Ken il Guerriero - Hokuto No Ken.it

Hokuto no Ken: l'avventura continua

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view post Posted on 17/2/2014, 21:22     +2   +1   -1
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Genio che sono coi titoli.
Comunque, è una terza serie che ho deciso di rifare, riprendendo l'idea di una mia vecchia fic.

I CAPITOLO: La guerriera della Croce del Sud

Un nuovo, assolato giorno inondava di dorati e caldi raggi il mondo, distrutto dall'Olocausto nucleare, e Kenshiro Kasumi, in groppa al fedele Re Nero,
percorreva il deserto, incurante della vampa mortale che sembrava emergere dalla
sabbia.
-Sono trascorsi dieci anni.-pensò l'uomo pensieroso. Dieci anni erano passati da quando aveva
rischiato di perdere il suo amico più caro, Burt, a causa di quel maledetto Borge...
Lasciando a lui Lynn, controllata dallo Shikanhaku, aveva pensato di rendere felici entrambi...
Si era accorto da tanto, troppo tempo, dell'amore che Burt provava per lei e voleva che da quel colpo malefico di Kaioh sorgesse qualcosa di buono...
Pensava che così Burt e Lynn sarebbero vissuti felicemente per il resto della loro vita...
Ma non aveva considerato l'istintiva sagacia e l'orgoglio del suo amico...
Lui si era accorto subito della falsità di quel sentimento e, per rendere felice Lynn, non aveva esitato a sacrificare se stesso...
Un brivido gelò l'uomo. Il suo amico, grazie alla sua disperata risolutezza, aveva distrutto la sua convinzione di essere un guerriero completo...
Ancora l'immagine del suo corpo martoriato si stagliava dinanzi ai suoi occhi...
Certo, era riuscito a strapparlo ad una morte colma di sofferenza, ma questo non era bastato ad attenuare quella sensazione di miseria morale dinanzi alla grandezza mostrata da Burt...
-Anni e anni di lotte e di dolorose emozioni e ho dovuto imparare da te, amico mio.- pensò il successore Hokuto.
Amici... Rivali... Amore...
Aveva creduto che i lunghi anni di lotte e di emozioni gli avessero permesso di crescere, ma , riacquistata la memoria, era rimasto sconcertato dinanzi alla grandezza dell'affetto che Burt provava per lui e per Lynn...
Pur di consentire loro di essere felici, aveva rischiato la morte...
Improvvisamente, il gigantesco destriero si fermò e diede alcuni piccoli colpi col collo, come se volesse indicare al suo cavaliere una direzione.
-Ho capito Re Nero.-mormorò e guardò verso nord.

A circa cinquecento metri di distanza, dieci banditi, armati di asce e spade, che brillavano di riflessi lividi a causa della luce del sole, circondavano una donna dell'età di ventiquattro anni.
Il suo corpo alto e snello era fasciato da una tunica bianca, che arrivava fino alle ginocchia, pantaloni del medesimo colore, stretti in vita da una cintura dorata, e alti stivali neri.
I lunghi capelli biondi erano legati in una coda da un nastro blu e due ciocche libere incorniciavano un viso dai lineamenti delicati.
Gli occhi, dal taglio allungato, da gatta, parevano due lapislazzuli illuminati dalla luce di una lampada elettrica, e le palpebre erano adorne da lunghe ciglia dorate.
Al collo ella portava una collana d'oro con un pendente di cristallo a forma di cuore.
-E' strano... Chi è quella ragazza?-pensò Kenshiro. Malgrado la distanza, riusciva a percepire l'irrealtà di quella scena...
Poteva sentire un'aura imponente provenire dal corpo di quella giovane, che fissava con una calma surreale i banditi che la circondavano...
E quell'aura aveva solo una spiegazione...

