CAPITOLO 15

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view post Posted on 25/10/2016, 22:34     +1   -1
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Giovedì
31 ottobre
2013



Mi alzo in preda ai brividi.
Dove accidenti è la felpa? Sono stata così cretina da addormentarmi
in mezze maniche? Di sicuro m'è venuta la febbre, ecco spiegato il trapano
che ho nelle tempie. Provo a ricordare dove l'ho messa, ma il cervello non
risponde, come se al posto dei pensieri avessi tante nuvolette galleggianti.
Mi sto ammalando, merda.
Raccatto una coperta, mi alzo dal divano e me la butto sulle spalle.
Oh, finalmente una bella sensazione. Sembra un caldo, rassicurante
abbraccio.
Vado alla finestra. Passando vicino all'orologio controllo quanto tardi
si è fatto. Le due meno dieci, è il caso che me ne vada a letto.
Sbircio oltre il vetro, prima di chiudere la persiana. Mi strofino la
faccia. Per un istante ho visto una terrazza in ferro, al posto del giardino. È
decisamente il caso di andare a letto.
Il portatile mi chiama con un blip.
Ma sì, una controllatina prima di dormire, giusto due minuti. Mi ci
siedo davanti, avvolta nel bozzolo della coperta, espando la solita pagina.
Nuova recensione dell'ultimo album di Dalma, chi se ne frega.
Commenti sulla colonna sonora di Hellstars Reunited, chi se ne frega.
Demo in arrivo dei chi se ne frega, intervista imperdibile a chi se ne frega...
no, niente di utile.
Sto per chiudere tutto, quando un annuncio in fondo alla pagina mi
attrae. “Anche quest'anno le Fenici fanno i conti con Halloween”. Lo
clicco e lo leggo.
No, avevo tradotto male. Non è il gruppo, ma il cantante. Fiume
Fenice, che nome d'arte ridicolo.
Come ogni anno il tale Fiume Fenice mette in rete il singolo bla bla
bla, come ogni anno nel giorno in cui bla bla bla, ancora non svela il
destinatario nonostante siano ben vent'anni che...
Aspetta. Questo ogni anno, tutti gli anni, nello stesso giorno, manda

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fuori un singolo su Halloweeen? Non c'è mai limite alle stranezze, nel
nostro campo.
Incuriosita, leggo meglio l'articolo. Poi clicco un link. Poi un altro. E
un altro. Mi sciroppo tutta la storia del tizio, le interviste, le speculazioni
dei fan, le dichiarazioni. Dopo due ore mi bruciano gli occhi, ho il quadro
completo, e mi sento tremendamente triste.
Il poverino da vent'anni scrive canzoni per una donna che non sa
come ritrovare. Una donna con il mio nome, il che già me lo rende
simpatico. Ogni anno, il giorno in cui l'ha incontrata, manda in giro per la
rete un brano con degli indizi, sperando che lei lo senta e si metta in
contatto con lui. Che cosa dolce!
Non ha mai detto niente su questa qua, se non il nome. Nessuno sa
chi sia, c'è ovviamente chi gli dà del matto, c'è chi insinua che sia tutta una
pubblicità, normale amministrazione.
L'unica cosa che ripete sempre quando tocca l'argomento è che ci
sono legami impossibili da spezzare, legami che superano il tempo e lo
spazio... qualsiasi cosa intenda. Dice che questi legami sopravvivono a
tutto, anche alla morte, e che è sicuro, assolutamente sicuro: prima o poi
loro due si incontreranno di nuovo.
Beh, in effetti suona un tantino matto, però è anche dolce. E
straziante.
«Un giorno la troverò» afferma ogni volta che ne parla. «Un giorno
ci rivedremo. Un giorno mi verrà a cercare.»
Tesoro, glielo auguro. Vent'anni senza qualcuno a cui tieni, senza
riuscire a dimenticartene, che razza di agonia deve essere?
Non contenta, leggo la sua biografia. Altre stranezze, a valanga. Pare
che il trenta ottobre del novantatré sia sparito per tre ore, nessuno sa dove
sia stato. Dicono di averlo avvistato in un bar, da solo, a fare cosa non si sa.
Da quel giorno la sua vita ha avuto una svolta, pare abbia a che fare con la
donna misteriosa, lui non conferma e non smentisce.
La svolta prende una pagina intera. Leggo una riga sì e quattro no, è

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tardi.
Ah, prima era un attore e cantava sporadicamente, dopo ha “seguito
le sue vere inclinazioni”. Però ha fatto lo stesso un bel po' di film. Tutta
roba “dalla forte componente emotiva”, piena di personaggi difficili, storie
intense, “pellicole che hanno smosso le coscienze e aperto la strada alla
discussione di temi di rilevanza sociale”. E mamma mia, che sarà mai?
L'ho sempre detto che i film non fanno per me.
Scorro, scorro, lista di premi vinti sia come attore che come cantante
– mi chiedo perché non ne ho mai sentito parlare, se è così noto – lista di
associazioni patrocinate, lista dei concerti per qualche causa umanitaria.
Un santo, questo qua.
No, aspetta. Lista di arresti per certe manifestazioni di protesta, lista
di persone che ha incasinato con le rivelazioni sul marciume dello star
system...
Mi metto a ridere. Macché santo, un rompipalle. Un rompipalle
testardo come una capra.
Beh, almeno non è ipocrita. Mi sta sempre più simpatico.
Guardo l'ora, è tardissimo. Quasi quasi mi faccio un caffè, ma
sarebbe una pessima idea. E poi l'ho già bevuto prima, mi pare. Dovrei
spegnere tutto, però sono attratta da questo Phoenix, è come una calamita.
Giusto un'occhiatina alle famose canzoni annuali, due minuti e via.
Comincio dall'ultima, quella di oggi. Non odiare più Halloween #19.
D'accordo che anche a me come festa sta sulle scatole, ma che caspita di
titolo è?
Leggo il testo e non ci capisco niente. Troppo criptica, troppo
simbolica. C'è questa vetrata sulla via della morte, che non afferro cosa
dovrebbe significare, c'è il fumo delle sigarette che si mescola alle anime,
legate oltre il tempo...
Mah.
Poi i riferimenti del tutto incomprensibili, tipo le monetine. Come la

