Simpatizzante Hokuto
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| CAPITOLO 6 “ AMARE SCOPERTE”
Ken aveva appena liberato la città dalla tirannia di Ranko. Aiutato Ryu ad alzarsi, si diressero entrambi fuori dall’arena. Di fronte a loro si parò Ryhaku. “Kenshiro sei tornato, finalmente.”Esclamò l’anziano. Ken rispose con un semplice cenno della testa. Mentre il gruppo di soldati, dopo aver liberato Milo e gli altri prigionieri dai sotterranei dell’arena, inziò a festeggiare per il ritorno del maestro di Hokuto. “Kenshiro andiamo, abbiamo molto di cui discutere.” Disse Ryhaku. Il Salvatore si voltò verso Ryu dicendogli: “Ryu, hai sconfitto Rogo, è giusto che sia tu a farlo. Distruggi quell’Obelisco.” Avvicinatosi all’altissima struttura, il figlio di Raul rimase alcuni secondi in concentrazione per raccogliere le energie. Scagliò un violento pugno alla base della costruzione che fu sufficiente ad aprire alcune crepe nella pietra di cui era composta. Tuttavia l’Obelisco non cedette. “Ancora Ryu” disse Ken. Il giovane iniziò a tempestare la struttura di colpi “uatatatattaatattatatataatuata”. Quando ebbe finito, innumerevoli spaccature si aprirono sull’Obelisco. La parte che era stata tempestata di pugni cedette e si sbriciolò, mentre, la parte sita al di sopra, alta oltre 25 metri iniziò a crollare sbattendo sulle gradinate della vicina arena. Un rumore di distruzione, cui seguì silenzio. “Molto bene” disse Kenshiro. Usciti dalla città, Ken emise un forte fischio. Immediatamente comparse un gigantesco cavallo nero con una benda rossa sull’occhio sinistro. Era Re Nero, il cavallo di Raul. Ken e Ryu salirono in groppa al destriero seguendo Ryhaku. Dopo aver raggiunto il rifugio dei ribelli ed essersi assicurati che Ryu ricevesse adeguate cure per le proprie ferite, Ken e Ryhaku si appartarono in una stanza.
“Cosa è accaduto in questi anni?” Chiese Ken.
Ryhaku socchiuse gli occhi, sapeva che quanto stava per narrare avrebbe causato un grandissimo dolore a Ken. “Dopo il tuo combattimento con Caio, eravamo tutti convinti che si sarebbe aperta una nuova era di pace in cui il genere umano, non dovendo temere più alcun tiranno, avrebbe potuto ricominciare sotto la guida di un restaurato Impero Celeste. Informati che avevi iniziato l’addestramento di Ryu assicurando, quindi, la discendenza e continuazione della Divina Scuola che avrebbe protetto l’Imperatrice ci eravamo persuasi che sarebbe iniziato un nuovo periodo di prosperità. Tuttavia, non avevamo tenuto in debita considerazione i demoni del passato.”.
“Cosa intendi?” Domandò Ken.
“Vedi Kenshiro, attraverso la lettura della stele sita a Palazzo Raseiden, hai avuto modo di conoscere la storia della fondazione della Divina Scuola di Hokuto e della Scuola di Hokuto Gemmy. Hai avuto modo di conoscere i dettagli della tragedia che legò Shume e Ouka e il terribile fato che circonda la discendenza diretta di Riou. Eppure di quello che accadde prima della fondazione della Divina Arte non sai nulla.”.
“In realtà, non c’è molto da sapere. La Principale famiglia di Hokuto composta da grandi guerrieri, aveva sempre protetto l’Imperatore. Nel periodo delle grandi guerre, venne vista come l’unica stirpe capace di sviluppare una nuova invincibile arte marziale che potesse completare le tecniche più potenti del Mondo.”. Rispose Kenshiro.
“Parte di ciò che dici è vero, Kenshiro. Ma, vi è dell’altro. Gento, Nanto e infine Hokuto provengono dal medesimo ceppo. I maestri che svilupparono le discipline di Gento e Nanto prima e, successivamente, Shuken, non fecero altro che rielaborare principi di lotta che appartenevano a un altro ordine. L’ordine Shura.”. Rispose Ryhaku.
