Ken il Guerriero - Hokuto No Ken.it

La versione di Daiyu Gao

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E.A. Coockhob
view post Posted on 10/9/2016, 20:59     +1   +1   -1




Un'altra fanfiction appartenente all'universo alternativo di "il Memoriale di Jagi"

Potrei dire che scrivo questo memoriale per prendere appunti.
Potrei dire che scrivo questo memoriale per occupare il tempo libero... Mmm, no, dài, che bugia patetica.
Potrei anche dire che scrivo questo memoriale per sentirmi meno sola ma, no, dài, ho fin troppa gente a cui badare.
Molto francamente, metto le mani avanti, scrivo perché ho paura. Ho paura che dopo la mia morte di me non rimanga niente. Stupido non credi? Gran parte della superficie del pianeta è coperta dalle ceneri del mondo precedente, nell'ex territorio statunitense sopravvissuto meno del 5% della popolazione, molte delle opere dell'uomo sono andate in cenere e io affido la mia posterità a un vecchio quaderno. La cosa buffa è che quelli che ho elencato non sono nemmeno le più flagranti contraddizioni in cui, come la marionetta di un burattinaio ubriaco, recito il piccolo dramma della mia vita.

Il mio nome è Daiyu Gao, da San Francisco, la mia famiglia discende dagli Yeuzhi, un gruppo etnico che visse a lungo nella Cina settentrionale, professarono... O professano? La religione ebraica. La mia famiglia fu inniziata alla Scuola Lunare di Seito in tempi antichissimi. La Scuola Lunare di Seito è un'antica scuola d'arti marziali capace di fare meraviglie manipolando l'energia interiore del corpo.

Adesso però mi viene l'ansia e devo proprio aprire questa piccola digressione. Professarono? O professano la religione ebraica? No, perché stai a vedere che se scrivo che c'è qualche mio parente in vita poi finisce che sono tutti morti, legge questo diario qualcuno che ha l'assoluta certezza che ho scritto una scemenza e se ne va scuotendo la testa e buttando via questi fogli; d'altra parte però se scrivo che sono tutti morti sono sicura che poi capita in mano a qualche mio parente scampato all'olocausto in medioriente oppure in Europa. In Cina, purtroppo, so che i 10.000 Demoni, gli Shura, non ci hanno lasciato vivere, chi non è scappato in tempo è stato abbattuto rapidamente se fortunato o torturato a lungo altrimenti.

Oh! Ora sto molto meglio! Non posso sapere se siano o no sopravvissuti altri miei parenti nel mondo, posso sperarlo, potrei perfino pregare per la loro salvezza.

L'amore, la morte... E la scuola di Seito
La Scuola Lunare di Seito è una antichissima scuola d'arti marziali nata 4.000 anni or sono. E' stata sviluppata dai miei avi gli Yeuzhi per un motivo banale: difendersi, sopravvivere. Per farlo imparammo a manipolare il Chi e a riversarlo nei nostri corpi e in quelli degli avversari premendo gli tsubo, i punti di pressione, inizialmente imparammo a produrre effetti singoli premendo tsubo signoli, poi imparammo a modificare gli effetti e cambiarli a piacere premendo tsubo in sequenza.
Duemila anni fa successe un fatto molto spiacevole. Shuken, il successore della Scuola di Hokuto Soke, venne dai miei antenati e ottenne il permesso d'imparare le loro tecniche d'attacco. La sua scuola eccelleva nella difesa, era la migliore dell'epoca, ma era carente nelle tecniche di attacco, la nostra scuola eccelleva soprattutto nell'attacco... Ma quando puoi plasmare i corpi tuoi e altrui come creta non è che eccelli solo nella difesa. I maestri di quel tempo erano masochisti e così insegnarono a Shuken a stimolare gli Tsubo. Non dovevano essere molto svegli, i capi scuola di quell'epoca, perché non si accorsero che Shuken voleva fargli la pelle. Glielo avevano ordinato i maestri della scuola di Hokuto Soke di allora.
Insomma questi qui, i Maestri del Soke, hanno addestrato Shuken a imparare le tecniche della Scuola Lunare di Seito. Fatto questo avrebbe dovuto sterminare ogni singolo praticante del Seito in modo che le tecniche della nostra scuola potessero nuocere all'umanità in futuro.
Ma le cose non andarono come previsto...
Shuken uccise tutti i membri della scuola di Seito che conosceva di persona tranne, guardacaso, Yama, maestra della scuola di Seito e... Cofondatrice della Divina Scuola di Hokuto. Yama era anche incinta del figlio di Shuken.
Shuken poteva uccidere quella povera donna e suo figlio e risparmarle sofferenze e umiliazioni oppure prendersi le sue responsabilità e provvedere a loro... Macché! Adbandonò Yama tra gli Yeuzhi che la odiavano, forse, visto che in fin dei conti era una potente maestra d'arti marziali la temevano pure. Lei però voleva che suo figlio non rischiasse di essere sgozzato e vivesse felice per cui... Riuscì a convincere gli Yeuzhi ad adottarlo come uno di loro privandosi della sua vita e commettendo un peccato.

Scusate se apro una delle mie piccole parentisi ma gli uomini antichi erano stupidi quanto quelli moderni solo che, grazie al cielo, non disponevano di ordigni atomici.

Bene torniamo a noi. La cosa fondamentale da capire a proposito di Shuken, quella senza la quale è impossibile comprendere il senso delle sue azioni è che era un cazzone. Non lo dico con cattiveria ma con perfetta proprietà di linguaggio e ho meditato a fondo su questo personaggio e la sua storia. Allora, ricapitoliamo lo mandano tra gli Yeuzhi per fare due cose: impadronirsi delle loro tecniche d'attacco e uccidere tutti i praticanti del Seito. Intanto copia le nostre tecniche solo a metà perché passa troppo tempo con una ragazza che poi, diciamocelo, fa la metà del lavoro che dovrebbe fare lui da solo; poi uccide solo i praticanti che stavano nel Dojo; non cerca eremiti, rinnegati, persone in viaggio. E così il figlio della sua amante trova pure dei maestri del Seito. La nostra scuola viene data per morta -non preoccupatevi succede spesso nella nostra storia- ma in verità sopravviverà un buon 2000 anni covando un tanto forte quanto inespresso rancore verso la Scuola di Hokuto. ...Oggi dovrebbe aver spento circa 4070 candeline, o giù di lì.
Ma torniamo a Shuken. I suoi superiori avevano deciso di fare un po' di pulizia, siccome i praticanti di arti marziali capaci di sfruttare il Chi stavano provocando dei disordini. Gli era venuta l'idea di: trasmettere la loro scuola a un unico successore per generazione e di distruggere tutte le altre scuole di arti marziali capaci di sfruttare energie interiori. Questo era il piano originale ma fallì per la cazzonaggine di Shugen. Quando l'impero cinese si divise in tre regni, durante il suo mandato di Primo Successore della Divina Scuola di Hokuto, la Cina si divise in tre regni. Shugen affidò la sorveglianza della famiglia Liu a un suo cugino che aveva sviluppato una sua tecnica partendo da Soke -forse aveva perfino imparato a sfruttare gli tsubo senza far male a nessuno Yuhezi- e la sorveglianza delle dinastie Cao e Sun ai suoi discepoli scartati. Insomma... Diciamocelo le leggi di successione della Divina Scuola di Hokuto nacquero sotto una cattiva stella. Naturalmente il suo successore ereditò il potere di esercitare controllo sui rami cadetti della scuola ma solo dopo aver battuto in duello rituale il leggitimo erede della Scuola Liu, ove il Liu avesse vinto il potere politico sarebbe spettato invece ai Liu. Questa invenzione di quel bell'ingegno di Shugen fu forliera di secoli di umiliazioni pubbliche per gli Liu che, poveretti, mai una sola volta riuscirono a vincere. ...Tolta quella volta che Tessin Kasumi, diretto erede di Shuken per cazzonaggine, buon sangue non mente! Mise incinta una ragazza senza sapere che si trattava della figlia dell'anziano maestro Liu che era venuto a sfidare. Tessin decise di andarsene e lasciare campo libero a quel povero anziano, si creò un empasse... Chissà quante scuole di Hokuto si erano inventati nei secoli! Siccome la successione così ottenuta dai Liu sarebbe stata nociva per tutti il povero vecchio si suicidò per limitare i danni. Questo però fece perdere prestigio ai discepoli della Divina Scuola di Hokuto agli occhi delle loro stesse scuole derivate.

In quel periodo Yasaka discendente anche lui di Shuken pensò che fosse arrivato il momento buono per dire basta con tutte quelle scuole di Hokuto! E così raggiunse Kenshiro I Kasumi per ucciderlo... Riuscì solo ad uccidere il maestro della Scuola della Croce del Sud, l'ultima novità dell'epoca in fatto di scuole derivate dell'Hokuto. Purtroppo anche Yasaka discendeva da Shughen in linea diretta aveva eriditato da lui la cazzonaggine e finì che non solo divenne amicone di Kenshiro e suo compagno di bevute ma addirittura che concluse la pace tra le nostre scuole. Vabbe'... Yasaka però non era privo di capacità e meriti e prima di morire addestrò molti discepoli. Yasaka innovò -curiosamente in modo positivo- la filosofia della scuola che era ai suoi tempi ripiegata sulla difesa degli Yuezi. Fece passare il concetto che senza un mondo in cui vivere dignitosamente gli Yeuzhi erano perduti per cui la nostra scuola conobbe, fin che tutto non andò in cenere, decenni di forte impegno a difesa dei deboli e degli oppressi; non soltanto a cazzotti.

Cosa centro io in tutto questo?
Mio nonno fu discepolo di Yasaka, ci vedeva dritto, era un pragmatico e siccome non escludeva che sarebbe potuto scoppiare un conflitto nucleare fece addestrare quanti più discepoli potesse: non importava se fossero femmine o stranieri (bastava che non fossero goy, su quello non transigeva, invece) l'importante era che imparassero le tecniche e riuscissero poi ad eseguirle. E fu così che invece di guardare la televisione e giocare con le barbie mi toccò rasarmi i capelli a zero e cominciare a prendere a pugni i miei compagni. ...Ero nata negli Stati Uniti Occidentali, porca miseria! Non sapete che fatica addestrarsi fin da piccola a regime dietetico controllato quando potresti mangiare schifezze, andare al cinema, giocare coi flipper o con gli arcade! Per non dire fare shopping! I primi romanzetti rosa me li sono letti dopo l'olocausto e, ve lo confesso, pure le favole. Mio nonno era un incubo fatto uomo... Cioé... Mi ha subito messo in mano delle pergamene con scritte delle tecniche assassine quando le mie coetanee leggevano Cenerentola.
Però, dopo tutto le sue follie portavano da qualche parte... Perché alla fine, negli Stati Uniti sono rimasta l'ultima, tutti gli altri miei compagni di allenamento sono morti, alcuni di loro addirittura durante i bombardamenti.