-Per favore, non ucciderci!-implorò un bandito e si chinò supplichevole ai piedi della donna.
-Già... Noi non volevamo fare nulla!-piagnucolò un altro.
La donna, per alcuni istanti, tacque.
-Avete sbagliato. E' tempo che la lama del giusto riequilibri i piatti della bilancia.- dichiarò la donna, severa, fredda, implacabile.
-Che cosa sta dicendo?- si domandò Ken. Non riusciva a comprendere il senso delle affermazioni di quella donna...
Qualche istante dopo, la giovane spiccò un salto altissimo, poi atterrò.
Effettuò una veloce giravolta attorno al suo baricentro e, dopo un po', i corpi degli uomini caddero senza vita, privati delle loro teste.
-La punizione è calata su voi, inutili demoni.-dichiarò la giovane freddamente.
Girò la testa e si accorse di Kenshiro, che aveva osservato la scena in groppa a Re Nero.

Con passo deciso, si avvicinò al successore di Hokuto, che non si mosse.
Fissò risolutamente gli occhi azzurri in quelli neri di Kenshiro, che sostenne il suo sguardo.
Poi, un leggero sorriso, piegò le sue labbra sottili e ben disegnate.
-Solo un uomo dotato di grande potere e di buon cuore può sostenere il mio sguardo. Tuttavia ora desidero sapere: che cosa cerchi? La punizione è già stata resa effettiva su quegli inutili demoni.- affermò la donna.
-Battaglie. Il destino del successore Hokuto è la morte in mezzo alle battaglie.- rispose Kenshiro.
-E tu cosa cerchi? Mentre stavi combattendo, ho sentito in te un'aura combattiva considerevole.-le rigirò poi la domanda.
Gli occhi di lapislazzulo della donna si incupirono.
-Cerco un uomo che si crede il salvatore di quest'epoca, ma in realtà si compiace di crudeltà inenarrabili.-rispose gelida.
Con eleganza, sollevò la tunica e lasciò scoperto il ventre.
-Cosa?-domandò Ken sorpreso.
Il ventre piatto della giovane donna era deturpato da cicatrici e sfregi irregolari color ruggine, che sembravano causati da colpi di frusta.
-E questo è solo un decimo delle sofferenze che quell'uomo riserva a chi non condivide il suo pensiero.-commentò tristemente la ragazza riassettandosi la tunica.
-Questa battaglia merita la tua attenzione, Kenshiro?- domandò la giovane combattente.
-Sì. Hokuto va ovunque il sangue dell'innocente domanda giustizia.-rispose Kenshiro e, con gentilezza, invitò la giovane a salire su Re Nero.

Per alcuni istanti, il silenzio fu il loro compagno.
-Qual è il tuo nome? Perché quei banditi ti hanno supplicato?-chiese Kenshiro ad un tratto.
Una risata ironica risuonò sulle labbra della ragazza.
-E' insolito vedere dei banditi che supplicano quella che all'apparenza è una donna indifesa? Beh, non è così se la donna risponde al nome di Anbar, rinnegata della Scuola della Croce del Sud.-rispose la giovane.
-La scuola della Croce del Sud...-mormorò Ken. Ricordava bene la storia travagliata che aveva portato alla fondazione di quella scuola di combattimento...
-Conosco la storia di Rui Ying Wen, ma non mi importa. Il tuo cuore è quello di un uomo giusto che ha sofferto tanto. E, dinanzi a questo, cosa importa che tu appartenga alla scuola di Hokuto?-domandò retoricamente Anbar.
Kenshiro annuì silenziosamente e proseguirono la loro avanzata.
 
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view post Posted on 17/2/2014, 21:54     +1   -1
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CITAZIONE
-Cerco un uomo che si crede il salvatore di quest'epoca, ma in realtà si compiace di crudeltà inenarrabili.-rispose gelida.

Questo mi ha ricordato tanto REI quando cercava l'uomo dalle sette stelle. :-p:
L'uomo crudele la bella guerriera l'aveva davanti!

Sono sempre favorevole alle donne guerriere e come al solito la tua scrittura MERITA.