Kenshiro trasalì, esclamando “Gli Shura erano gli abitanti dell’isola dei demoni. Nella loro ferocia omicida non c’era nulla che ricordasse la Divina Arte, la Sacra Scuola di Nanto o la fierezza di Gento.”.
Ryhaku mosse il capo in segno di diniego. “Kenshiro adesso che sei il legittimo successore della Divina Scuola di Hokuto puoi conoscere la vera storia del mondo.”.
“Adesso?” Sono il successore della Divina Scuola di Hokuto dal combattimento con Raul, avvenuto più di 10 anni fa!”. Rispose il maestro di Hokuto
“No Kenshiro! A causa del conflitto atomico Ryuken non ha fatto in tempo a istruirti su quest’ultimo passaggio. Per essere davvero il successore e potersi fregiare di tale titolo, il maestro della Divina Scuola di Hokuto deve affrontare il successore della Scuola di Hokuto Gemmy. Solo allora il percorso sulla strada della successione potrà dirsi compiuto. Tuo padre Ryuken sconfisse Jukey e tuo nonno materno, che come te si chiamava Kenshiro, sconfisse il nonno materno di Caio, Raul e Toky, Zong Wu Liu. Lo scontro tra i due maestri viene definito “Rito del Dono Celeste”. Inoltre, le sacre regole di Hokuto dispongono che nel caso in cui la Divina Scuola sia priva di un successore, lo stesso deve essere fornito dalla casata cadetta. Ovvero dalla famiglia che genera i successori della Scuola di Hokuto Gemmy. Seppur inconsapevolmente, sconfiggendo Caio, hai portato a compimento il “Rito del Dono Celeste” e, così facendo, sei divenuto il successore. Kenshiro, non avendo figli, sarà tuo sacro dovere fare di Ryu il successore di Hokuto. So perfettamente che avevi deciso di abbandonarlo per risparmiargli una vita di tristezza e sofferenze.”.
Kenshiro rimase in silenzio. Ryhaku aveva ragione. Fu solo per amore verso il nipote che non lo iniziò un addestramento vero e proprio.
“Prosegui Ryhaku”. Disse Kenshiro.
“Bene, probabilmente sono una delle uniche due persone vive disposte a raccontarti questa storia.” Disse Rihaku. “Circa 4.500 anni fa, in Cina, un gruppo di uomini stanchi della malvagità del Mondo, si ritirò sugli altopiani dell’Himalaya. Vivendo in pace e cercando di entrare in empatia con il creato, lontano dagli orrori e violenze del mondo esterno, questi uomini edificarono una meravigliosa città. La leggendaria Kun-lun, il luogo delle meraviglie. Qui si sviluppò una civiltà leggendaria. Costruzioni, per l’epoca, impensabili, che ospitavano dissertazioni filosofiche all’interno delle immense sale dei palazzi. Come forma di Governo si optò per l’impero e si decise che l’imperatrice sarebbe dovuta sempre essere una donna in modo da temperare l’ardore di conquista con l’amore materno. Obiettivo di questa civiltà era diffondere la propria filosofia pacifista e naturalista al di fuori di Kun-lun, al fine di mondare il mondo esterno dalla malvagità. Purtroppo, lo scopo che questi uomini si erano prefissi risultò presto una pia illusione. I cittadini di Kun-lun, nel mondo esterno, vennero alcune volte sbeffeggiati, molte altre, massacrati. Una delle Imperatrici, suo malgrado, si rese conto che senza una forza militare, seppur giusta, non solo non sarebbe stato possibile diffondere la propria filosofia pacifista, ma, probabilmente, neppure sopravvivere. Venne, quindi, fondato un ordine di formidabili guerrieri esperti nel corpo a corpo che non soltanto avrebbero protetto l’Imperatore, ma, che addirittura avrebbero contribuito a diffondere la filosofia pacifista di Kun-lun nel mondo. Nei secoli seguenti, grazie a questi combattenti, l’Impero assunse il controllo di enormi porzioni di territorio, per tale ragione venne deciso che la Capitale non sarebbe più stata l’isolata Kun-lun ma un luogo più facilmente raggiungibile da tutte le genti, sito in Cina. Malgrado i