Siamo tutti il problema di qualcun altro, che ci volete fare?
Allora quando le porte dei rifugi si riaprirono per un po' ci furono solo polvere e mutanti, poi, siccome il caos consuma tutto soprattutto se stesso l'anarchia ha rigurgitato ben tre confederazioni e chissà quanti feudi privati.
Il Nordovest:è totalmente enigmatico: pare che abbiano costruito molte installazioni arcologiche dotate di impianti da cui escono solo colonne di mezzi blindati o corazzati che riversano piombo, esplosivo o napalm su qualunque cosa respiri.
Il vecchio Sud: durante la guerra dei soldati giapponesi che avevano informazioni riservate le hanno condivise col Ku Klux Klan. Quelli avevano già le rotelle fuori posto prima dell'olocausto, figurati dopo, figurati dopo aver avuto chissà quale rivelazione scoinvolgente. Il fatto è che la loro ideologia aggiornata funziona così: invece di avercela coi non bianchi ce l'hanno coi mutanti e con le streghe (le persone capaci di utilizzare il Chi) quelli li uccidono subito senza fare troppi complimenti; chiaramente chi non è abbastanza umano per il loro standard e assolutamente devoto alla loro causa finisce a fare lo schiavo. ...Sarebbero una marginale rottura di coglioni non fosse che a fine guerra si sono ritrovati con un sacco di risorse scientifiche e tecnologiche ad Atlanta. Avevano pure Jordan Milton, un ecologo in confronto a cui il nostro Grant -il responsabile dei nostri progetti di modifica ambientale o per farla breve l'uomo che fa si che da noi si possa mangiare ancora- è un cavernicolo che abbatte alberi con asce di pietra ma hanno scoperto che era gay e così lo hanno giustiziato per sodmia. Quel branco di trogloditi sono ben muniti di cibo e medicine; nemmeno gli Yankee con tutte le loro scatolette di ferro sono riusciti a venerne a capo.... Del resto i sudisti hanno più risorse e installazioni di tutti gli altri tirannelli psicopatici messi insieme quindi possono sostenere gli sforzi bellici più facilmente di chiunque altro, mentre i nordisti devono stare attenti a non consumare troppe risorse.
Le Grandi Pianure: un bel posto se ti piace il Vecchio West, non esattamente un bel posto se vuoi sopravvivere. Io le vedo un po' come il mare dove finiscono tutti gli scarichi fognarii di questa porzione di continente ma vabbe'. E' una fonte inesauribile di polvere, mutanti e banditi che sciamano da noi. Credo che i Klansmen usino le Grandi Pianure come riserva di caccia: quando hanno voglia di appendere una nuova testa di gigannte sul caminetto vanno lì con fuoristrada e armi da fuoco.
Nuovi Stati Uniti: comprendono le città della costa ovest e le hawaii -che però sono al momento un covo di pirati e contrabbandieri totalmente fuori controllo- pur tra mille problemi e mille contraddizioni manteniamo un sistema democratico e, a San Francisco, abbiamo persino una Casa Bianca -più piccola e brutta della precedente- con un presidente eletto dal popolo. Abbiamo un po' di commercio con quello che è rimasto dell'Australia, del Giappone e della Siberia.

E la Guerra?
Be' se è sopravvissuto qualcuno dei tizi che ci ha trascinato in questo casino, diamine!, si è nascosto bene! Sicuramente non abbiamo più il problema del comunismo e del capitalismo e delle nazioni che vogliono questo e non vogliono quello. Ora molto più concretamente bisogna rimanere vivi fino al prossimo raccolto e sperare che poi ci sia, un raccolto.

Edited by E.A. Coockhob - 20/9/2016, 21:15
 
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E.A. Coockhob
view post Posted on 11/9/2016, 01:13     +1   -1




Sfida con Jagi Kasumi
Arriva in città con un aereo, come guardia del corpo di un riccone, un certo Jagi Kasumi. Kasumi? Dal Giappone?
Alla prima occasione sono andata a misurarmi con lui, non l'avreste fatto anche voi al posto mio? Del resto... Questa nel bene e nel male è la mia città, perciò se arriva una persona del genere è meglio sapere il prima possibile di che morte si muore. Così mi metto a osservarlo. E' uomo belloccio, coi capelli sempre pettinati all'indietro, segue pedissequamente Tanaka, un tizio tutto vestito di bianco che mi ricorda un po' la versione giapponese di Tom Wolfe, dietro Jagi trotterellano due guardie del corpo locali con tanto di occhiali neri e auricolari. L'impressione e quella di osservare una fila di ochette. Sapete? Mio nonno ci faceva anche badare ad animali e piante nell'idea -per altro non del tutto peregrina- che se stati e nazioni fossero crollati avremmo dovuto cavarcela da soli.
Jagi senza Tanaka prima di tutto non avrebbe un centesimo, ma soprattutto avrebbe una vita molto noiosa. Vive a Berkley insieme a una bella cavallona mora insolitamente alta per essere un'asiatica come me, con i capelli acconciati a coda di cavallo e con una bambina che non può essere loro figlia -me ne accorgo perché, dài, ho imparato prima la genetica e poi a camminare- in più quella bambina soffre di un autismo epico, mi ricorda un po' un giocattolo a molla che fa sempre le stesse cose. ...Guarda quant'è strana la vita non è figlia di Jagi.
La cavallona si chiama Sara e passa molto tempo al dipartimento di medicina dell'università di Berkley.

Tra parentesi, non ho mai capito perché esistono persoone irritanti come Sara. Sono armi di distruzione di massa dell'ego di noi donne normali. Da quando la vedo non posso fare a meno di pensare alle mie cosce corte, e al fatto che non ho una sola mia foto decente, mentre quella sembra sempre in posa senza averne l'aria. Peggio ancora: addosso a quella stanno bene anche gli strofinacci appena presi in uno sgabuzzino, io sembro sgualcita anche in abito da sera.

Riesco a tenere d'occhio le finestre del loro appartamento da un'appartamento esattamente davanti al loro, ma sul grattacielo dirimpetto. ...Modificare il proprio cono ottico e le proprie diotrie ha i suoi vantaggi, dopo tutto!

Se non ci fosse qualche blando tentativo di accattonaggio a Tanaka che Jagi tacita sganciando qualche soldo o qualche tentativo di rapina che risolve immancabilmente come un poliziotto o un soldato ben addestrato, senza ricorrere a tecniche particolari. La vita di Jagi sarebbe di una noia mortale: allenamenti, letture, due chiacchiere con gli amici di sua moglie, tre oche giulive e un vecchio dallo sguardo spiritato. Cosa curiosa: Jagi, quando Sara è impegnata, si occupa del suo robottino -Mei- e prova anche a farla interagire con lui. Le parla, le legge libri, prova a farla giocare in tutti i modi... Non capisco se è più testardo lui a portarle qualcosa di diverso ogni volta o lei a rimanere in silenzio, immobile e composta. Comunque a un certo punto la spunta Jagi perché, per quanto questa mocciosetta abbia due anni circa, si appassiona -e con profitto- ai puzle, e che puzle! Roba con centinaia di tessere.

Andare ad attaccarlo in casa o aggredirlo per strada mentre lavora mi fa brutto. Finisce che si fanno male i suoi amici o che lo cacciano dal lavoro. D'altra parte, secondo me è anche il tipo di persona abbastanza noiosa da accettare una sfida formale.
La cosa più difficile è trovare un momentino per parlargli da solo senza metterlo in allarme. Busso alla sua porta in una delle rare ore in cui sua moglie e via con la figlia.
Jagi apre la porta ma non m'invita a entrare
"Buon giorno Jagi Kasumi."
"Non credo di conoscerla, desidera?"
"Niente di particolare, solo sfidarla, sa? Mi diletto con le arti marziali e ho davvero bisogno di confrontarmi con lei."
"Sono un soldato, non un vero esperto di arti marziali." ,oh, questo è imperterrito a tenermi sulla porta, sarà perché sono d'origine cinese, lui giapponese e i nostri paesi si sono scaricati bombe l'un l'altro fino a pochi anni fa?
"Be' , guardi, io ho davvero necessità di un serio confronto con lei. Oso dire che sarebbe meglio che si tenesse quanto prima in un ambiente sicuro. Inoltre... Non mi piace manipolare la gente ma... Be'... Ecco c'è un motivo preciso per cui le pratiche di Tanaka al catasto sono bloccate... La mia volontà."
Jagi sospirò, volse gli occhi al cielo e mi rivolse uno sguardo condiscendente
"Posso avere un suo recapito?"
"Certo, eccolo: gli do una casella postale." A suon di galoppini quelle funzionavano ancora.

Il Gran Giorno
Jagi nicchia una settimana per evitare fregature e imboscate ma alla fine riesco a farlo arrivare dove volevo io: la palestra di un mio amico che ho fatto sgomberare per l'occasione.
"Dài, saliamo sul ring!"
"Non credo reggerebbe, meglio combattere su quello spazio per la lotta libera."
Peccato, mi sarebbe piaciuto vedere il ring crollare, ma fa niente.
"Allora" gli dico "Il mio nome è Daiyu Gao è appartengo alla Scuola Lunare di Seito, ho intenzione di usare le tecniche della mia scuola contro di te per metterti alla prova."
"Jagi Kasumi della Divina Scuola di Hokuto."
Ci mettiamo in posizione
Non si muove
Lo carico, gli sferro una raffica di colpi ma senza espormi troppo
Lui semplicemente schiva con un rapido scarto
Non mi attacca, continua a studiarmi
Gli sferro una rapida raffica di colpi, di fronte a me si materializza un vero e proprio muoro di mani, non uno solo dei miei colpi va a segno ma mentre le mie mani toccano le sue percepisco che il suo Chi è debole e, a differenza di me non padroneggia, l'aura. La sua tecnica di difesa però è molto valida.
Con un salto mortale all'indietro mi allontano da lui e con le mani comincio a tracciare la posizione della distruzione celeste, Jagi strabuzza gli occhi e riprende quella strana posizione di guardia, dalle mie mani parte una raffica d'energia che attraversa il suo muro di mani come un raggio di sole attraverserebbe una finestra, il muro sparisce le mani di Jagi appaiono bloccate.
"Ti arrendi?" gli chiedo io
"Si, conosco la Tecnica della distruzione celeste ma non sono in grado di esegiurla. Il mio limite è quello, tu mi sei superiore."
Premo un singolo tsubo, in combinazione con quelli che gli ho premuto precedentemente ha un blando effetto terapeutico.
"Vergognati! Sei il peggior Successore della Divina Scuola di Hokuto di sempre!"
"Ma infatti" mi dice lui calmo, calmo "Non sono io il successore, né mai lo sarò."
"Ti hanno lasciato fondare una scuola derivata!"
"No, né mai potrò farlo."
"Oh! Stai a vedere che avete imparato a usare in modo sensato i discepoli."
"E' una deroga, diciamo, ma ci si aspetta che non abusi del mio potere."
"Strano! Non percepisco rabbia né invidia in te!"
"Tu sei più forte di me e hai vinto, non c'è nulla di strano o di sbagliato in questo."
Mio malgrado faccio una risata e gli batto la mano sulle spalle "Fossero stati tutti come te i compagni che ho avuto fino ad ora!"
"Non è venuto nessuno della tua scuola, perché?"
"Guarda, proprio perché sei una persona così limpida posso dirtelo: i miei compagni e i servitori della mia famiglia sono tutti morti, sono sola al mondo, negli affari della mia scuola non coinvolgo gli esterni."
"Mi dispiace per te, al tuo confronto sono molto fortunato ad avere ancora una famiglia."
"Non sei malaccio, dopotutto. ...Ma dimmi, perché non sei riuscito a sviluppare l'aura?"
"Ero troppo impegnato a lavorare."
Ma questo mi prende per il culo! Penso
"Come prego?"
"Quando mi accorsi di aver raggiunto il mio limite, cominciai a pensare a come rendermi utili in altri modi, ero più un ispettore che un ufficiale di collegamento. Mi occupavo di far avanzare la ricostruzione."
"Questa sembra una battuta. Non mi sono potuto perfezionare perché dovevo lavorare."
"Non sto scherzando, è andata davvero così." mi ripete senza scomporsi
"Si, si, ti credo. Adesso devo andare, ti ringrazio per aver esaudito la mia richiesta, vedrai che le pratiche che interessano al grande capo si sbloccheranno presto. Un consiglio... Gli Stati Uniti sono molto più pericolosi di quanto sembrano, mio fratello era forte circa quanto te."
Vedo che la sua attenzione è totalmente catturata dal mio discorso
"Ma è morto lo stesso, se riuscissi a sviluppare un'aura stabile i tuoi cari sarebbero più al sicuro." Ecco, ora che ci ripenso, freddamente, perché a quel punto mi è venuta voglia di aiutarlo? Perché era una brava persona e se lo meritava? Perché dopo aver spiato i suoi amici un po' mi ero affezionata a loro? Un momento di cazzoneria?
Credo che dopo tutti gli insulti e le reazioni rabbiose che mi sono dovuta sobbarcare dai maschi che sconfiggevo incontrare il primo praticante d'arti marziali maschio che mi trattava davvero da pari a pari e accettava una sconfitta da me mi abbia fatto piacere.

