| Non te ne sei accorto, tu sei già morto? Ora se c'è una cosa bella del mondo post olocausto è che ti puoi reinventare un po'. Non troppo, eh. Giusto un pochettino. Prendi me, io non ho nemmeno cominciato il college, diamine non ho nemmeno fatto scuole regolari. Ma ho pagato un avvocato per aiutarmi a scrivere un finto curriculum vitae con finte generalità, poi gli ho cancellato la sua memoria. Ed è così che sono diventatadi fronte alla legge una fisioterapista, di fatto altroché se sono una fisioterapista! Certo falsificare i documenti è una cosa brutta e rendere falasa testimonianaza plurima mi sa' tanto che è un peccato che "Quello dei Piani Alti" si è legato al dito, ma tant'è! Ho qualche dubbio che le pergamene criptate scritte in qualche remoto deserto dell'asia centrale abbiano valore legale, e poi io ho davvero bisogno di questo lavoro, sul serio! Ho pure detto io, non voi, dovreste alzare un monumento alla mia modestia, sono anni che mi lavoro il corpo di Grant ben bene.
Qui devo aprire una parentisi: sono più forte io o è più forte Grant? E' più forte Grant perché sto povero diavolo di scozzese rimasto bloccato qui quando era un dottorando brufoloso è quello che ha messo a punto gli OGM che al momento mantengono tutta la popolazione del NUSA. Senza Grant non si può vincere la guerra per la sopravvivenza, valgo meno io di lui. L'hanno tirato fuori da un rifugio antiatomico più morto che vivo ma siccome gli scienziati come lui erano merce rara gli hanno dato cure ed è capitato in mano a me. Genetista e Botamico? Nell'equipe di Berkley? Mi sono letteralmente fritta per guarire, tumori, fratture, ricomporre tendini, fibre nervose, far fuoriuscire dal suo corpo tutti gli agenti contaminanti che aveva. Ho pure giocato un po' col suo cervellino fritto? Sapete che il cervello è plastico e, entro certi limiti, riesce a sopravvivere e ad adattarsi a danni gravi.
Insomma, Grant la sua sopravvivenza al mio accanimento terapeutico. ...Per me non è stata mica tutta rose e fiori, ho dovuto manovrare parecchio col suo Chi, fargli delle trasfusioni col mio, ho persino fatto degli esperimenti su di lui... Quindi se per me è stato duro tener botta per lui dev'essere stato un maledetto incubo. Ma alla fine anche se praticamente l'ho smontato e rimontato come un puzle ho lasciato il suo Quoziente Intellettivo intatto.
Mi ha mandato a chiamare, molto opportunamente, fuori dal mio turno di lavoro "Ciao Mal, come butta!" dico entrando nel tinello del suo appartamento... Che si trova in un bunker supers sorvigliato. Le misure di sicurezza -che tante rotture di coglioni mi provocano ogni volta che lo vado a trovare- sono tanto imponenti quanto inutili contro un gruppo di Shura ben organizzati.
"Ciao Daiyu." ora siccome non sono un vero dottore noto che è in quella che io chiamo "fase prendischiaffi triste" se ne sta rattrappito in un angolo buio del suo bunker, ovviamente da solo, non ha voglia di uscire, non ha voglia di farsi vedere da nessuno, non ci puoi parlare, perché non ragiona, riesce solo a far partire un lungo treno con vagoni carichi di occassioni andate in fumo, di rapporti finiti come certe mosche che vanno a suicidarsi nel gabinetto, di relazioni con persone che ormai sono fredda cenere, di paesaggi che sono solo luccicante vetro fuso dalle esplosioni atomiche. Io lo ascolto, non perché gli voglia bene, diamine! Io lo odio, quando lo sento attaccare questo disco rotto comincerei a urlare e a buttare tutte le chincaglierie del suo salottino per terra. Mentre fa risuanare la classifica dei suoi dolori io immagino me stesssa che gli urla di andare a farsi fottere mentre stacca i diplomi alla parete li getta per terra e li pesta coi tacchi delle scarpe mandando i vetri in frantumi che vanno a conficcarsi nella pergamena. Però l'ho messo io in questo inferno di pessimo gusto con pergamene, legni, libri con coperine rilegate in cuoio che sembra ricavato da vacche che hanno brucato erba in qualche costosa località turistica, magari in Europa. E quindi? E quindi è mio preciso dovere sopportarlo quando fa così. Non perché un giorno cambierà ma perché l'ho gettato io in questo casino. Me ne dispiace? Purtroppo no, perché è necessario che continui a vivere, gli piaccia o no. Intanto che sciorina le sue solite cazzate -senza nemmeno provarci con me- cosa che mi fa pensare al fatto che se arrivasse Sara Kasumi forse almeno un po' di charme lo sfodererebbe, magari uscirebbe pure dal cono d'ombra creato dai faretti spenti sopra la sua testa. Però mentre sto pensando ad altro qualcosa del suo discorso mi suona nuovo