successi, l’ordine di guerrieri non cessò di perfezionarsi, seppur al proprio interno regnasse il malcontento. Una fazione, capeggiata dal più potente dei membri dell’ordine, il geniale Sirios, era convinta che il lo scopo dei guerrieri fosse quello voluto dall’Imperatore. L’altra fazione, capeggiata dal rivale di Sirios, Kairos, era, invece convinta che il momento per impossessarsi del potere a discapito del Sovrano fosse prossimo. Sirios intuì le intenzioni di Kairos e recatosi sulla cima del monte più alto del mondo, quello che oggi è chiamato Everest, per 3 anni passò i giorni allenandosi incessantemente e le notti pregando il suo Dio affinchè gli concedesse la forza di difendere il Mondo e l’Imperatore dalla malvagità. La leggenda narra che dopo aver svuotato corpo e anima da ogni impurità il suo Dio gli concesse la forza di cui necessitava. Tornato a Corte, mostrò la sua immensa forza: l’Aura combattiva. Attraverso questa, Sirios era in grado di tagliare, bruciare, far esplodere o rendere impotenti gli avversari. Dopo aver sommariamente processato Kairos lo giustiziò per tradimento ed ebbe in premio dall’Imperatore la possibilità di creare la propria scuola. Cosi nacque la scuola Shura. Sirios procedette alla stesura di un manoscritto, il Manuale dello Shuratan volto non soltanto a raccogliere la descrizione di tutte le tecniche esistenti con la loro descrizione, ma anche a costituire una vera e propria enciclopedia di lotta da tenere sempre aggiornata. Né affidò la custodia ad alcuni monaci di Kun-lun che lo nascosero in un luogo sicuro aggiornandolo di tanto in tanto. Tuttavia, gli adepti di Kairos non dimenticarono quanto accaduto. Approfittando della collaborazione di alcuni servitori riuscirono a somministrare potenti droghe preparate dagli stregoni del territorio cinese a Sirios. Impossibilitato a muovere qualsiasi muscolo del proprio corpo e caduto in stato catatonico venne massacrato nel suo palazzo insieme ai 3 figli maschi. Solo la figlia incinta riuscì a fuggire. Gli Shura traditori puntarono quindi all’Imperatore, tuttavia, non tennero in conto come solo Sirios e i suoi eredi diretti riuscissero a padroneggiare la devastanti tecniche più segrete della scuola Shura. Per tale ragione, in evidente inferiorità numerica vennero schiacciati dall’Impero celeste. Nei duemila anni successivi, la scuola Shura, ritornata fedele all’Imperatore, non riuscì a generare altri combattenti geniali, tuttavia mantenne una potenza ragguardevole, i suoi guerrieri erano sicuramente i migliori dell’Impero. Tuttavia, il ricordo del tradimento non fu mai cancellato e le generazioni successive di maestri Shura vennero sempre viste con sospetto dai membri della Corte Imperiale. Fu circa 2.100 anni fa che alcune delle famiglie più importanti al servizio dell’imperatore, pur non riuscendo a trovare il Manuale dello Shuratan originale, ebbero accesso ad alcuni appunti privati di Sirios. Dai lasciti di Sirios e dall’esercizio costante nacquero due stili diversi ma simili in potenza. La scuola imperiale di Gento e la sacra scuola di Nanto. La prima venne posta alla diretta difesa dell’imperatore, alla seconda venne conferito il compito di disperdersi nel mondo alla ricerca di discepoli che potessero servire alla realizzazione del governo imperiale. A seguito della nascita di queste due arti, la scuola Shura si vide pesantemente ridimensionata nelle proprie funzioni. Circa un secolo più tardi, l’imperatore morì e il mondo sprofondò nel caos. Gli Shura, Gento e Nanto si trovarono spiazzati, fu allora che alla famiglia più importante dell’Impero, quella di Hokuto, venne dato il compito di sviluppare una nuova e invincibile arte marziale. Il resto lo sai Kenshiro, lo hai letto sulla