Edited by E.A. Coockhob - 20/9/2016, 21:03
 
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view post Posted on 11/9/2016, 06:47     +1   +1   -1
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Il maestro si chiama Shuken.
"risparmiargli" riferito a Yama non si può sentire. E' diventata un trans?
 
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E.A. Coockhob
view post Posted on 11/9/2016, 08:49     +1   -1




CITAZIONE (Zahra @ 11/9/2016, 07:47) 
Il maestro si chiama Shuken.
"risparmiargli" riferito a Yama non si può sentire. E' diventata un trans?

Grazie! Non mi ero accorto dell'errore. :)
 
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E.A. Coockhob
view post Posted on 11/9/2016, 10:07     +1   -1




Sto pranzando con i miei figli.
"Ma perché mangiamo sempre questa sbobba?" Chiede Amy a muso duro
"Primo non è sbobba ma è minestrone, secondo ringrazia il cielo che hai sbobba tutti i giorni due volte al giorno, molta gente muore di fame."
"Papà mi ha raccontato che c'erano dei posti chiamati fast food dove ogni giorno servivano hamburger, patatine e coca cola tutti i giorni a ogni ora del giorno. ...Sei mai stata in un fast food da piccola?" Jacob
"Mamma ora che ci penso non ci hai mai raccontato che facevi quando avevi la nostra età" chiede Amy "Come passavi il tempo."
"Mah, niente... Facevo molta attività fisica, leggevo libri di medicina, fisiologia, pergamene piene di tecniche segrete eccetera e mi allenavo per diventare maestra di una tecnica di assassinio silenzioso vecchia di oltre 4000 anni."
Fortuunatamente suona la sveglia e mi alzo tutta sudata, da sola, non ho figli, non sono nemmeno sposata. Chissà perché quando incontro gente sistemata bene, tipo Jagi, poi faccio sogni assurdi.... Ad esempio che il mondo è pacificato e ricostruito ma io devo spiegare a un colloquio di lavoro perché non ho compiuto studi regolari, il vecchio gangster dietro la scrivania mi guarda con aria condiscendente e mi spiega, come se fossi una bambina ritardata, che è molto dispiaciuto ma che non può assumere una sicaria che non abbia almeno frequentato tutto il college. La Terza Guerra Mondiale non è una buona scusa per trascurare la propria istruzione e infatti è stato costretto quella mattina a mandare via sei candidati più qualificati di me c'era anche un mutante con la laurea in ingegneria presa al MIT. Però non se la sente di mandarmi via così per cui apre il portafogli, consigliandomi di diventare utente di un'agenzia interinale di un suo amico, si occupano di pulizia e catering.

Quando faccio questi sogni sono sempre scombussolata. Ma, mettetevi nei miei panni, vivete in un mondo post olocausto nucleare, fate un sogno assurdo, non c'è nessuna speranza di potersi bere un caffé, guardate alla finestra e vedete scorci di strada con graziose villette a due piani, luccicanti come casette giocattolo. ...Si perché la follia e la tigna di Malcom Grant che voleva che si ricostruisse esattamente com'era e dov'era il quartiere di Haight-Ashbury unito al fatto che se non si faceva come voleva lui si moriva tutti di fame perché le vecchie sementi non producevano abbastanza mentre le sue piante geneticamente modificate si ha prodotto questo strano paradosso: ci sono zone di città distrutte, diroccate, semidiroccate, inagibili, bloccate a scopo cautelare, qui invece ci sono villette dipinte dai colori psichedelici e un'infinità di negozi dove si vende o, ben più spesso, si barattano cose recuperate dalle rovine.
Sotto le rovine c'è davvero un bel po'' di roba, sono decedute milioni di persone e i loro oggetti sono ancora lì sotto... Perciò si è tornati ai tempi del Klondike con i cercatori "d'oro" che hanno dei terreni in concessione dall'amministrazione NUSA. I privati e gli amatori possono arrotondare un po', quelli che fanno i soldi veri sono quelli dei "Consorzi di Bonifica e Recupero" vuoi perché hanno squadre di personale qualificato, vuoi perché hanno anche macchinari pesanti ed esplosivi... Poi sono stati furbi a recuperare gente laureata, non credo che un archeologo abbia mai guadagnato tanto come oggi, qui.
 
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E.A. Coockhob
view post Posted on 11/9/2016, 21:59     +1   -1




"Eccomi"
Invito Jagi Kasumi a casa mia e lui viene, così, senza dare il minimo segno di nervosismo o di preoccupazione.
Le cose vanno così, grossomodo, attenzione perché questo è un incontro storico tra gli esponenti di due scuole di arti marziali che non si parlano da decenni e per lo più si sono guardate in cagnesco.
Suona la porta, sono tornata tardi dal lavoro per cui ho addosso i soliti quattro stracci. ...Avevo una mezza idea di mettermi un po' in tiro per non sfigurare troppo in confronto alla cavallona mora, ma cosa vuoi? Il destino è crudele. Vado ad aprire borbottando qualche imprecazione. "Buon giorno signorina Gao" dice Jagi dalla porta "Ciao, Jagi, entra pure." lo faccio accomodare nell'atrio mentre chiudo la porta. Lui non rimane impressionato dal fatto che abbia una casa vera con tanto d'ingresso con vasi di porcellana incollati pezzo per pezzo con cura certosina. Gli faccio strada in salotto e lui mi segue come un'ochetta. Non so perché da quando l'ho visto insieme ai tirpiedi di quella specie di Tom Wolfe giapponese continuo a vederci un non so che di palmipede in lui.
Arriviamo nel salotto.
"Vado a prendere una caraffa d'acqua."
Jagi annuisce
Siccome ero tornata a casa in ritardo non ho nemmeno portato da bere.
Torno e quello che mi stupisce è il diabolico mix tra rilassatezza e immobilità; non è rigido, non è curioso nemmeno di sbirciare i quadri che ho appeso alla pareti.
"Di cosa vorresti parlarmi?" mi chiede Jagi dopo che ho appoggiato il vassoio con la caraffa e i due bicchieri.
"Della situazione in Cina."
"Ho sentito che gli Shura hanno bloccato i porti nell'area di Shangai e facciano uccidere chiunque non rispetti il blocco navale."
"Eh, certo che l'hai sentito, i ricconi che avevano commerci e intrallazzi lì si stanno ancora disperando. Non troppo, però... Perché in fin dei conti ci sono altre località che possono raggiungere."
"Shangai..." si lascia sfuggire Jagi tra se.
"Si, la scuola di Hokuto Liu ha fallito, e pure di brutto."
"Da quali fonti ti arrivano queste informazioni."
"Mio fratello Aron, che poi è morto combattendo i sudisti nelle Grandi Pianure, è stato l'unico a tornare da lì mentre una delegazione della mia scuola cercava di riallacciare i contatti con Jukey. Se mio fratello fosse ancora vivo ti farei parlare direttamente con lui."
"Ti esprimo le mie più sincere condoglianze."
Rimango un attimo stupita da questa cortesia vecchia scuola, fa così pre olocausto!
"Grazie, ma torniamo a noi."
"Secondo le ultime informazioni di cui dispongo Jukey era riuscito a riattivare la Scuola Liu e a far arretrare i 10.000 Demoni."
"Si, infatti è stato quello lì il problema... I Discepoli di Jukey a un certo punto si sono stufati di passare anni e anni ad ammazzare Demoni così hanno ucciso Jukey e sottomesso le famiglie dei demoni."
Rimango interdetto
"Be' , guarda, tutto si può dire ma non che non sia stata una soluzione pratica." gli dico spassionatamente io "Della Scuola Liu sono sopravvissuti Kaio, Hyo, Han e tutti i loro scagnozzi; tutti gli altri sono stati annientati, compreso Jukey."
Quando dico "compreso Jukey" Jagi mi rivolge un'occhiata scettica.
"Mio fratello lo ha visto morire, mica scherzi. Kaio ha picchiato a morte il suo vecchio maestro. E mio fratello si è salvato solo perché due membri della delegazione si sono sacrificati per rallentare Kaio e permettergli di scappare."
"Sono cose su cui ci si gioca la vita!"
"Come hanno fatto i rivoltosi a sottomettere i Demoni?"
"Col sistema del bastone e della carota. Kaio e i suoi due scagnozzi hanno fatta loro la "cultura" dei demoni. Cultura in senso lato, ovviamente, In cambio però i demoni devono rispettare la loro autorità. ...Non che gli resti molto da fare perché il tradimento è stato accuratamente preparato e hanno spremuto le risorse e le alleanzie dei Liu prima di rivelarsi per quello che erano. Quindi quando hanno tradito i Demoni più vecchi, autorevoli, intransigenti... Insomma tutti quelli che potevano essergli d'intralcio furono eliminati prima, di proporsi come leaders."
"Incredibile!"
"Be' non poi tanto, gli Shura non sono chiamati "Demoni" perché suona bene, sono esseri capaci di ogni bassezza."
"No, incredibile che dei Liu abbiano tradito la missione della loro famiglia e della loro scuola a cui i loro antenati ottemperavano da generazioni."
"Allora a questo punto è incredibile anche io e te siamo qui ed ora a bere acqua nel mio salottino. Perché il fondatore delle vostre scuole avrebbe dovuto far scomparire ogni praticante della mia e come vedi siamo qui tutti e due."
Bingo! Vedo il suo volto impassibile mutare, esala una leggera fumata di perplessità
"E ancora più incredibile è stata la Terza Guerra Mondiale."
"Si, in effetti è incredibile."
"Però è successo."
"Già." mi sembra che abbia sospirato
"Perché mi racconti queste cose?"
"Mah, guarda... Forse perché sono troppo bassa per fare l'attrice e troppo alta per fare la produttrice. Quindi mi do alla mondanità per ottenere un po' di attenzione. O forse perché io dovrò occuparmi degli Stati Uniti per forza di cose. Visto che sei una persona per bene, spero che riporterai queste informazioni a chi saprà farne buon uso."
Jagi si rabbuiò, proprio era come se la sua figura divenne, gelida, tetra ma di mestizia più che di rabbia
"Eeeeh!" e accompagnò questa affermazione con un gesto stizzito della mano, come se volesse scacciare un insetto
A questo punto comincio a preoccuparmi.
"Jagi, c'è qualcosa che dovrei sapere e mi stai nascondendo?"
Jagi sbuffa, evita il mio sguardo s'incrocia le braccia sul petto sprofonda ben bene nel divano come se volesse puntellarsi. E poi risponde
"Per rispetto verso tuo fratello e verso di te, t'informo che la Divina Scuola di Hokuto non ha -e non avrà per anni- strutture adeguate a fronteggiare una simile minaccia."
"Me lo dici così, senza consultarti col successore?"
"Il successore della Divina Scuola di Hokuto agisce su mandato di Cielo e Inferi si cura ben poco della terra, da sempre."
Questa frase non se l'è preparata, gli esce spontanea, però io devo studiarla bene perché come via di fuga retorica è fantastica.
"Quindi dovrai sbrigare tu tutto il lavoro di scrivania, giusto?"
"Mah... In realtà non è che sia poi, proprio, così solo." Mi risponde sovrapensiero.
"Comunque le cose stanno così Kaio, Hyo e Han si fanno chiamare i Tre Sommi Demoni e sono diventati coloro che Dominano quella che un tempo era Shangai ma adesso è nota come la Terra degli Shura, hanno imposto un blocco portuale... Anche perché hanno tutta la terra coltivabile che vogliono, tra l'altro. Gli Shura, lì fanno tutto quello che gli pare, anche prendere una persona che gli sta antipatica e usarla come sacchetto da cui estrarre ossa divinatorie, o -letteralmente- rubare il cuore alle fanciulle che più gli piacciono."
"Non capisco come fai a fare battute su queste cose!" dice con voce più bassa e minacciosa del solito
"Negli anni ho finito tutte le lacrime e poi la verità è questa."
"Come ve la passate in Giappone?"
"Siamo usciti dal conflitto con le ossa rotte."
E poi aggiungo "Devo riconoscere che sei stata di parola nello sbloccare quelle pratiche per tempo."
 
