HNK - IL RITORNO
Bart sonnecchiava nella sua brandina. In un locale ammuffito e pieno di polvere che un tempo doveva essere stato un saloon postatomico, il giovane sposo della figlia dell'imperatore Lynn si riposava lontano dal solleone del pomeriggio dopo aver zappato con insistenza. Il paesino dove ora viveva non aveva le giuste fortificazioni e ormai specializzatosi in strategie difensive civili, guidava un fiero gruppo di cittadini nelle operazioni di palificazione.
Tutto ad un tratto le vecchie ante poste all'ingresso del saloon vennero sbattute da un gigantesco energumeno biondo piuttosto scuro in volto... Il rumore fece ridestare Bart che sollevò la schiena facendo cadere a terra quell'inusuale cappello da cowboy che avevo messo sulla faccia da disteso proprio per evitare di farsi vedere stanco dai suoi uomini.
Il giovane riconobbe quell'uomo e si tranquillizzò, rimase seduto pur mostrandosi confuso dalla sua presenza. Il gigante biondo senza averne ancora incrociato gli occhi si mostrò schifato dall'igiene di quel luogo. Passò la sua mano ruvida e scura su un tavolino di lato all'ingresso sul quale erano appoggiate al rovescio le poche sedie del locale...
Richiuse la mano destra e girandola ne fissò il palmo, notò quindi di aver raccolto la polvere, la palpo' e portò le sue dita al naso...
“ Spero tu non stia facendo vivere Lynn allo stesso modo giovane Bart!"“Falco! Come hai fatto a trovarmi qui? “Il gigantesco successore della scuola Imperiale accennò un sorriso. Il giovane lo aveva riconosciuto nonostante il lustro passato dal loro ultimo incontro. Poi riprese la sua solita smorfia di preoccupazione. Questa volta troppo intensa...
“Rihaku nell'altro villaggio mi ha indicato questo luogo... Forse non ti è chiaro il ruolo che hai assunto nei confronti di Lynn. Le palificazioni non salveranno tua moglie...”Bart rimase stupito. Come osava Falco interferire nel suo rapporto con Lynn? Poi si ricordò di aver sposato una donna di sangue imperiale. Falco e la sua prodigiosa arte di Gento avevano il compito di proteggere quel sangue da sempre.
In un batter d'occhio si mise alle spalle i commenti e puntò dritto al sodo. Quello che lo preoccupava era il pericolo imminente...
“Che cosa? Ma di che parli Falco? Cosa vuoi che succeda ancora?”Il Maestro Gento si voltò dando le spalle a Bart, poi con il volto a tre quarti lo ammonì intento ad andarsene.
“Devi avvertire Kenshiro... L'imperatore è arrabbiato!”Bart vide il gigantesco Maestro di Gento uscire da quel locale abbandonato incamminarsi verso Est.
Non ripeteva quella frase dai tempi in cui il perfido reggente Jako tenne in schiava la popolazione di tutte quelle terre. Bart notò anche che il successore di Gento non aveva più che un manipolo di uomini al suo seguito.
Quell'uomo cinque anni prima era stato in grado di tenere testa al successore della tecnica più potente al mondo: Kenshiro. L'amico fraterno di sempre non era stato in grado di abbattere quell'uomo, quel nemico così umano da divenire un amico di entrambi. Tuttavia Falco, il generale della luce dorata di Gento era un uomo in grado di incutere timore. Non era stato piacevole vederlo così preoccupato. Bart tirò un sospiro di sollievo e comprese che quell'uomo era meglio non averlo attorno. Era di quelli che si muovevano solo in situazioni di estremo pericolo, risoluto e poco disposto al dialogo.
Il suo avviso, il suo monito inquietarono tanto il giovane Bart che ripresosi abbandonò gli intenti di costruzione delle opere difensive del villaggio e passò all'azione, passò all'attacco...