stele a Palazzo Raseiden. Inoltre, con l’apparire della Divina Arte, la terza delle Scuole Maggiori, l’Ordine Shura venne ulteriormente emarginato. Gento venne votata alla difesa personale dell’Imperatore, ai 6 più valenti maestri di Nanto fu affidato il compito di proteggere i cancelli del palazzo imperiale, mentre, a Hokuto il compito più arduo, entrare in scena solo nel caso in cui il mondo fosse sprofondato nel caos. i guerrieri di Gento venne conferito il titolo di “Generali”, ai guerrieri di Nanto “Custodi dei cancelli”, ai 3 Shura più valenti “Guardiani”. Tuttavia, l’essere emarginati e sottoposti rispetto alle tre scuole maggiori non fece che alimentare il risentimento e la voglia di vendetta degli Shura. Ciò venne ulteriormente acuito quando l’Imperatore decise di lasciare la Cina, per costruire la propria sede su un’isola al largo delle coste giapponesi. Ciò costituì un forte schiaffo morale per l’ordine Shura, la loro grandezza era nata lì e il trasferimento venne interpretato come un ideale passaggio di consegne tra loro e le nuove scuole maggiori” Rihaku notando l’espressione di stupore di Kenshiro, lo anticipò “Si Kenshiro, quella che tu conosci come isola dei demoni, dove tu sei nato e dalla quale sei partito per arrivare qui, è stata sede dell’impero negli ultimi secoli. In tempi abbastanza recenti, durante le ultime fasi del conflitto mondiale, uno dei guardiani Shura sparì, portando con sé una gran quantità di uomini e mezzi, attendendo il momento giusto per ricomparire. E adesso che le scuole maggiori sono praticametne estinte, nessuno si frappone tra loro e la conquista del potere." Concluse Ryhaku.
Ken rimase per qualche secondo attonito. Nulla sapeva di questa parte della storia. Ryuken non l’aveva mai informato. “Cosa è accaduto negli ultimi anni?” Domandò Ken.
“Dopo il ritorno dall’isola dei demoni, per 4 anni abbiamo vissuto in pace. Poi, all’improvviso, un mio vecchio compagno, che aveva votato la propria esistenza a questa missione, mi ha avvertito di aver trovato i superstiti dell’ordine Shura. Dal profondo ovest avevano iniziato a muoversi alla conquista dei territori sotto il controllo dell’esercito imperiale. Servendosi di mezzi corazzati da guerra e adepti di scuole minori come Ranko, che tu stesso hai affrontato, sconfissero facilmente le legioni imperiali. I pochi adepti di Nanto che eravamo riusciti a trovare vennero massacrati dal loro maestro al comando della spedizione di conquista. Dopo aver preso con la forza i territori più a Ovest puntarono verso il centro dell’Impero. Barga, dopo avermi affidato Ryu, gli si diresse contro per affrontarli. Le truppe unite di Barga e dei soldati di Gento affrontarono fuori dalla capitale imperiale gli invasori ma vennero sonoramente sconfitti. Guidati da un maestro dell’ordine Shura e con una decina di adepti di scuola Taizan per noi non ci fu nulla da fare. La capitale imperiale venne bombardata e ridotta a un cumulo di macerie. Dell’imperatore, a oggi, non ci sono notizie. Furono due anni di guerra aperta. Burt fu ferito nella battaglia per la capitale imperiale ma sopravvisse. Tornato al villaggio che aveva costruito sulla costa per vivere felicemente con Lynn lo trovò completamente distrutto e deserto. Seguendo le tracce dei mezzi che da lì erano andati via si gettò all’inseguimento per cercare di ritrovare Lynn ma venne ucciso."
Ken venne assalito da un’indomabile tristezza. Fiumi di lacrime rigavano il suo volto. “La colpa è mia. Se io fossi stato qui, non sarebbe accaduto nulla.”. “Non fartene una colpa Kenshiro” Disse Ryhaku. “Perdonatemi. Vi darò Giustizia” Disse Ken guardando il cielo.
Edited by cicciodigao - 5/4/2020, 16:52
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