Solo due cose:
La prima è un appunto. Donna di 24 anni con assoluta precisione sarebbe meglio donna di circa 25 anni. Giusto per lasciare al lettore l'idea che KEN si fa in quel momento.
A occhio non possiamo sapere la sua età precisa. Poi tu che sei l'autrice se c'è un motivo preciso per il quale più avanti vorrai dirci che ha 24 anni presici aggiungerai un EFFETTO SORPRESA calcolato. :biggrin.gif:

La seconda invece riguarda la SCUOLA DELLA CROCE DEL SUD. Ottimo ripescaggio. E' stata talmente mal sviluppata in SNK che spero tu possa raccontarci qualcosa in più. :wink.gif:
 
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view post Posted on 17/2/2014, 22:27     +1   +1   -1
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Infatti. Una scuola che taglia come Nanto e non è Nanto?
Mi domando il senso.
Poi Raoul ti sei accorto che ha la potenza di una scuola millenaria pur non essendo tale?
 
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view post Posted on 19/2/2014, 18:16     +1   -1
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CITAZIONE (Lady Sargatanas @ 17/2/2014, 22:27) 
Infatti. Una scuola che taglia come Nanto e non è Nanto?
Mi domando il senso.
Poi Raoul ti sei accorto che ha la potenza di una scuola millenaria pur non essendo tale?

Beh volendo su questi due punti puoi veramente lavorare di fantasia. Non è che siano stati convincenti in SNK.
Potresti riallacciarti in mille modi al NANTO, o lasciarlo come sfondo. :wink.gif:
Che poi il nome stesso CROCE DEL SUD richiama troppo SHIN e SOUTHER ( vento del SUD )

La potenza di una Scuola millenaria pur non essendo tale l'ho imputata al fatto che, comunque gran parte delle tecniche dovessero essere HOKUTO BASE, anche se FEI YAN, di HOKUTO non ci mostra nulla. Insomma la scelta è ottima perché puoi sbizzarrirti senza rovinare il tuo stile narrativo. :8-):
 
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view post Posted on 20/2/2014, 22:12     +2   +1   -1
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II CAPITOLO: Laran, il demone