Nel Deserto...Falco era ora inginocchiato a terra. Una ferita a croce da arma da taglio sul suo petto faceva sgorgare un sangue scuro che colorava i suoi schinieri dorati e sporcava il suo mantello bianco. Provò a rialzarsi sulle sue gambe, un forte tremore alle ginocchia indebolite dallo scontro lo fece barcollare prima di riprendere fieramente posizione eretta. Si guardò attorno, il suo sparuto manipolo di uomini devastato, quelle vite falciate in così breve tempo.
Davanti a lui si ergeva un guerriero che indossava un'elegante e argentea corazza da Samurai. L'uomo brandiva una spada con una strana croce disegnata sull'elsa. Ora la teneva lungo il fianco a far cadere a terra il sangue fresco del generale di Gento.
Lo fissava come fosse una pietra ma i suoi gesti suggerivano una qualche resa a Falco che non voleva sentirne.
Il successore della prodigiosa arte di Gento guardò oltre il Samurai d'Argento, oltre quell'esercito di motociclisti, fissò l'uomo vestito di bianco che sedeva annoiato su un imponente trono mobile. I lunghi capelli rossi e scintillanti di quell'uomo staccavano dalle vestigia bianche arrecanti il simbolo che lo stesso Falco aveva onorato tutta la vita. Sul volto l'uomo portava una maschera che nascondeva i suoi occhi grigi.
Falco si rivolse a lui:
“ Se è arrivata la mia ora che siate voi ad occuparvi di me! Non lasciate che sia il vostro Araldo a punirmi!”Il Samurai d'Argento si voltò e dopo aver colto il cenno di assenso dell'uomo sul trono, con un gesto ordinò ai suoi uomini di “aprire le acque”. Allo stesso tempo l'uomo sul trono s'incamminò. Il suo incedere sicuro e regale imponeva obbedienza. Gli uomini dell'esercito si chinarono al suo cospetto senza che gli fosse ordinato. Alto quanto lo stesso Falco l'uomo dai lunghi capelli rossi avanzò fra le sue fila. Gli arrivò molto vicino, si tolse la maschera mentre il generale osò chinare leggermente il capo. L'uomo vestito di bianco non distolse lo sguardo, lo continuò a fissare pure girandogli attorno.
“Oggi è un giorno triste! Veder morire un uomo come te... Peccato.”Lo stesso Falco non seppe darsi speranze di vittoria. La lotta con l'Araldo e il resto dell'esercito lo avevano stremato.
“Sarebbe stato un'onore se voi non aveste...! ”Replicò il biondo successore di Gento con le lacrime agli occhi. Poi soggiunse...
“Avete tolto la vita al mio Imperatore, la donna che ho servito fin dal culla! Non posso perdonarvi per questo!”L'uomo dai capelli rossi con fare narcisista spostò i suoi capelli mentre il sole risplendeva sui suoi lineamenti ancora fanciulleschi.
“Puoi ancora salvarti!”A quella frase tutto l'esercito rimase stupito ma non osò obiettare. Il guerriero con l'armatura da Samurai non esitò a mostrare la spada ai suoi uomini in segno di monito. Chiunque avesse commentato negativamente avrebbe pagato con la vita. Per molti di loro dare una chance al nemico di una vita sarebbe stato un errore, un capriccio del loro sovrano.
“Dimmi dove si trova il successore di Hokuto! Giurami fedeltà come devi e aiutami a trovare KENSHIRO!”Falco si dimostrò indignato e sputò a terra.
“Sput! Tsk! Neanche per idea. So cosa volete fare! Non vi lascerò uccidere un'altra innocente!”“Era il tuo compito. Devo dedurre che non sei poi così fedele...” Lo apostrofò l'uomo dai capelli rossi intento a riposizionarsi davanti al successore di Gento.
Falco comprese di avere una chance, vide un'apertura nella difesa di quell'uomo e provò a colpirlo.