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E.A. Coockhob
view post Posted on 13/9/2016, 15:03     +1   -1




Non te ne sei accorto, tu sei già morto?
Ora se c'è una cosa bella del mondo post olocausto è che ti puoi reinventare un po'. Non troppo, eh. Giusto un pochettino. Prendi me, io non ho nemmeno cominciato il college, diamine non ho nemmeno fatto scuole regolari. Ma ho pagato un avvocato per aiutarmi a scrivere un finto curriculum vitae con finte generalità, poi gli ho cancellato la sua memoria. Ed è così che sono diventatadi fronte alla legge una fisioterapista, di fatto altroché se sono una fisioterapista! Certo falsificare i documenti è una cosa brutta e rendere falasa testimonianaza plurima mi sa' tanto che è un peccato che "Quello dei Piani Alti" si è legato al dito, ma tant'è! Ho qualche dubbio che le pergamene criptate scritte in qualche remoto deserto dell'asia centrale abbiano valore legale, e poi io ho davvero bisogno di questo lavoro, sul serio! Ho pure detto io, non voi, dovreste alzare un monumento alla mia modestia, sono anni che mi lavoro il corpo di Grant ben bene.

Qui devo aprire una parentisi: sono più forte io o è più forte Grant? E' più forte Grant perché sto povero diavolo di scozzese rimasto bloccato qui quando era un dottorando brufoloso è quello che ha messo a punto gli OGM che al momento mantengono tutta la popolazione del NUSA. Senza Grant non si può vincere la guerra per la sopravvivenza, valgo meno io di lui.
L'hanno tirato fuori da un rifugio antiatomico più morto che vivo ma siccome gli scienziati come lui erano merce rara gli hanno dato cure ed è capitato in mano a me. Genetista e Botamico? Nell'equipe di Berkley? Mi sono letteralmente fritta per guarire, tumori, fratture, ricomporre tendini, fibre nervose, far fuoriuscire dal suo corpo tutti gli agenti contaminanti che aveva. Ho pure giocato un po' col suo cervellino fritto? Sapete che il cervello è plastico e, entro certi limiti, riesce a sopravvivere e ad adattarsi a danni gravi.

Insomma, Grant la sua sopravvivenza al mio accanimento terapeutico. ...Per me non è stata mica tutta rose e fiori, ho dovuto manovrare parecchio col suo Chi, fargli delle trasfusioni col mio, ho persino fatto degli esperimenti su di lui... Quindi se per me è stato duro tener botta per lui dev'essere stato un maledetto incubo. Ma alla fine anche se praticamente l'ho smontato e rimontato come un puzle ho lasciato il suo Quoziente Intellettivo intatto.

Mi ha mandato a chiamare, molto opportunamente, fuori dal mio turno di lavoro "Ciao Mal, come butta!" dico entrando nel tinello del suo appartamento... Che si trova in un bunker supers sorvigliato. Le misure di sicurezza -che tante rotture di coglioni mi provocano ogni volta che lo vado a trovare- sono tanto imponenti quanto inutili contro un gruppo di Shura ben organizzati.

"Ciao Daiyu." ora siccome non sono un vero dottore noto che è in quella che io chiamo "fase prendischiaffi triste" se ne sta rattrappito in un angolo buio del suo bunker, ovviamente da solo, non ha voglia di uscire, non ha voglia di farsi vedere da nessuno, non ci puoi parlare, perché non ragiona, riesce solo a far partire un lungo treno con vagoni carichi di occassioni andate in fumo, di rapporti finiti come certe mosche che vanno a suicidarsi nel gabinetto, di relazioni con persone che ormai sono fredda cenere, di paesaggi che sono solo luccicante vetro fuso dalle esplosioni atomiche. Io lo ascolto, non perché gli voglia bene, diamine! Io lo odio, quando lo sento attaccare questo disco rotto comincerei a urlare e a buttare tutte le chincaglierie del suo salottino per terra. Mentre fa risuanare la classifica dei suoi dolori io immagino me stesssa che gli urla di andare a farsi fottere mentre stacca i diplomi alla parete li getta per terra e li pesta coi tacchi delle scarpe mandando i vetri in frantumi che vanno a conficcarsi nella pergamena. Però l'ho messo io in questo inferno di pessimo gusto con pergamene, legni, libri con coperine rilegate in cuoio che sembra ricavato da vacche che hanno brucato erba in qualche costosa località turistica, magari in Europa. E quindi? E quindi è mio preciso dovere sopportarlo quando fa così. Non perché un giorno cambierà ma perché l'ho gettato io in questo casino. Me ne dispiace? Purtroppo no, perché è necessario che continui a vivere, gli piaccia o no.
Intanto che sciorina le sue solite cazzate -senza nemmeno provarci con me- cosa che mi fa pensare al fatto che se arrivasse Sara Kasumi forse almeno un po' di charme lo sfodererebbe, magari uscirebbe pure dal cono d'ombra creato dai faretti spenti sopra la sua testa. Però mentre sto pensando ad altro qualcosa del suo discorso mi suona nuovo e così gli faccio "Scusa" con aria assorta, come se avessi profondamente meditato sulla sua ultima frase "Potresti ripetere? Temo di non aver capito bene dove vuoi andare a parare."
"Ho, non far finta di non avermi sentito" dice lui nel suo tono piatto ma sottilmente lagnoso e infondo risentito nei miei confronti "Gli altri non se ne sono accorti ma io sono già morto."
"Piuff! Ma che cazzata! Fosse vero saresti il morto più loquace che abbia mai visto."
"No! Dico davvero! Tu non capisci! Io sarei dovuto morire il giorno che le squadre di soccorso sono arrivate e mi hanno estratto dalle macerie del rifugio anti atomico. Ci ho pensato diverse volte, sono andato a prendere gli esami clinici di quei giorni, io non dovrei essere vivo. Sono morto quel giorno."
"No, no, guarda qui stai prendendo un grosso granchio, quando ti hanno portato da me eri ancora vivo, ero una volontaria e facevo "l'infermiera di complemento" sei stato uno dei primi -se non proprio il primo- su cui ho messo le mani nella nuova era."
"Ma sarei dovuto morire quel giorno."
"Dovuto... Diciamo che era altamente probabile che morissi ma non è successo."
"Queste lesioni" dice facendomi vedere una lastra alla sua spina dorsale "avrebbero dovuto portarmi alla morte in poche ore."
"Non sono lesioni." rispondo io "sono macchie, infatti nelle lastre successive, se hai fatto un buon lavoro noterai che non ce n'è più alcuna traccia."
Sento che fa un sospiro, non so se di solievo o che altro
"Io non capisco. ...Perché sono vivo? Scientificamente sarei dovuto morire quel giorno."
"No, eh, non sei un medico non invadere il mio campo." rispondo io sempre con grande cala "Non ti senti apposto perché tu sei sopravvissuto e gli altri no, potresti parlarne con uno psicologo, però."
"Non serve a niente... Uno psicologo non può capire quello che è successo tra noi..."
Ma ci stava provando? O aveva scoperto che usavo "metodi di cura alternativi"
"Cosa sarebbe successo tra noi, secondo te?"
"Mi hai assistito dal primo soccorso alla fine della riabilitazione. Sono persino tornato a camminare e a lavorare."
"Non capisco perché sono vivo."
"Sei una persona religiosa?"
Ci pensa su un attimo
"No."
"Peccato. Avrei potuto chiuderla lì dicendoti che quello in cui credi ti ha dato una seconda possibilità."
"Ma tu ci credi? Che Dio mi abbia dato una seconda possibilità?"
"Mah, bo'"
"Ma tu sei credente?"
"Eh! Mica tanto! Credo che se "Quello dei Piani Alti" esistesse davvero questo vorrebe anche dire che mi ha giocato dei brutti. Per fartela breve: non ho motivi per credere che esista (o che non esista) ma se esiste ha un modo di vedere le cose che mi è totalmente enigmatico."
"Professi una religione?"
"Si."
Ecco che proprio in quel momento sento correnti d'intento omicida accompagnati da refolidi Chi sfiorarmi la pelle come un vento carico di sangue e sudore rancido.
"Hai un u'scita di sicurezza qui, Mal?" Dico alzandomi in piedi
"Si."
"Niente domande, andiamocene."
Sarà stato il tono che non tollerava repliche, sarà che è un po' uno zerbino con le donne che gli piacciono -spero sia così sennò vorrebbe dire che non ho sex appeal- attraversiamo di corsa un paio di stanze. Nel gabinetto del personale, tra le mattonelle c'è una fessura in cui mal mette una tessera magnetica, sento un rumore di pesi massicci che si riallineano, Mal afferra un portasciugamani che funge da maniglia e apre un portone blindato. Mentre è occupato premo i miei tsubo in successione per massimizzare le prestazioni dei miei occhi: mira e visione notturna. ...Spero che quel casino lì duri in fretta o finirò con un bel paio d'occhiali a fine giornata. Niente male! Niente male davvero. ...Non fosse che sento il vento alzarsi in ventate tanto violente quanto improvvise -chiaramente le uccisioni del personale- per poi calare di colpo.
Estraggo la pistola "Dove sbuca questo corridoio, Mal?", "Nella caserma qui vicino."
Si sente un forte colpo, come se un enorme martello colpisse il soffitto, io sento la pressione di un Chi carico di sangue e intento omicida. Con una mano appiattisco Mal contro una parete, con l'altra tengo la pistola, faccio del mio meglio per celare il mio Chi e il mio intento omicida -verrebbe meglio se potessi digitopremermi- Il soffitto s'incrina socchiudo gli occhi, infatti lo squarcio di luce che illumina improvvisamente il corridoio avrebbe potuto friggermi gli occhi, dal soffitto si gettano tre guerrieri totalmente vestiti di nero eccetto le maschere bianche, armati con lunghe lance, attorno a loro svolazzano-sostenute dal chi- sciami di lame. Non durano in fretta, cadono in rapida successione, senza capire da dove vengano gli spari uccisi dal diabolico mix di visione notturna e mira potenziata. Il rumore che fanno mentre cadono insieme alle loro lame volanti mi ricorda quello di una slot machines mentre scarica monetine per terra.
Scende un altro figlio di puttana e ovviamente gli scatene un inferno di piombo addosso sacaricandogli tutto il caricatore, ma quello lì è fatto di un altra pasta: le sue lame volanti si allineano parando i miei proiettili.
Un proiettile di rimbalzo mi colpisce alla gamba sinistra, getto la pistola scarica, preparo la Tecnica della Distruzione Celeste, il figliodiputtana vestito di nero che impugna una lancia anche lui mi carica col preciso intento d'inchiodarmi alla parete.
Rilascio l'ondata di energia, le sue mani vanno in frantumi e la lancia cade, indurisco il mio corpo, il mio Spirito è molto più forte e temprato del suo perciò le lame s'infrangono contro la mia pelle, lui vuole proprio uccidermi, non può usare le mani, io non posso spostarmi da davanti a Mal e posso usare solo i pugni, i suoi colpi, quando mi raggiungono, fanno spruzzare fuori dalla mia pelle fiotti di sangue, i miei non riescono ad attivare in modo letale i suoi tsubo perché ha una qualche tecnica di difesa basata sulla sua folle energia ma alla fine, dopo tre scambi furiosi, in cui Mal non fa altro che urlare, urlare e urlare io sono coperta del mio sangue ma la sua testa si gonfia ed esplode inzaccherandomi tutta di cervelo.
Mi digitopremo la gamba, espelle il proiettele, arterie e muscoli si chiudono sul foro.
"Andiamocene di qui, fighetta!" abbaio a Mal
Ma è andato in blackout, prendo Mal in braccio, con la gamba ferita mi fa un male dell'accidenti e cerco di portarlo alla base ma ecco che vado a sbattere contro una barriera di Chi e per poco non cado, riprendo l'equilibrio e vedo che davanti a me c'è uno Shura con una maschera nera a coprirgli il volto. E' difficile vederlo alla semioscurità delle tremolanti luci d'emergenza.
"Sarai presto uccisa..."
"Eh, e non mi hai nemmeno offerto da bere!" rispondo io mentre condenso il mio Chi per difendermi
"Ma non oggi, morirai soltanto dopo che ti sarai ripresa completamente dalla ferita d'arma da fuoco alla gamba.."
Le luci si spengono per un istante, mi metto in guardia, ma lui è sparito, sento la sua voce dalla leggera inflessione straniera riecheggiare molto alle mie spalle
"Per oggi il tuo protetto è salvo, prima cesserà la sua vita, poi la tua così sarà evidente tutta la tua impotenza.."
Figlio di puttana, mi sta quasi simpatico!
Finisco il tratto di corridoio con la paranoia che ci sia qualche trappola, e invece niente! Proprio è via libera fino alla base e oltre. Per cui scarico lì Mal e lo sedo pesantemente col mio anestetico rapido: una bella digitopressione; siccome, per fortuna, il Grande Capo di quella base è uno dei miei "amici speciali" quelli che conoscono i miei piccoli segreti... Ovvero la mia infanzia e il mio curriculum decisamente fuori dal comune e che quindi sa che deve non solo tenere la bocca chiusa ma che deve anche darmi un po' di copertura per aiutarmi a svolgere il mio lavoro.
Siccome i miei amici, hanno altri amici e insomma questi amici degli amici sono parecchio ben informati chiedo come stanno Tanaka e Kasumi al momento e mi rispondo che al momento sono in spiaggia a prendere il sole. Proprio hanno dato un colpo di telefono alla loro scorta, quindi mentre io friggevo quelli lì stavano a prendere il sole e magari a bersi una bibita ghiacciata.