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interpreti una frase come questa delle monetine?
Do una controllata alle canzoni precedenti. Non odiare più
Halloween #18, Non odiare più Halloween #17 e via così fino all'uno. Che
fantasia sfrenata!
Anche qui roba fuori di testa: paradossi temporali, ti ho visto tornare
bambina davanti ai miei occhi, ogni anno vado nel punto in cui sei
apparsa...
Ci credo che la tipa non lo contatta, come fa a scovare il messaggio
tra le righe?
Eppure, per quanto sia folle, me le leggo tutte e cerco di indovinare
cosa voglia dire. C'è un punto, in Non odiare più Halloween #6, in cui le
dice “ho la tua felpa, l'hai dimenticata qui”. Mi guardo attorno e cerco la
mia, che deve essere da qualche parte nella stanza. Non la vedo e mi
prende uno strano senso di vuoto. Per una felpa, che pezzente.
Poi questo pezzetto di Non odiare più Halloween #1, la prima che ha
scritto: “se almeno avessi detto il tuo cognome, ora non odierei gli elenchi
del telefono”.
Mi dispiace, penso, non ci sono riuscita.
Cioè, non c'è riuscita. La tipa.
Scannerizzo il tavolo a caccia di una sigaretta. All'improvviso, senza
alcun motivo logico, ho voglia di una sigaretta. Non ne trovo. Forse
perché non fumo.
Mi alzo, indispettita. Lo sapevo che dovevo andare a dormire,
leggere le assurdità di quel Phoenix mi ha messo addosso tristezza. No,
non tristezza, nostalgia.
Girovago per il salotto cercando di capire perché sento la testa
svuotata, il cuore pesante e i piedi congelati. Sarà la febbre, mi ripeto.
Strofino forte la faccia con le mani e vado a caccia di un antipiretico. Mi
ritrovo davanti al pc, dove di sicuro non troverò le medicine. Apro una
galleria di immagini di questo tizio che mi sta facendo ammattire.

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Un uomo normale, che mi aspettavo?
Non ha nemmeno i capelli biondi, anche se non so perché dovrebbe
averli. Un orribile gnocchetto sul mento e le sopracciglia a gabbiano, così
incurvate che in ogni foto sembra stia cercando di ricordare qualcosa. Pure
lui.
Però ha dei bellissimi occhi verdi. Sinceri, profondi. Se sono lo
specchio dell'anima, questo è uno che vede davvero ciò che guarda.
Non riesco a smettere di fissare quegli occhi. Più li fisso e più
sembra mi si avvicinino al viso, fino ad averli a pochi centimetri di
distanza dai miei. Luccicanti. Tristi.
«Non dimenticarti di me.»
Eh?
«Nemmeno la morte. Capisci cosa intendo?»
No!
«Niente lo può spezzare, ok?»
Caccio un urlo che riempie la stanza. Per fortuna non ho vicini che
possano lamentarsi. Sbatto per terra la coperta, furibonda. Non capisco
cosa stia succedendo, ma qualsiasi cosa sia, mi fa incazzare.
Apro la mail senza darmi il tempo di chiedermi cosa sto facendo.
Scrivo in redazione, direttamente a Renato. Poche parole, che non
ammettono risposte negative: fammi avere un'intervista con River Phoenix
alla prima data disponibile.
Voglio proprio parlarci, con questo, e chiedergli con chi ce l'ha. E se
non accetta scriverò un articolo di fuoco sulla sua pazzia, a costo di dire
che non ha mai smesso con la coca e tirarmi addosso una querela.
«Un giorno mi verrà a cercare.»
Con chi stai parlando, River? chiedo agli occhi verdi che sono tornati

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a fissarmi quando ho chiuso la pagina delle mail. Chi è questa scema che
non ricorda di volerti bene?
«Non dimenticarti di me.»
«Un giorno ci rivedremo.»
 
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view post Posted on 31/7/2020, 11:09     +1   -1
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Ho letto per caso questa ff, ma il continuo?😔
 
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view post Posted on 31/7/2020, 21:39     +1   -1
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Sai che forse non l'hanno più scritta? Perchè ricordo che l'avevo seguita questa pagina, ma se no ho postato il seguito è perchè non l'hanno poi messo nemmeno loro.. Se per caso riusciamo a trovarla la postiamo, grazie per avere sollevato i ltopic cosi almeno possiamo sapere cosa c'è da mettere a posto :)
 
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