“TECNICA DELLA DOPPIA ROTAZIONE ASTRALE DI GENTO!!!” Roteando le braccia Falco creò dal nulla due cerchi di energia spirituale in grado di bruciare e tagliare il suo avversario.
Lo stesso non provò neanche a scansarsi. Subì il colpo, le sue vesti si squarciarono in più parti ma sempre spostandosi i capelli si mostrò indenne dopo uno dei migliori colpi del Maestro di Gento.
Falco rimase basito con gli occhi spalancati... L'uomo di cui non osava pronunciare il nome lo ammonì.
“Non lo sapevi? Il tuo Gento è la tecnica della mia famiglia. Le contromosse ai tuoi colpi sono nel mio stesso sangue... E fu proprio tuo padre ad istruirmi CUGINO MIO...”L'uomo sogghignò mentre Falco parve accasciarsi e proprio in quel momento gli infilò quattro dita nel petto sulla vecchia ferita provocatagli da Kenshiro nello scontro di cinque anni prima.
“A-Tah!!! Swssssssh!!!” Schizzò un fiotto di sangue a terra, più scuro di quello sgorgato dalle ferite della spada del Samurai.
Falco parve cedere ma mentre la mano aperta del suo avversario penetrava sempre di più nel suo petto producendogli un dolore tale che nessun uomo normale avrebbe potuto sopportare. Il giovane lo volle sbeffeggiare sussurrandogli all'orecchio
“Quando leverò la mia mano, il tuo spirito combattivo fluirà via col tuo sangue... Sei al capolinea TRADITORE DELL'IMPERO!” Falco dovette udire la peggiore offesa della sua vita. Con un gesto di sfregio e con prepotenza il suo avversario estrasse la mano facendo impazzire dal dolore Falco che indebolendosi a vista d'occhio rimase senza fiato, si piegò in ginocchio portandosi le mani su quella vecchia ferita ora riaperta. Poi riuscì a rialzare lo sguardo verso quel tiranno che aveva provato a fermare e con stupore...
“La Suprema tecnica del... Non posso crederci, il mio spirito combattivo mi sta abbandonando... Nooooo Non permetterò...Bluarghhhhhhh!!!”SBAAAMMMMMCon un calcio di inaudita potenza l'uomo vestito di bianco distese Falco a terra, scaraventandolo qualche metro più indietro per poi infierire.
“Scriverò TRADITORE DELL'IMPERO a caratteri cubitali sulla tua tomba !” Sulle montagne del NordBart correva su una moto verso l'ultimo luogo in cui un misterioso uomo con un turbante che pareva destreggiarsi col Kung Fu venne avvistato. Bart venne a sapere delle sue imprese a Last Land e dell'ultima rivolta provocata. L'uomo che aveva da poco punito 100 biker-killer non poteva che essere il suo amico fraterno di sempre: KENSHIRO.
Lo stesso uomo vestito di jeans e col turbante in testa l'osservava da un sentiero più in alto senza che Bart lo scorgesse.
“Gli avevo proibito di venirmi a cercare, deve vivere la sua vita. Che ci fa così lontano dal suo villaggio?”Pensò Ken dell'amico Bart ma una voce gli entrò in testa. Portò le mani al capo come se qualche strana telepatìa lo stesse colpendo. Una sensazione simile, provato più e più volte in contatto con Lynn, ma questa volte decine di volte più forte, più intensa e più fastidiosa.
Nella sua mente vide il volto coperto da una maschera dell'uomo dai capelli rossi e ne sentì il richiamo...
<< STO VENENDO A UCCIDERTI VILE TRADITORE! >>Una scossa elettrica gli trasmise dolore al punto dal farlo urlare
“Arghhhhhhhhhhhhh!!!!”Bart dalla strada sottostante si accorse di lui riconoscendolo subito.
“Eccoti KEEEEEEEN!!! Ti raggiungo subito! Il villaggio, Lynn e Falco sono in pericolo!”