Di questa cosa che si stanno mettendo in movimento i Demoni ne dovremo parlare, ovviamente in un posto discreto, sennò lo stravagante individuo in maschera nera ammazza Jagi in un minuto. Il che a me non sta bene per due ottimi motivi il primo è che una persona per bene, il primo maschio che stendo che non mi ha chiamato baldracca solo per questo, il secondo -se sono coinvolta io succede di sicuro- è questo: Jagi viene ucciso dagli Shura, il suo Capo risale fino a me -perché la Sfiga o il Destino ci mette lo zampino- e mi accusa di avergli fatto morire il suo tirapiedi, magari è pure suo parente, chi lo sa! Fatto è che poi riparte la faida tra le nostre scuole. ...Qualche simpaticone scrive sulle pergamene di Seito che Daiyu Gao è l'incopetente che ha fatto ripartire la faida tra Hokuto e Seito. Eh, no, dài, non voglio fare la fine di Yama -la cofondatrice della Divina Scuola di Hokuto- non mi sta bene. Quindi andrò da Jagi e lo avviserò di questo e altri pericoli.

Edited by E.A. Coockhob - 13/9/2016, 21:42
 
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E.A. Coockhob
view post Posted on 13/9/2016, 19:00     +1   -1




Jagi Kasumi, uno degli Alias del Signor So Tutto Io
Dopo aver spiegato brevemente che pericoli cela solitamente questa città gli racconto dettagliatamente del mio scontro con gli Shura. Qualche istante dopo Jagi si è già lanciato in una dotta disamina sul caso.
"Gli Shura percepiscono la realtà da un'angolazione molto diversa dalla nostra."
Lo blocco qui
"Gli Shura sono pazzi: prendono dei bambini, gli tolgono il nome, gli tolgono il volto, li costringono a uccidere i loro compagni d'allenamento e -se capita- anche i loro istruttori. Credo li chiamino con dei codici. "Hey, tu". Non è molto comodo, credo. Quelli sono solo pazzi e tu non sei uno psicologo. Quindi non capisco dove vuoi andare a parare con questo discorso."
"Se mi farai finire il discorso arriverò anche alla conclusione."
"Vabbe'... Sentiamo."
"Hai detto bene, gli viene tolto il volto e il nome. Gli viene insegnato che nessuna vita umana ha valore. Questo sistema è funzionale all'apprendimento della disciplina. Le tecniche degli Shura piegano i flussi del Chi che pervade l'ambiente, questo permette loro di piegare persino lo spazio tempo. ...E' il motivo per cui ai livelli apicali della disciplina sono in grado di estrarre organi e ossa dal corpo. E' anche il motivo per cui è così difficile far funzionare le nostre tecniche sui più potenti tra loro, il Chi che piegano le "disturba". Come vede il mondo uno Shura? In modo molto diverso dal nostro, per loro le persone sono qualcosa di transitorio, contingente, quello che importa è il Chi che scorre attorno a loro. Perciò non c'è contraddizione col fatto che nella loro organizzazione ci sia perfetto accordo tra guerrieri solitari; camaleonti sociali capaci di impersonare altri individui e infine guerrieri che si muovono come stormi d'uccelli. Se ci pensi... Quando hanno rovesciato il governo in Cina agivano più come un'alveare che come un gruppo umano."
"E questo che cosa centra con l'uomo con la maschera nera?"
"Be' hai un Chi superiore al mio, addirittura sei capace di controllare coscientemente l'Aura e quello Shura ti ha sorpresa e ti ha sorpassato senza che te ne accorgessi."
"E questo secondo te vorrebbe dire?"
"Secondo me la maschera bianca viene imposta ai discepoli; la maschera nera la prendono volontariamente certi maestri, rinunciano volontariamente ad ogni finzione d'identità o di umanità per rimanere immersi nel flusso senza volto e senza tempo del Chi; immanente eppure trascendente, privo di un "io personale"."
Lo guardo come se fosse un totale coglione
"Naturalmente è un'ipotesi." puntualizza
"Un'ipotesi non è una conclusione e tu sei un cazzaro."
"Lasciando stare le ipotesi non verificabili: ha un Chi superiore al tuo e un'aura superiore alla tua, prendendo per buono il tuo racconto prima era davanti a te, un'istante dopo molto indietro alle tue spalle. Quindi o è capace di generare illusioni, oppure di muoversi molto rapidamente. ...Le due cose non si escludono a vicenda. Comunque sia devi abbattere la sua energia interiore prima che ti assalti, altrimenti sarai finita."
Merda! Merda! Merda!
Ha ragione. Mi serve un piano. ...E alla svelta!
 
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E.A. Coockhob
view post Posted on 13/9/2016, 21:20     +1   -1




Si, decisamente, tu sei già morto
"Ciao Mal."
"Le radiografie erano sbagliate?" dice con aria malinconica.
"No, in realtà sono una strega, di quelle che vorrebbero bruciare nella confederazione i Klansmen. Ebbene si esistono davvero le streghe."
"Come fate a fare... La magia?"
"Bho! Come fai tu a pensare? Cosa rende senziente l'attività elettrica del tuo cervello?"
Mi sembra vederlo franare sul letto dov'è seduto
Non so perché ma dalla sedia a cui sono al suo capezzale lo abbraccio a mia volta. ...Essì che non sono un "tipo da abbracci".
"Perché mi hai resuscitato?" chiede lui.
Smetto di abbracciarlo tiro un sospiro
"Oh, quello è facile: semplice opportunismo."
Sembra che abbia inghiottito un boccone così amaro da farlo piangere
"Non guardarmi così" gli dico cercando di rendere impassibile la mia espressione "Gli scienziati, i tecnici, sono una merce rara. Quelli qualificati come te praticamente pezzi unici. Non potevo lasciarti morire. Se crollavi tu crollavamo tutti. Sarei morta anch'io, dopo aver esaurito barattolame e persone da mangiare. Non mi stava bene."
"Certo, certo che non poteva starti bene, ci mancherebbe."
"Avresti preferito parlare con "l'inquilino dell'attico", giusto?"
"Non lo so. Credo di no."
"Posso cancellare il ricordo di tutta la giornata."lo vedo titubante e gli spiego "Dimenticherai tutto quello che ci siamo detti oggi, prima e adesso."
"Preferirei di no." E poi mi fa "Così controlli tutto... Vita morte e... Miracoli da un ospedale, non hai nemmeno bisogno di essere il primario."
"In gran parte è così. Il piano è sempre stato quello."
"E il piano cosa prevede per il futuro, dove ci stai portando?"
"Non lo so, idealmente vorrei salvare il salvabile. Ma non sono "l'Inquilino dell'Attico"... Non so tutto, ho anche fatto scelte sbagliate."
"Quel tizio con la maschera nera è un membro di quelle società segrete Cinesi che dominano la Cina?"
"Si."
"E vuole ucciderci?"
"Oh, si."
"Perché?"
"Bo' , il loro agire è completamente enigmatico per me. Anche se conosco un tale che pensa che siano "alienati" o "alieni". ...Forse addirittura aveva capito le loro motivazioni. Ma ammesso -e non concesso- che abbiano motivazioni sono cazzate. Credo che la questione sia politica: vogliono bloccare gli accessi via mare alla zona che occupano; noi qui diamo fastidio. Per ora cercheranno d'indebolirci poi -quando saranno pronti decideranno se conquistarci o raderci al suolo."
"Ah, comunque se vuoi tenerti la tua memoria non è che basta che tu stia zitto, Mal."
"Vuoi dei soldi?"
"Ah! Mi offendi! Sei proprio un coglione! No!"
"E allora cosa vuoi?"
"Mi devi coprire, sostenere, farmi da complice, reggermi un po' il gioco. Per operare nell'anonimato tanti più complici nelle alte sfere ho, tanto meglio è."
"L'obbiettivo è salvare quante più vite possibile?"
"Si è l'obbiettivo, noi ci proveremo" dico io "ma non è detto che andrà sempre bene."
"Lo so, lo so." Dice Mal
"Sono dalla tua parte, cosa vuoi che faccia? Te lo spiegherò quando mi servirà un aiutino."
"Vuoi che collabori con Tanaka?"
"He, he, he. Col cazzo! Quello lo devi decidere tu! Io me ne chiamo fuori."
"Al diavolo! Collaboro! Forse se riusciamo a mettere insieme le sue bonifiche e le mie culture riusciremo a massimizzare la produzione agricola e a sfamare più persone."
"Si ma valuta tu, quello è il tuo campo da gioco, il mio è decidere chi vive e chi muore. Tu dai una mano a me a nascondermi e a operare, io ti do una mano a sopravvivere. Le regole sono queste."
 
