreolli ma a gioco ampiamente fermo). Nella ripresa altro episodio discusso in area friulana ma Widmer tocca con il braccio dopo aver preso il pallone con la coscia e qui le disposizioni gli danno ragione. Malissimo l'assistente Bianchi nella ripresa con almeno due offside inesistenti, ma vede bene quando Kelava tiene sulla linea un cross di Kovačić.
     
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