e così gli faccio "Scusa" con aria assorta, come se avessi profondamente meditato sulla sua ultima frase "Potresti ripetere? Temo di non aver capito bene dove vuoi andare a parare." "Ho, non far finta di non avermi sentito" dice lui nel suo tono piatto ma sottilmente lagnoso e infondo risentito nei miei confronti "Gli altri non se ne sono accorti ma io sono già morto." "Piuff! Ma che cazzata! Fosse vero saresti il morto più loquace che abbia mai visto." "No! Dico davvero! Tu non capisci! Io sarei dovuto morire il giorno che le squadre di soccorso sono arrivate e mi hanno estratto dalle macerie del rifugio anti atomico. Ci ho pensato diverse volte, sono andato a prendere gli esami clinici di quei giorni, io non dovrei essere vivo. Sono morto quel giorno." "No, no, guarda qui stai prendendo un grosso granchio, quando ti hanno portato da me eri ancora vivo, ero una volontaria e facevo "l'infermiera di complemento" sei stato uno dei primi -se non proprio il primo- su cui ho messo le mani nella nuova era." "Ma sarei dovuto morire quel giorno." "Dovuto... Diciamo che era altamente probabile che morissi ma non è successo." "Queste lesioni" dice facendomi vedere una lastra alla sua spina dorsale "avrebbero dovuto portarmi alla morte in poche ore." "Non sono lesioni." rispondo io "sono macchie, infatti nelle lastre successive, se hai fatto un buon lavoro noterai che non ce n'è più alcuna traccia." Sento che fa un sospiro, non so se di solievo o che altro "Io non capisco. ...Perché sono vivo? Scientificamente sarei dovuto morire quel giorno." "No, eh, non sei un medico non invadere il mio campo." rispondo io sempre con grande cala "Non ti senti apposto perché tu sei sopravvissuto e gli altri no, potresti parlarne con uno psicologo, però." "Non serve a niente... Uno psicologo non può capire quello che è successo tra noi..." Ma ci stava provando? O aveva scoperto che usavo "metodi di cura alternativi" "Cosa sarebbe successo tra noi, secondo te?" "Mi hai assistito dal primo soccorso alla fine della riabilitazione. Sono persino tornato a camminare e a lavorare." "Non capisco perché sono vivo." "Sei una persona religiosa?" Ci pensa su un attimo "No." "Peccato. Avrei potuto chiuderla lì dicendoti che quello in cui credi ti ha dato una seconda possibilità." "Ma tu ci credi? Che Dio mi abbia dato una seconda possibilità?" "Mah, bo'" "Ma tu sei credente?" "Eh! Mica tanto! Credo che se "Quello dei Piani Alti" esistesse davvero questo vorrebe anche dire che mi ha giocato dei brutti. Per fartela breve: non ho motivi per credere che esista (o che non esista) ma se esiste ha un modo di vedere le cose che mi è totalmente enigmatico." "Professi una religione?" "Si." Ecco che proprio in quel momento sento correnti d'intento omicida accompagnati da refolidi Chi sfiorarmi la pelle come un vento carico di sangue e sudore rancido. "Hai un u'scita di sicurezza qui, Mal?" Dico alzandomi in piedi "Si." "Niente domande, andiamocene." Sarà stato il tono che non tollerava repliche, sarà che è un po' uno zerbino con le donne che gli piacciono -spero sia così sennò vorrebbe dire che non ho sex appeal- attraversiamo di corsa un paio di stanze. Nel gabinetto del personale, tra le mattonelle c'è una fessura in cui mal mette una tessera magnetica, sento un rumore di pesi massicci che si riallineano, Mal afferra un portasciugamani che funge da maniglia e apre un portone blindato. Mentre è occupato premo i miei tsubo in successione per massimizzare le prestazioni dei miei occhi: mira e visione notturna. ...Spero che quel casino lì duri in fretta o finirò con un bel paio d'occhiali a fine giornata. Niente male! Niente male davvero. ...Non fosse che sento il vento alzarsi in ventate tanto violente quanto improvvise -chiaramente le uccisioni del personale- per poi calare di colpo. Estraggo la pistola "Dove sbuca questo corridoio, Mal?", "Nella caserma qui vicino." Si sente un forte colpo, come se un enorme martello colpisse il soffitto, io sento la pressione di un Chi carico di sangue e intento omicida. Con una mano appiattisco Mal contro una parete, con l'altra tengo la pistola, faccio del mio meglio per celare il mio Chi e il mio intento omicida -verrebbe meglio se potessi digitopremermi- Il soffitto s'incrina socchiudo gli occhi, infatti lo squarcio di luce che illumina improvvisamente il corridoio avrebbe potuto friggermi gli occhi, dal soffitto si gettano tre guerrieri totalmente vestiti di nero eccetto le maschere bianche, armati con lunghe lance, attorno a loro svolazzano-sostenute dal chi- sciami di lame. Non durano in fretta, cadono in rapida