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E.A. Coockhob
view post Posted on 14/9/2016, 17:04     +1   -1




E anche io, forse, sto per morire
Mi sono presa, diciamo, le ferie arretrate, per curarmi la gamba. Prima recupero il pieno uso della gamba, prima questa faccenda arriverà a una conclusione, qualunque essa sia.
Me ne sto a letto con un bel po' di borse del ghiaccio sulla gamba.
Allineate in tre pile che vanno dal pavimento al letto ci sono mucchi di "roba" libri, fumetti, cataloghi di vestiti pre olocausto. Tutta roba che da alieva della scuola Lunare di Seito manco potevo sognarmi. Chissà come sarà stato il mondo di prima? Poi. Io l'ho visto dalle finestre di una palestra ina fattoria isolata. L'autore del mondo di prima che mi piace di più è Lovercraft. Mi sto leggendo una raccolta di racconti di Lovercraft. Da come scrive sembra un nazista di prima scelta, però accidenti se scrive bene questo sudista! Tutte queste storie di famiglie che tramandano macabri segreti, e divinità dimenticate che dormono in angoli irraggiungibili del mondo sono davvero fenomenali. Il suo inglese antiquato non mi disturba, anzi, la scrittura di quest'uomo è come il vino migliora invecchiando. Mio nonno -pace all'anima sua- non mi avrebbe mai permesso di perdere tempo con questa roba.
Della pioggia sporca picchia leggermente le finestre, fuori da casa mia, tamburella sull'asfalto dei vicoli deserti. Sento qualche tuono in lontananza.
Mi era piaciuto anche Mobydick ma sono riuscita a comprare solo il pezzo finale, il libro intero a quella bancarella non lo avevano, dove l'equipaggio del Pequod accetta di seguire Achab in quella che sanno benissimo essere la fine delle loro vite, tanto gloriose su quella nave quanto squallide una volta scesi. Se non verrò ucciso da quel nichilista vestito di nero devo leggermi Mobydick.
Mentre sto pensando a come procurarmi un grande classico della letteratura americana suonano alla porta. Prendo le stampelle e scendo con calma. Voglio guarire in fretta e farla finita per cui tratto la mia gamba con ogni cura.
Guardo dallo spioncino, c'è la cavallona mora niente meno. Quando apro vedo che si è portata dietro il suo robottino che la segue alla distanza prevista dalla programmazione. Oh! Fantastico!
"Prego, chiudi la porta a chiave e accomodati. Ti faccio strada."
Mi sistemo sulla mia poltrona in salotto, lei e il suo robottino, si accomodano sul divano.
"Ciao." nitrisce la cavallona
"E' profumo quello che hai addosso?"
"No, temo sia sudore e la pioggia."
Non posso fare a meno di alzare gli occhi al cielo, pensando che prima "l'inquilino dell'attico" mette in giro donne del genere e poi vieta a tutti tranne il marito di desiderarle. Questa quando cammina scatena tempeste d'ira divina.
"Starai un po' strizzata nei miei quattro stracci, tua figlia ci annegherà dentro ma è meglio che facciate una doccia e vi cambiate, la pioggia è piena di agenti contaminanti. Il sapone apposito è nel dispencer sul lavandino."
"Gra-Grazie!" balbetta di fronte a cotanta generosità.
"Altri problemi vi hanno spinto da me?"
"Mmmm, no, solo la pioggia."
"E' in arrivo una tempesta coi fiocchi, forse è più sicuro per la piccola..."
"Mei."
Risponde la cavallona
"Forse è più sicuro per lei passare la notte qui, ho diritto a un certo numero di telefonate, ti faccio parlare con Jagi, che è meglio."
Prendo la radiolina munita di antenna, mi metto in contatto con l'operatore, in meno di 5 minuti la cavallona mora e Jagi sono in contatto telefonico. Noto che la cavalla non perde di vista la bambina un solo istante, per quanto sia interessante guardare lei ancor meno che guardare un televisore spento... Fino a che non mi accorgo che quella bambina è una palla di Chi e Aura perfettamente inerte. Anzi, no, è un nucleo, una piccola stella che sta inondando d'energia il mio salottino.

Aperta e chiusa parentesi
Da una parte non faccio domande alla cavallona su sua "figlia" ma dall'altra non chiudo occhio tutta la notte. Non ci riesco. All'idea che passi qui uno Shura o qualcosa del genere interessato a sgozzarla fin che ha il collo tenero non ce la faccio. Nemmeno la strafiga venuta dal Giappone sta dormendo, lo so. Vorrei saperne di più su questa cosa, e forse dovrei informarmi... Ma sento una voce interiore che mi dice che è giusto così.

In conclusione
E così eccomi con la Cavallona Mora a passare la notte in bianco, di guardia metre la "figlia" autistica riposa beatamente. Mi consola un po' il fatto che pure la faccia di quella figona lì è stravolta dalla privazione di sonno e dalle preoccupazioni. Non è inguardabile come me, naturalmente, ma non sembra appena uscita da un salone di bellezza. Le offro un te coi biscottini che sarebbero gallettoni, ma sapete com'è.... Il post olocausto non perdona. Piove, le presto il mio ombrello di scorta e la riaccompagno alla base dove, fuori dalla porta l'aspetta Jagi.

Edited by E.A. Coockhob - 14/9/2016, 22:06
 
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E.A. Coockhob
view post Posted on 15/9/2016, 19:16     +1   -1




Scontro con la Maschera Nera
Io e Mal siamo all'ospedale, io mi sono ripresa perfettamente, di più sono snervata dall'attesa così è quasi un sollievo quando lo vedo materializzarsi nella palestra dove Mal fa riabilitazione.
Non ho nemmeno sentito sbattere la porta.
"E' il momento della resa dei conti" dice con la sua fredda voce impersonale Maschera Nera, io gli balzo addosso e lo colpisco con una raffica di pugni e per concludere tento di atterrare sul suo torace per sfondarlo. Ma non colpisco nulla: ho attaccato un'immagine residua.
Mentre atterro sento Mal che dice "Addio, Daiyu, ti voglio bene." Mentre mi giro vedo Mal crollare a terra e vedo lo Shura con la maschera nera stringere in mano sinistra un pezzo di carne gocciolante di sangue che sulle prime non voglio e non posso riconoscere. Mi sembra che frema ancora mentre spruzza sangue. Con la destra fa partire un affondo contro di me, io mi lascio cadere all'indietro e intanto lo colpisco con un calcio pieno di rabbia, sento la mia aura infrangersi contro la sua. Per un'interminabile istante sento il mio Chi premere contro il suo. Mentre riprendo l'equilibrio vedo il suo corpo pulsare e gonfiarsi in modo irregolare fin che la spalla non gli esplode spruzzando sangue. Sarebbe dovuto morire ma è riuscito a neutralizzare il mio flusso chi Chi.
"Brava." dice lui con distacco. Si getta addosso a me con un calcio volante, paro con il braccio, sento il suo chi premere contro tutto il mio corpo come un vento gelido, sento che cerca d'insinuarsi nella mia carne e strapparmi le ossa, ma io sono determinata a sopravvivere per ucciderlo. Non lo vedo riprendere l'equilibrio... Vedo solo un cerchio di sue immagini attorno a me sferrare calci dalle traiettorie impossibili. Riesco a intercettarli tutti perché...Come so seguire e mutare i flussi del Chi in un corpo umano riesco a sintonizzarmi sulle correnti che sfrutta per spostarsi e attaccare. Nel momento in cui mi sembra abbia abbassato la guardia gli balzo addosso ma lui è più veloce di me. Le sue mani penetrano nel mio torace fino alle ossa, avrebbe voluto strapparmi il cuore -direttamente- ma noi Seito siamo maestri del dominio del flusso perciò non solo non riesce a raggiunrere il cuore ma il mio Chi si riversa su di lui attraverso le dita come una corrente elettrica perciò in un'attimo mi solleva e mi scaglia via. Non c'è una costola della mia cassa toracica che non sia rotta o incrinata. Per la verità è la tecnica che uso per indurire il mio corpo sostenuta da una rabbia incredibile che mi permette di respirare.
Mentre riprendo l'equilibrio vedo che lui spruzza nuvole di sangue da un filtro che ha davanti alla bocca sulla maschera.
Il prossimo assalto sarà quello decisivo. Carico tutto il mio Chi nelle mie mani, focalizzo il suo flusso d'aura. Sento il suo spirito gorgogliare come una bestia pronta a sferrare un balzo. Rilascio il mio Chi. Il Demone con la Maschera Nera mi ha perforato la mano: il suo polso destro è affondato nel mio palmo sinistro. La sua mano stringe le ossa che un tempo erano dentro il mio palmo, ma un istante dopo la nostre mani esplodono in una bolla di sangue. Per la verità quella che mi ha colpito è solo la metà destra del suo corpo, l'altra sta cadendo a terra, quasi dall'altra parte della stanza. Maschera Nera piegava lo spazio col Chi creando due finestre una in un punto, una in un'altro che gli permettevano di spostarsi in modo istantaneo tra i due punti. Io colpito il flusso di Chi con un forte attacco energetico distruggendo la finestra proprio mentre la stava attraversando. Tagliandolo così in due.
Mi avvicino a Mal, vedo che ha un'espresione -per la prima volta serena- in volto. Non capisco perché ma crollo in ginocchio e comincio a piangere con le sue ultime parole che mi rimbombano dolorosamente nel petto e nel cranio Addio Daiyu, ti voglio bene.
Per quanto le squadre speciali abbiano tempi di reazione straordinarie arrivano quando ormai il pasticcio è fatto e finito da un pezzo. Non mi accorgo nemmeno che arrivano, puntano le armi in cerca di un bersaglio che non c'è più, non mi accorgo nemmeno che mi sedano, né di come mi sedano, per me potrebbero pure avermi sparato con dei proiettili narcotici. Invece, poi, dopo, mi hanno raccontato che Sofia mi ha pugnalato con una siringa piena di sedativo.