Per alcuni minuti, solo il caldo vento del deserto interruppe il silenzio.
-Immagino che tu sia stata definita rinnegata perché non odi l'Hokuto.- esordì ad un tratto il sessantaquattresimo successore dell'Hokuto Shinken.
Anbar sorrise.
-Già. Vedi Ken, la tecnica della Croce del Sud è stata insegnata a me e ai miei due fratelli, Fares e Aban, da nostro padre, un nipote adottivo del potente e venerato maestro Rui Ying. Non so perché, lui è cresciuto coltivando nel suo cuore il disprezzo per la dinastia principale di Hokuto.- cominciò e, con le dita, accarezzò il ciondolo di cristallo, che scintillava di bagliori arcobaleno, carezzato dalla luce del sole.
Fissò per alcuni istanti l'orizzonte, che pareva velato da un leggero strato d'acqua.
-Anche i miei due fratelli sono caduti nella trappola di quest'odio insensato e infruttuoso. E, dal momento che io mi sono rifiutata di seguire questa follia, mio padre mi ha rinnegata, imponendomi di non tornare più nella mia casa. Ho dovuto lasciare quello che avevo di più caro.-spiegò la giovane.
Ken rimase silenzioso. Nonostante la calma delle sue parole, si scorgeva nella voce di Anbar un'ombra perenne di malinconia...
Anche lei, evidentemente, doveva avere amato molto suo padre e i suoi fratelli e lo stato di rinnegata era per lei doloroso...
Eppure, non deplorava la sua sorte con rabbia...
Si batteva anche contro la sua famiglia pur di difendere la giustezza delle sue idee...
-Tuttavia, sembra che ci sia dell'altro oltre tutto questo. Non è un conflitto interno alla Croce del Sud, o meglio, non solo.- osservò il guerriero di Hokuto.
-Vedo che sei un guerriero che ha molto vissuto e che arriva a comprendere l'essenza delle cose. Ed è giusto che tu sappia che è coinvolta anche la tua scuola. O meglio, le casate sopravvissute al tempo del Re dell'Inferno, tuo antenato e sessantaduesimo successore.- rispose lei.
-Quindi ci sono ancora maestri della scuola Cao di Hokuto...-commentò il guerriero sorpreso. Pensava che con Tai Yan Zhang la scuola si fosse estinta...
-Come? Anche la scuola Liu è scomparsa?-fece Anbar perplessa.
Ken annuì e un'ombra di tristezza oscurò il suo sguardo. Certo, aveva posto fine alla tirannia di un demonio come Kaioh, eppure...
Perché suo fratello Hiou si era dovuto spegnere, proprio nell'istante del loro ritrovamento?
Quella consapevolezza era per lui fonte di un rimpianto sotterraneo, ma persistente...
Hiou era morto prima che fosse loro dato il tempo di riconoscersi e di apprezzare le rispettive qualità...
Non avevano potuto instaurare un rapporto adulto... La morte li aveva separati troppo precocemente...
-Anbar, vorrei sapere chi è sopravvissuto della tradizione Cao.-dichiarò poi, allontanando i ricordi dalla sua mente.
-Certo, è giusto che tu lo sappia: è un uomo fortissimo che si fa chiamare “Il Saggio”, che millanta di volere portare pace e giustizia, ma non esita a uccidere in modi atroci chiunque si opponga al suo pensiero.-mormorò e strinse un poco le lunghe dita sulle briglie di Re Nero.
-Lo hai mai visto?-chiese Kenshiro.
-No. Si dice che porti sul volto una maschera d'oro massiccio, ritrovata tra i cimeli dell'epoca pre-atomica... Per seguire i suoi assurdi ideali, mio padre e i miei fratelli mi hanno rinnegata.-affermò lei.
-Quindi quei soldati che hai ucciso...-dedusse Kenshiro.
-Sì, erano suoi uomini. Ma erano sostanzialmente pesci piccoli, che non mi hanno saputo fornire nessuna informazione su di lui. Li si riconosce perché hanno sul collo un marchio che ricorda il simbolo del fulmine.-spiegò la giovane combattente.
Proseguirono per alcuni metri in silenzio, ma, qualche istante dopo, Re Nero si fermò e cominciò a sbuffare vigorosamente.
-Anche lui percepisce che qualcosa non va... Anche se non sa cosa.-mormorò Anbar sorpresa.
-O forse sente che l'aria è satura dell'odore della morte...-mormorò Ken cupo.
Con un leggero colpo di talloni, incitò il gigantesco destriero ad avanzare.
Tuttavia, pochi minuti dopo, Re Nero si fermò nuovamente e i due combattenti rimasero pietrificati dall'orrore.

Intanto, a circa cinquecento metri di distanza, in un villaggio circondato da mura munite di torri d'osservazione, al centro della piazza era stata eretta una forca.
Diversi banditi, il collo marchiato dal simbolo del fulmine e armati delle armi più diverse, vigilavano sui cittadini che fissavano con orrore il patibolo, che si stagliava sinistramente, come fosse un Moloch pronto a ingoiare le sue vittime sacrificali.
Un uomo alto e robusto, avvolto in una tunica bianca, fissava impassibile le persone impotenti.
I suoi lunghi capelli neri, con ciocche bianche, scendevano sulle ampie spalle fino a metà della schiena e il volto dai lineamenti affilati era dominato dagli occhi sottili, cerulei, che ricordavano quelli di una serpe in attesa della preda.
-Ora capirete... Capirete cosa porta la ribellione all'ordine stabilito dalla natura...- decretò l'uomo con voce freddamente pacata.
Le persone assiepate nella piazza, sentendolo, rabbrividirono e tacquero. L'epoca in cui vivevano era scossa da continui tumulti e guerre, eppure...
Come si poteva essere così freddi?