successione, senza capire da dove vengano gli spari uccisi dal diabolico mix di visione notturna e mira potenziata. Il rumore che fanno mentre cadono insieme alle loro lame volanti mi ricorda quello di una slot machines mentre scarica monetine per terra. Scende un altro figlio di puttana e ovviamente gli scatene un inferno di piombo addosso sacaricandogli tutto il caricatore, ma quello lì è fatto di un altra pasta: le sue lame volanti si allineano parando i miei proiettili. Un proiettile di rimbalzo mi colpisce alla gamba sinistra, getto la pistola scarica, preparo la Tecnica della Distruzione Celeste, il figliodiputtana vestito di nero che impugna una lancia anche lui mi carica col preciso intento d'inchiodarmi alla parete. Rilascio l'ondata di energia, le sue mani vanno in frantumi e la lancia cade, indurisco il mio corpo, il mio Spirito è molto più forte e temprato del suo perciò le lame s'infrangono contro la mia pelle, lui vuole proprio uccidermi, non può usare le mani, io non posso spostarmi da davanti a Mal e posso usare solo i pugni, i suoi colpi, quando mi raggiungono, fanno spruzzare fuori dalla mia pelle fiotti di sangue, i miei non riescono ad attivare in modo letale i suoi tsubo perché ha una qualche tecnica di difesa basata sulla sua folle energia ma alla fine, dopo tre scambi furiosi, in cui Mal non fa altro che urlare, urlare e urlare io sono coperta del mio sangue ma la sua testa si gonfia ed esplode inzaccherandomi tutta di cervelo. Mi digitopremo la gamba, espelle il proiettele, arterie e muscoli si chiudono sul foro. "Andiamocene di qui, fighetta!" abbaio a Mal Ma è andato in blackout, prendo Mal in braccio, con la gamba ferita mi fa un male dell'accidenti e cerco di portarlo alla base ma ecco che vado a sbattere contro una barriera di Chi e per poco non cado, riprendo l'equilibrio e vedo che davanti a me c'è uno Shura con una maschera nera a coprirgli il volto. E' difficile vederlo alla semioscurità delle tremolanti luci d'emergenza. "Sarai presto uccisa..." "Eh, e non mi hai nemmeno offerto da bere!" rispondo io mentre condenso il mio Chi per difendermi "Ma non oggi, morirai soltanto dopo che ti sarai ripresa completamente dalla ferita d'arma da fuoco alla gamba.." Le luci si spengono per un istante, mi metto in guardia, ma lui è sparito, sento la sua voce dalla leggera inflessione straniera riecheggiare molto alle mie spalle "Per oggi il tuo protetto è salvo, prima cesserà la sua vita, poi la tua così sarà evidente tutta la tua impotenza.." Figlio di puttana, mi sta quasi simpatico! Finisco il tratto di corridoio con la paranoia che ci sia qualche trappola, e invece niente! Proprio è via libera fino alla base e oltre. Per cui scarico lì Mal e lo sedo pesantemente col mio anestetico rapido: una bella digitopressione; siccome, per fortuna, il Grande Capo di quella base è uno dei miei "amici speciali" quelli che conoscono i miei piccoli segreti... Ovvero la mia infanzia e il mio curriculum decisamente fuori dal comune e che quindi sa che deve non solo tenere la bocca chiusa ma che deve anche darmi un po' di copertura per aiutarmi a svolgere il mio lavoro. Siccome i miei amici, hanno altri amici e insomma questi amici degli amici sono parecchio ben informati chiedo come stanno Tanaka e Kasumi al momento e mi rispondo che al momento sono in spiaggia a prendere il sole. Proprio hanno dato un colpo di telefono alla loro scorta, quindi mentre io friggevo quelli lì stavano a prendere il sole e magari a bersi una bibita ghiacciata.
Di questa cosa che si stanno mettendo in movimento i Demoni ne dovremo parlare, ovviamente in un posto discreto, sennò lo stravagante individuo in maschera nera ammazza Jagi in un minuto. Il che a me non sta bene per due ottimi motivi il primo è che una persona per bene, il primo maschio che stendo che non mi ha chiamato baldracca solo per questo, il secondo -se sono coinvolta io succede di sicuro- è questo: Jagi viene ucciso dagli Shura, il suo Capo risale fino a me -perché la Sfiga o il Destino ci mette lo zampino- e mi accusa di avergli fatto morire il suo tirapiedi, magari è pure suo parente, chi lo sa! Fatto è che poi riparte la faida tra le nostre scuole. ...Qualche simpaticone scrive sulle pergamene di Seito che Daiyu Gao è l'incopetente che ha fatto ripartire la faida tra Hokuto e Seito. Eh, no, dài, non voglio fare la fine di Yama -la cofondatrice della Divina Scuola di Hokuto- non mi sta bene. Quindi andrò da Jagi e lo avviserò di questo e altri pericoli.
Edited by E.A. Coockhob - 13/9/2016, 21:42
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