Mi sveglio in una stanza completamente sterile, è tutta coperta di piastrelle di ceramica bianca, vedo che seduto a gambe incrociate per terra c'è un uomo asiatico di mezza età gigantesco, barba, baffi e capelli sale e pepe sono corti e ben curati. Ne avevo sentito parlare è il figlio di Zhang Lieshan, Zhāng Dàyán II successore della Scuola di Hokuto Cao.
"Salve, mi dispiace disturbarti in questo momento ma ho poco tempo e assoluto bisogno della tua attenzione, devi concedermela, non è una richiesta ma un ordine perentorio."
"Ha, be' visto che sei entrato e mi hai svegliato puoi fare un po' quello che vuoi. Parlare, uccidermi." Dico io in tono acido.
"Per la verità se ti uccidessi sarebbe un bel grattacapo, avrei troppe cose da spiegare ai Tre Demoni che governano Shangai."
"Accidenti quanto sei generoso! Quando sarò ricca dovrò ricordarmi di farti alzare un monumento... Bello Grosso."
Mi guarda con tutto l'odio che solo una persona che ha sofferto davvero tanto per un diffetto fisico può provare, per un attimo sento un suo fortissimo intentoo omicida che però si spegne mentre fa un gesto di disprezzo con la mano come se scacciasse un insetto.
"Daiyu. Gli ambasciatori di Shangai e San Francisco sono arrivati a un'accordo con Shangai a queste condizioni: nessun cittadino o veicolo NUSA potrà violare i nostri confini o le acque territoriali senza la nostra approvazione. Chi violerà l'accordo sarà giustiziato immediatamente.." Sento che vorrebbe concludere qui ma va avanti
"Se volete una guerra che distrugga le vostre città costiere ai Tre Demoni va benissimo. O rispetterete i nostri confini o ci sarà una nuova guerra."
"Non capisco perché tu senta il bisogno di parlarne con me."
"Perché hai una certa influenza qui e sarebbe meglio per tutti che tu la usassi per dissuadere quanto più possibile i maestri d'arti marziali del NUSA a gettare le loro vite in quella che ormai, te lo posso dire senza mezze misure, è la Terra degli Shura."
Lo guardo come il verme che, in fin dei conti, è
"Chiamami traditore e verme ma un giorno capirai che ti sto facendo un grosso favore." mi sembra più che sincero, candido ma io sono ancora arrabbiata
"Ha! Uccidendo Mal mi avete davvero fatto un favore!"
"Non è responsabilità dei Tre Demoni. Senza un valido Motivo la Scuola di Hokuto Liu non autorizzerà missioni all'estero. Iniziative come quelle che sono costate la vita a Malcom Grant saranno vietate dai Tre Demoni... Fin che rispetterete i nostri confini."
Rimango in silenzio e lui ne approfitta per continuare a parlare
"Le missioni all'estero per eliminarvi -in parte riuscite secondo i rapporti- erano state pianificate prima della Terza Guerra Mondiale, c'è voluta molta autorevolezza e molto tempo per interromperle."
"Come ripeto: perché vieni a parlare a me di queste cose? Cosa vuoi da me? Ho meno autorità di quella che sembra tu creda abbia. Quindi a che pro mi disturbi?"
"Sei l'unico membro della Scuola Lunare di Seito che siamo riusciti a individuare, forse sei addirittura l'ultima depositaria di questa tecnica. Vogliamo che tu firmi -per quel che ti riguarda- la tregua con la Scuola di Hokuto Lui, e che -se dovessi essere scavalcata nella catena di comando della tua scuola tenterai di persuadere il tuo superiore o successore- a mantenere la tregua con gli Hokuto Liu."
"E con gli Shura no?"
"Gli Shura sono stati domati da Liu, sono vassalli della loro dinastia. Niente di più nientedi meno."
"In Giappone c'è un successore della Divina Scuola di Hokuto, lo sai vero?"
"Non lo definirei proprio un successore. L'ultimo successore regolarmente insidiato fu Ramon Kasumi. Con lui il ramo principale della dinastia di Hokuto si estinse."
"Adottò dei figli."
"Gli unici elementi validi provenivano dalla famiglia Liu. Nessuno di loro fu, né sarà mai regolarmente insignito della dignità di Maestro della Divina Scuola. Quindi come dicono le leggi il potere torna ai Liu."
"Ripeto, in Giappone c'è un successore della Divina Scuola di Hokuto."
"Come ripeto io -che sono informato meglio di te- non è un successore regolare. Non ha completato l'addestramento, è deplorevolmente ignorante, si è dimostrato incapace di esercitare il potere e ha finito col fomentare disordini. Soprattutto però, come ripeto, non è stato elevato dal suo predecessore. La cui dinastia comunque moriva con lui."
"Lo odi davvero tanto questo successrore?"
"Sinceramente mi sono stancato dell'anarchia, Caio, offre un ordine che poi alle persone come te non vada a genio è un'altro discorso. Sono stanco di vivere nell'incertezza perciò come Successore della Scuola Cao di Hokuto appoggio Caio e i Tre Demoni."
"Non mi fido di voi."
"Guarda... Vedila così... Che cos'hai da perdere? Puoi non firmare la tregua ed essere sicura che ci sarà rapidamente una ritorsione molto violenta -non dimenticarti di cosa sono capaci gli Shura- oppure puoi firmare la tregua e sperare in un lungo periodo di pace, forse addirittura una distensione. Non ti si chiede di arrenderti o di diventare vassallo di Caio, nemmeno di prenderti responsabilità che non ti spettano. Ti si chiede di firmare una tregua tra la tua disciplina e la loro; tra la tua famiglia (spero ne metterai su presto una) e la loro. Una tregua per ora ti si assicura una tregua."
"Va bene, firmerò.. Però qualche giorno per leggerli e riflettere bene ce l'ho?"
Il gigante sospirò "Si quelli ce li hai. Se vuoi potremo perfino rivedere alcuni dettagli, l'importante è che sulle questioni fondamentali ci sia il tuo assenso."
"Eh... Il mio assenso... Tu uccidi una donna già morta..."
Vidi un'incredibile lampo di compassione scoccare dagli occhi di quel mostro nerboruto di mezza età scampato ad ogni sorta di orrore era quasi un "mi dispiace espresso a voce."
"Pensaci bene e poi fai quello che riterrai giusto fare, io sono solo un ambasciatore."
"Dammi qualche giorno di tempo..."

Edited by E.A. Coockhob - 17/9/2016, 09:06
 
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E.A. Coockhob
view post Posted on 16/9/2016, 15:38     +1   -1




In fase pigliaschiaffi triste
Me la filo di nascosto dall'ospedale -con l'avambraccio fasciato- e vado in pigiama nell'appartamento di Jagi. Ora la cosa che mi colpiisce dopo aver superato la sorveglianza delle guardie è che sento latrare un cane e piangere una bambina. Entro da una finestra, i tirapiedi di Tanaka trasecolano, lui stacca la mano dal suo cappello bianco il tempo per fargli segno di abbassare le armi, entro. C'è Tanaka in fase pigliaschiaffi triste che è seduto su una poltrona e si tiene il cappello in mano. A parte fissarsi il cappello in silenzio non fa molto.
"E' morto qualcuno?" Gli chiedo io
"Sta morendo Jagi." dice Tanaka
"Posso incontrarlo?"
"Portatela da lui."
E rimane nella sua statuaria immobilità "l'uomo col cappello in mano."
Mentre attraverso non so quale stanza vedo Sara che cerca, per altro inutilmente, di far smettere Mei di piangere e urlare. In un' altra c'è Chizuru che, abbandonata ogni dignità si mette a latrare abbracciata con Asuka che frigna."
Arrivo a una camera da letto dove c'è Jagi serafico nonostante i capelli bianchi, le emoralgie petecchiali, mani e piedi fasciati.
"Buon giorno signorina Gao"
"Coraggio, che ti è successo?"
"Sono stato sfidato da Zhāng Dàyán II, avrevi voluto evitare il combattimento, ma non me l'ha permesso. Così dopo avermi sconfitto mi ha inflitto l'Editto dei Tre Giorni una tecnica che..."
"...Uccide in tre giorni tra orribili sofferenze, tu sei al secondo giorno, giusto?"
"Si, è corretto."
"Dopo avermi colpito mi ha interrogato forzandomi a rivelargli la verità."
"Grosso figlio di puttana."
"Senti... Tu non volevi fare a botte con lui, no?"
"No."
"E allora non puoi nemmeno metterti a fare i capricci con le stupidaggini sull'onore di un maestro di arti marziali, che tanto sei un povero diavolo di praticante."
Rimane in silenzio
"Guarda te lo dico per mettere le mani avanti e partire col discorso serio. Con tutte le donne che piangono per te qui fuori tu non puoi morire, punto."
"Non posso morire?"
"In questa città decido io chi vive e chi muore. E tu non morirai per così poco, quindi adesso scioglierò la tecnica che ti ha colpito. Voglio sperare che sarai collaborativo."
"Ormai l'energia ha colpito gli tsubo è in circolo attraverso i meridiani, il processo ha superato la soglia critica, non sono riuscito ad annullarlo per tempo, usare la digitopressione è inutile."
"Scemo! Io posso salvarti, osserva la superiorità di 4000 anni di storia Seito!"

Aperta parentesi gli Hokuto premono gli tsubo inniettando del chi e generano un effetto e questo è quanto. Be' questa cosa riusciamo a farla anche noi. Salvo che non sappiamo usare solo gli tsubo come pulsanti, sappiamo usarli anche come valvole e sappiamo anche ridirigere i flussi energetici. Per cui una tecnica che ormai un Hokuto non può più annullare, un Seito la può non solo annullare ma anche modificare a piacere. ...Basta che sia ancora vivo il soggetto. Jagi era ancora vivo messo male ma vivo.

Con una sola mano comincio a premere gli tsubo in successione, il flusso di Chi di Zhāng Dàyán II da distruttivo viene incanalato in modo da avere effetti sedativi e blandamente rigenerativi, Jagi rimarrà indebolito a vita ma sopravviverà. Jagi, per quanto il processo sia dolorossissimo non si lascia scappare un solo gemito.

"Visto?" dico a due gorilla del NUSA che per altro sono miei conoscenti "con una sola mano."

Esco dalla porta e dico "Salve a tutti, Jagi Kasumi non morirà, ho annullato la tecnica di Mister Pezzo Grosso." Rimango scoinvolta dal finire sballottata nel bel mezzo di un abbraccio di gruppo con quattro o cinque semi sconosciute che mi stringono e certe volte mi baciano pure. A un certo punto la tizia con la crocchia in testa mi fa "Hai sentito anche tu!?", "Sentito cosa?", "Grazie ancora signorina Gao." mi dice il robottino-finta figlia di Jagi-Mei io rimango di sale, perché me lo dice ansimando tra i singhiozzi mentre mi bagna di calde lacrime il pigiama dell'ospedale. E' diventata una bambina normale!? Ma che accidente!?

Però c'è da pensare a mettere un po' in riga Dàyán, perciò chiamo il mio centralino e me lo faccio passare al telefono.
"Ciao Bomber." lo saluto appena me lo passano
"Cosa vuoi?"
"Non sono molto contenta di sapere cos'hai fatto a Jagi mentre ero in ospedale."
"Come mai?"
"Be', siccome ho sfidato e sconfitto Jagi era rimaneva un mio scagnozzo anche mentre ero ricoverato in ospedale. Davvero, Dàyán, non è cosa... Non si fa così. Cosa direbbe Caio se rimandassi te e il suo accordo in un cestino?"
"Jagi è..." vorrebbe dire un Discepolo della Divina Scuola di Hokuto ma si vergogna a dirlo perché tanto mi ruppe i coglioni sul fatto che non esistesse più "...Un sovversivo."
"No, queste sono seghe mentali. Tu sei qui in veste di ambasciatore a casa mia. Non hai facolta di decidere se un mio vassallo è svversivo oppure no, a qunato mi risulta Caio non ti ha autorizzato a farlo. E poi l'hai detto tu: la Divina Scuola di Hokuto non esiste più. Non fare lo scarica barile su Caio -a quanto ne so non ti ha ordinato di fare niente di simile- o forse si... Se vuoi mi metto in contatto satellitare con Caio e chiedo a lui."
Sento che il suo fiato si fa pesante dall'altra parte della cornetta
"Allora restiamo così... Io telefono a Caio e gli spiego che non ho molta voglia di firmare il trattato di tregua tra le nostre scuole perché tu, mentre ero in ospedale hai sfidato e torturato Jagi che era un mio vassallo, per cui della tregua se ne può riparlare, forse magari pure di un'alleanza, PERO' con un ambasciatore un po' più rispettoso."
Sento che è andato in apnea
"In due parole gli chiederò la tua testa."
"Mi scusi Maestra, non sapevo..."
"Delle tue scuse non me ne faccio niente, se permetti."
Sento che il suo respiro si fa concitato
"Tu non attacchi più i miei vassalli, specialmente se non accettano le tue sfide. Jagi è mio vassallo tu lo lasci stare a meno che non ti sfidi lui -ovviamente col mio permesso-."
"Sii..."
"Io non sono poi così cattiva come mi descrivono. Anzi, ti aiuterò anche a coprire questa tua bravata. Però -firmato o non firmato- d'ora in avanti devi rigar dritto, non provare più a fregarmi, altrimenti ti faccio pentire di non essere morto durante le sfide per la successione della tua scuola."
Sento un sospiro angosciato
"Siamo d'accordo?"
"Siamo d'accordo."
"Bene, se non farai altre stupidaggini per me è pace fatta; vedrai che farai tantissima carriera come diplomatico, per quello hai talento, sei stato abbastanza viscido da venirmi a parlare quando ero inerme e a estorcere informazioni a un mio uomo usando gli tsubo. I Demoni impazziranno per te. L'unica cosa che non devi più permetterti di fare è provocarmi."
Gorgoglia qualcosa a denti stretti, contro di me
"Dicevi?"
"Dicevo che va bene. Quando firmiamo?"
"Domani firmerò al porto, subito dopo toglierai il disturbo. D'ora in avanti non permetterti più di alzare un dito sui miei uomini."
"Si, si, va bene."
"Ci conto!" dico con una nota squillante nella voce "A domani"
"A domani."