Qualche istante dopo, pungolati dalle lance di alcune guardie, quattro bambini dell'apparente età di nove anni ciascuno, apparvero nella piazza, le mani legate dietro la schiena.
L'uomo li squadrò attentamente, come se volesse conoscere i loro pensieri, poi osservò:-Questo è il destino che attende chi tradisce l'ordine naturale delle cose. Non importa se il traditore è un bambino, ma l'ordine va preservato. Anche a costo di bagnare questa strada del sangue di individui che non hanno raggiunto l'età adulta.-
-Poveri bambini... Li abbiamo condannati noi con la nostra infamia, solo perché siamo troppo codardi ed essi sono orfani, quindi privi di protezione... Laran è un demonio, malgrado si proclami di essere un angelo pronto a darci la redenzione!-commentò un uomo alto e robusto, il volto incorniciato da un intrico di barba e capelli neri che quasi faceva sparire i lineamenti. Quei quattro bambini avevano meno paura di loro di quel maledetto demonio...
Come era possibile tutto questo?
Come avevano potuto lasciare che fossero condannati ad una sorte tanto misera?
Eppure, i bambini avrebbero dovuto essere protetti!
-Procedete!-ordinò poi.
I bambini, quasi con fierezza, si avviarono verso il patibolo e, ben presto, le corde furono avvolte attorno ai loro colli.
Qualche istante dopo, gli sgabelli posati sotto i loro piedi vennero ritirati bruscamente.
Per alcuni istante, i loro corpi si agitarono convulsamente, poi si rilassarono nell'immobilità della morte.
Un beffardo sorriso piegò le labbra di Laran. Ancora una punizione era stata eseguita...
Nessuno avrebbe più osato ribellarsi....
L'ordine delle cose presto sarebbe stato ristabilito!
E la pace e la giustizia avrebbero trionfato!
Il lugubre verso di un avvoltoio risuonò nel cielo limpido e privo di nubi.
 
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view post Posted on 6/11/2016, 22:39     +2   +1   -1
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III CAPITOLO: Un indizio

-Non riesco a crederci...- mormorò il guerriero Hokuto, sorpreso. Duri anni di battaglie avevano temprato il suo spirito, eppure il suo cuore non cessava mai di stupirsi dinanzi alla meschinità dell'essere umano.
Come poteva esistere tanta crudeltà?
Davanti a loro si stagliava, imponente, una gigantesca torre composta di teste decapitate, unite con la calce, i volti distorti in espressioni grottesche.
Alcune di queste teste erano state private degli occhi e, nelle orbite vuote, si scorgevano grossi vermi bianchi che, lenti, divoravano la carne e la pelle.
Attorno alle teste sciamavano scuri nugoli di mosche con ronzii fastidiosi e, su alcuni di essi, si scorgevano macchie color ruggine di sangue raggrumato.
Anbar fece per scendere da cavallo, ma Ken, con un gesto deciso, le bloccò l'avambraccio.
Un sorriso divertito distese le labbra della guerriera. Aveva compreso le ragioni del suo compagno e apprezzava la sua buona fede, ma era quasi grottesca tanta premura, dinanzi alla realtà delle cose.
E come avrebbero potuto contrastare il Saggio se non avessero cercato degli indizi?
Quella torre di povere teste poteva essere un monito dei suoi luogotenenti o un capriccio di predoni che si compiacevano della loro ridicola forza.
-Kenshiro, io voglio la fine di quell'individuo prima di te. Che diritto ho di restare indietro, dinanzi alle vista delle sue infamie?- replicò con calma.
Il guerriero di Hokuto, per alcuni istanti, rimase immobile, indeciso. Anbar era una combattente e il suo spirito guerriero lo aveva meravigliato, ma, in quel momento, era emerso prepotente il suo spirito di protezione verso le donne.
Per lui queste erano creature deboli fisicamente e forti spiritualmente e l'uomo doveva spendersi per la loro salvezza.
Invece Anbar cercava in lui un alleato paritario, con il quale percorrere un itinerario comune.
Con lentezza, abbandonò la presa sul braccio della ragazza.
-D'accordo. Ma ti aiuterò.- dichiarò e, qualche istante dopo, scesero da Re Nero.

Entrambi raggiunsero la torre di teste.
-Cosa stai cercando?- domandò il guerriero di Hokuto sorpreso. La sua compagna fissava con attenzione quelle teste e non ne comprendeva la ragione.
-Sto cercando il marchio del fulmine. Gli uomini del Saggio, alle loro vittime, impongono lo stesso marchio che hanno sulla pelle. Anche solo una vittima, deve avere tale segno distintivo, perché è diventata loro proprietà.- spiegò Anbar.
-E cosa cambia se hanno questo marchio?- chiese il guerriero di Hokuto.
Lo sguardo di Anbar si incupì.
-Vuol dire che siamo vicini ad uno dei suoi condottieri, chiamato Laran il lupo rosso.- mormorò la ragazza e, con un tocco leggero della mano destra, sfiorò la testa di un ragazzino.
-Sai dirmi qualcosa di lui?- chiese il successore di Hokuto.
-E' un uomo esperto della scuola Cao, per quanto sia inferiore ai suoi tre colleghi.- rispose laconica la ragazza.
Ken non chiese altro e continuò a guardare le teste. Perché era stata così avara di informazioni su quell'uomo? Celava qualcosa questa sua ritrosia?
-Anbar, vieni qui!- urlò ad un tratto il guerriero Hokuto.
La ragazza, con rapidità, si avvicinò all'uomo.
-Il simbolo di cui parli... E' questo?- domandò il guerriero Hokuto indicando una testa femminile.
Sulla nuca, nuda di capelli, campeggiava il simbolo del fulmine, rosso di sangue rappreso.
Con un cenno del capo, la ragazza annuì.
-Sì, è questo. E' un segno che lui è vicino.- affermò con voce triste.
-Allora andiamo.- mormorò il guerriero di Hokuto e, assieme alla sua compagna, fece per avvicinarsi a Re Nero, che attendeva paziente a qualche centinaio di metri di distanza da entrambi.

Ad un tratto, i due guerrieri si bloccarono.
-Non so perché, ma tutta questa tranquillità non mi piace per niente.- mormorò Anbar. Di solito, ad ogni torre, stando a quanto aveva appreso, c'erano delle guardie.
Eppure, perché tale torre era stata abbandonata?
Il lupo rosso era un combattente feroce e compiaciuto di questa ferocia, eppure perché non aveva messo le guardie?
Anbar imprecò tra sé. Era troppo impegnata a scrutare i segni nelle teste di quelle povere persone e non si era accorta dell'irrealtà di quel silenzio.
Sapeva dell'odio che "il saggio" nutriva verso di lei e non aveva considerato la falsità di quella tranquillità, che può occultare una trappola mortale.
Del resto, quell'essere non era certo noto per la sua lealtà!
Ken annuì e assunse la posizione di guardia. Anche per lui tale situazione era surreale e ridicola...
Non avvertiva aura omicida, eppure perché non era tranquillo?
Perché il suo istinto lo avvertiva di un pericolo?
Un urlo belluino risuonò nell'aria e la sabbia, con violenza, si sollevò.
 
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E.A. Coockhob
view post Posted on 7/11/2016, 13:18     +1   -1




Grazie del tuo tempo, mi piace sia come riesci a "cesellare" le descrizioni sia come riesci a rendere più lento o concitato lo scorrere del tempo narrativo.
 
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view post Posted on 9/11/2016, 21:03     +1   +1   -1
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Ti ringrazio del complimento.
 
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view post Posted on 9/11/2016, 22:42     +1   +1   -1
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Anche a me piace il ritmo del racconto. Mi piacciono anche i periodi brevi che rimarcano di volta in volta di cosa parliamo.
STIAMO SOLO LEGGENDO e bisogna avere il tempo di immaginare. :wink.gif:

Spero proprio che KENSHIRO non rubi la scena ai nuovi personaggi.
 
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view post Posted on 12/11/2016, 14:27     +1   +1   -1
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Questa è una immagine che rappresenta Anbar.
 
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view post Posted on 12/11/2016, 14:36     +1   +1   -1
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Il lupo dalle 4 orecchie è KEN? Se le due orecchie superiori sono delle corna allora sì. E' PROPRIO KENSHIRO!!! :laugh.gif: :-p:

Comunque immaginavo ANBAR simile ma un po' più "umana", più tracagnotta. Un pelo meno filiforme.
 
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