Edited by E.A. Coockhob - 16/9/2016, 20:08
 
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E.A. Coockhob
view post Posted on 16/9/2016, 19:00     +1   -1




Firmo il trattato
Se non ci fosse stato l'olocausto in mezzo Zhāng Dàyán II avrebbe spopolato negli sport, basket direi, ma soprattutto imperversato al cinema penso che avrebbe raccolto premi al miglior attore a mani basse, in ogni angolo del mondo. Perché non sembra minimamente impaurito e arrabbiato, anche se sento qualche guizzo d'istinto omicida scoppietare dalla sua aura, inferiore alla mia. Comunque Dàyán, senza essere gigione, mi accoglie con la dovuta solennità. Lui è il rampollo di una scuola d'arti marziali rispettata e perfino temuta da secoli che, per conto di quello che forse è il più potente e carismatico capo militare del globo oltre che il successore della più potente e organizzata scuola d'arti marziali rimasta. Se una persona non informata dei fatti lo vedesse non avrebbe il minimo motivo di sospettare che sia tutto fumo e niente arrosto, un piccolo acaro seduto sulla spalla di Caio, un opportunista della peggior spece.
Io sono un po' meno brava di lui a recitare, ma fortunatamente i diplomatici e i delegati delle scuole d'arti marziali del NUSA, dell'Australia e delle altre città sparpagliate per quello che una volta era l'Oceano Pacifico sono assai presi a fissare la mia mano mancante. Da una delle mie maniche non esce alcuna mano. Alcuni di questi fanatici delle arti marziali sono sul punto di svenire solo perché la mia scuola ha 4000 anni. ...Solo per questo potrei fare quello che voglio, la mente di molti è altrove oppure troppo concentrata a godersi il suo posto in prima fila a un evento di portata epocale. Perciò mi viene facile nascondere i miei sentimenti dietro un'espressione computa. Star a sentire le cazzate di quello scherzo di natura, annuire con solenittà. Rileggo rapidamente i trattati per assicurarmi che questo grosso figlio di puttana non mi abbia giocato qualche tiro dell'ultimo minuto, ma no, in un sussulto di dignità non ha nemmeno messo le clausole in piccolo e tutto il testo è contenuto in una sola facciata, mentre quella posteriore è stata dipinta di nero per impedire falsificazioni a posteriori.
Mi accorgo che ora che sono vicina a lui e cosciente è smarrito di fronte a me come un cucciolo di volpe di fronte a un'enorme lupa. ...Affamata.
Ma riesce a nascondere bene la cosa! Accidenti! Caio con questo ruffiano dalla sua riuscirà a riunificare la Cina in poco tempo, ve lo dico io!

Metto tre firme molto grandi e molto chiare, la mia grafia ha sempre un nonsoché che alcuni chiamano "standard" altri "infantile" ma è inconfondibile.

Lasciamo asciugare l'inchiostro. Ci scambiamo qualche sorriso. Io lo odio perché un verme e un manipolatore, per lui ogni mio respiro è un insulto perché sa che sono la Donna che può ammazzarlo quando vuole ma soprattutto fargli fare una figura peggiore della morte davanti agli altri maschietti qui presenti. Però siccome siamo uomini di mondo riusciamo a scambiare anche qualche bon mots e tanti auguri che questa tregua, e forse una bella collaborazione contro la pirateria, sia l'inizio di un periodo di pace e prosperità per tutti i popoli del Pacifico. Le pergamene vengono sigillate con la ceralacca, marchiate col sigillo NUSA. Una ce la teniamo noi, una se la prende un, biondino in abito blu, il delegato Australiano che dovrebbe fare da "testimone" e l'ultima pergamena se la prende Dàyán.
All'uscita dall'auditorium improvvisato nel porto ci aspettano cinque bonzi con stelle tatuate in testa: la Fratellanza dei Portali, i migliori scagnozzi della scuola Cao. Ci odiamo, è vero, solo tutto quello che dipende da noi c'impedisce di metterci le mani addosso, ma io e Dàyán siamo in fondo uguali- due animali da palcoscenico- per cui chiacchieriamo amabilmente fino alla scaletta della nave. Poi finalmente quel gradasso, vigliacco, bastardo sale la scaletta e la nave salpa, che liberazione! Ci vuole tutta la mia forza di volontà per non esultare in pubblico, per completare lo sceneggiato dico due fesserie agli australiani ai maestri delle scuole minori lì convenute sulla necessità di rispettare la tregua e sperare che duri a lungo. ...Ma di tenere gli occhi aperti perché non si sa mai. Infondo... Chi lo avrebbe mai detto 30 anni fa che ci saremmo trovati a vivere in un deserto di sabbia tossica, ghiaccio acido e acqua contaminata? Quindi sempre in guardia! Mai dare nulla per scontato.
 
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E.A. Coockhob
view post Posted on 17/9/2016, 21:04     +1   -1




Anch'io in fase piglia schiaffi triste
Sono al gruppo di sostegno dei marzialisti squilibrati. Pareti e controsoffitti biancosporco con tacche, resti di triss, graffiti -si vide che è un bunker "vissuto"- sul pavimento c'è un bel linoleum pieno di strisciate nere. Siamo tutti in cerchio su delle sedie spaiate. C'é una raccolta di ceffi incredibili. Sta parlando un nanerottolo, proprio affetto da nanismo, che è un occidentale, col suo bell'accento Bostoniano mi da proprio l'idea del wasp da manuale... Non fosse che è alto un metro e poco più. "...Ho sofferto molto il fatto di essere diverso dagli altri." dice scandendo bene le parole, questo è andato in una scuola dove i bidelli avevano le giacche bianche e servivano caviale nell'intervallo "E così mi sono gettato nell'esercizio fisico. Ovviamente da solo. Ho partecipato a qualche competizione per..." torce la bocca come se stesse sputando un rospo schifoso "...Diversamente abili." Fa una pausa "Mi sono buttato sugli sport di lotta. Ma... Sapete... Mi sono pagato degli istruttori. Non mi piaceva molto comparire. Uno dei miei istruttori era un reclutatore della CIA. Eeeeeh" sospira "E' iniziato tutto così. Quello mi dice che potrei servire il mio paese, che sono fisicamente dotato. Insomma.... Mi faccio abbindolare. E' cosìì che iniziato tutto: gli addestramenti per infiltrarmi e uccidere silenziosamente. Non avete idea di quante installazioni del Patto di Varsavia abbia violato passando dai pertugi più incredibili ne' di quante morti apparentemente naturali siano in realtà opera mia." Si ferma improvvisamente. Credo che stia per mettersi a piangere, i lineamenti del volto franano su loro stessi, gli si arriccia il mento. E' terribile come i nani si becchino facce così "vissute" mentre i giganti faccioni talmente infantili! Si ricompone "A volte penso che molte crisi siano, se non fatte col mio concorso, proprio opera mia." S'interrompe di nuovo, la sua capacità di evitare d'incrociare gli sguardi di una quindicina di persone contemporaneamente è notevole. "Il problema che ho adesso è che ogni tanto sento squillare dei telefoni. Rispondo. Dall'altra parte c'è ancora il mio superiore che mi da istruzioni molto precise per uccidere una persona. All'inizio eseguivo senza fare storie. Poi mi sono accorto che i telefoni, tutti i telefoni a cui rispondo in realtà non funzionano. Diamine non c'è nemmeno la corrente elettrica!" Prende un fazzoletto e si deterge il sudore che gli cola da tempie e capelli. Sta respirando rumorosamente, come un muflone mentre si squaglia come un ghiacciolo "L'altro giorno stavo passando in un sottopassaggio e c'erano dei telefoni pubblici che funzionavano durante l'olocausto nucleare. Li ho sentit suonare tutti contemporaneamente, mi è andata in frantumi la testa." Ha cominciato a singhizzare... "Sono al limite, tra poco risponderò a uno di quei fottuti delefoni" dice smadonnando come un comune mortale "e farò un'altra carneficina ma io voglio smettere! Aiutatemi!"

Mi sveglio con uno dei più grandi mal di testa di tutta la mia vita. Dall'ultima volta che ho scritto quuesto quadernino n'è passata di acqua sotto i ponti... Prendiamo in CLA

Quelli che chimavamo nordisti sono i CLA: "Lega delle Città Americane" se ne stanno chiusi in grossi bunker autosufficienti nel nord est della nazione. A parte starsene chiusi nei loro enormi bunker arcologici a tenuta stagna e auto sufficienti non fanno molto altro, arrostiscono tutti i bifolchi confederati che tentano di passare il confine degli Appalachi. Hanno un'infinità di ottimi motivi per rimanere nei loro bunker: il principale è che hanno subito diversi attacchi con armi batteriologiche e per quanto ne siano venuti a capo con vaccini, antibiotici e farmaci retrovirali molti di loro sono portatori sani di malattie. Si sono specializzati nelle telecomunicazioni e nell'utilizzo di veicoli teleguitati appunto per evitare di dover uscire dai bunker dove si tengono in quarantena. Siccome devono averne passate parecchie lì sotto hanno anche sviluppato una scienza bionica talmente avanzata... Che è per merito dei dati tecnici che hanno spedito qui a Cisco se adesso ho una mano sinistra di metallo collegata ai miei nervi attraverso diodi, un bel po' di batterie di scorta e un caricabatterie che posso collegare dove voglio io. Perché il CLA ha riallacciato i rapporti con noi? Hanno bisogno di materie prime, soprattutto prodotti agricoli, in cambio possono venderci diverse merci interessanti, soprattutto farmaci e prodotti chimici. ...Ma anche alcuni brevetti interessanti, come la mia mano sinistra. Se non fosse che i Confederati volessero purificare i lazzaretti del CLA col fuoco, il CLA avrebbe trovato più comodo commerciare con loro via terra piuttosto che aprire due ponti aerei: uno con le Grandi Pianure dove, nel Texas, si riforniscono di carburante e uno con il NUSA dove vendono e comprano un po' di tutto. Nei primi veivoli che arrivarono qui non c'era personale, era tutto teleguidato, in seguito cominciarono a reclutare ruderi dell'epoca precedente come tecnici e piloti. Questa gente quando va nel CLA, risiede in bunker costruiti appositamente per loro e ben sterilizzati per evitare che possano portare in giro qualche agente contaminante, hanno contatti coi loro datori di lavoro solo attraverso i telefoni.

Io dopo aver cacciato Zhāng Dàyán II da Cisco a calci nel culo non sono più riuscita a concludere un cazzo di niente. Mi sono arrivati dei rapporti che non ho ascoltato, ho reagito prendendo decisioni senza pensarci su davvero. Ho letto dei documenti che ho sbrigato e prontamente dimenticato. Questa cosa del CLA e delle Grandi Pianure dove hanno ricominciato a estrarre petrolio non m'interessava poi tanto. A tratti mi sono buttata sul lavoro in ospedale... Ma andavo a scatti come un ciccione che tenta di correre, fa un bello scatto, la forza d'inerzia della sua ciccia in movimento lo trascina avanti per po, poi si mette a banfare a lungo e riparte con un breve e ridicolo scatto.Insomma come dottoressa ci sono stati momenti in cui ero iperattiva, altri in cui non facevo un accidente. Non ero davvero presente.
Per lo più il tempo mi scorreva addosso lentamente, era come essere immersi in uno stagno gelido ma improvvisamente accelerava, come se si formasse un mulinello d'acqua. Per lo più non m'interessava niente, nemmeno tener in ordine la memoria perciò non so nemmeno bene come sia andata con l'arto bionico... Sono sicura di aver firmato dei fogli completamente a casaccio -uno era il contratto per il braccio fatto compilare dal presidente, l'altra era la liberatoria- e così mentre ero abulica mi hanno prelevato e portata a farmi fare il trapianto, che è andato molto bene.

Fanculo.

Vorrei smettere di pensare che non sono riuscita a difendere Malcom, ma invece finisce che dimentico tutto, la mia mente si spegne come un qualsiasi meccanismo a cui viene premuto l'interruttore.
Mi ha detto che mi voleva bene, in realtà gliene volevo anch'io. Chissà che pensava di me... Gli ho sempre mostrato i miei lati peggiori.

Edited by E.A. Coockhob - 17/9/2016, 22:39
 
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Lokapala
view post Posted on 19/9/2016, 10:52     +1   -1




A quanto il prossimo capitolo?
 
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40 replies since 10/9/2016, 20:59   604 views
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