Francesco Galuppini (2009-2011)

attaccante

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fondatore
    Posts
    103,594
    Location
    Cagliari

    Status
    OFFLINE
    Purtroppo ieri non ho potuto festeggiare come avrei voluto un traguardo speciale, 300 gare da professionista. Ci tengo a ringraziare tutte le squadre, le società, i tifosi e i compagni che mi hanno accompagnato in questi anni e mi hanno permesso di essere chi e dove sono.
    Ora guardiamo avanti, alle prossime partite e ai prossimi obiettivi, mantenendo sempre quell’entusiasmo e quella passione che vivono in me dal primo giorno. Scrivere nuove pagine e raggiungere nuovi sogni perché diventino altri ricordi da custodire. ⚽️⏳🤹‍♂️

    www.facebook.com/100000062008234/p...9FgQDBAH9PS8Yl/
    Attached Image
    FB_IMG_1707159570764

     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fondatore
    Posts
    103,594
    Location
    Cagliari

    Status
    OFFLINE
    Estro e fascino, Galuppini nel segno del 14

    14. Come il numero di maglia che da anni lo accompagna, come i gol segnati in campionato: il viaggio del fantasista del Mantova.

    Quello tra i numeri e il calcio è un rapporto diverso e unico. A ogni numero si legano significati, immagini, sentimenti. In alcuni nascono e prendono forma storie. Storie come quella che unisce Francesco Galuppini con il (suo) 14. Un rapporto intimo, forte, unico. Un compagno di viaggio, il 14, che lo accompagna da anni. E forse non poteva essere altrimenti. Perché? Il motivo lo si trova e legge nelle pieghe del giocatore e della persona. Una personalità a tratti particolare, propria di quei giocatori in cui vive il talento. Quello puro, libero da sovrastrutture e illusioni. Un calciatore senza ruolo, perché il suo ruolo è dato dallo spazio e dal tempo, diversi per ogni partita. Un cervello che studia. Studia per capire come incidere e decidere. Qualità nel pensiero e nel calcio che caratterizza un fantasista diverso. Un carisma a volte divisivo che vive di emozioni, nello loro possibili sfumature: la gioia di un gol, l’adrenalina di una provocazione, la voglia di rivincita, il sostegno di una curva.

    Per questo e per tanto altro non poteva che essere il 14 il numero sulla sua schiena. Troppo scontato il 10 per com’è fatto. Meglio qualcosa di diverso, appunto. Meglio il numero del giocatore preso come riferimento, Johan Cruijff. 14 come i gol segnati per ora in campionato con il suo Mantova. La doppia cifra raggiunta per il quinto anno consecutivo, il primo posto e quella Serie B che non è sembra più essere solo un sogno, una matura consacrazione: Francesco Galuppini, nel segno del 14.

    Viaggio nel talento
    Difficile definirlo. E anche per questo non sempre è stato facile il suo viaggio. A volte incompreso, per il suo talento così indefinibile e sofferente ai classicismi e alle classificazioni. Il suo essere esploso relativamente tardi, quella Serie B non ancora raggiunta, sebbene chiunque ne parli lo definisca come un “qualcosa d’altro” rispetto alla normalità. Un numero 14 scelto per sfuggire alla consuetudine e alle categorie. Un modo per costruirsi il percorso rimanendo fedele il proprio essere. E la sua crescita è stata coerente con questa questa sua intrinseca necessità. La sua crescita per alcuni può essere stata lenta, per altri tardiva. Per lui, forse, semplicemente giusta.

    Un inizio tra i grandi non semplice e l’esperienza in Serie D: “Il timore che il calcio potesse non essere il mio futuro c’era“. Il ritorno in C e l’incontro in tribuna con l’ex compagno Aimo Diana che segna una svolta: “Ti voglio con me. Sei perfetto per la mia idea di calcio. Sei solo al 30% del tuo reale potenziale“. A Renate il processo di maturazione ha inizio. Il talento diventa consapevole… del proprio talento. Galuppini diventa Galuppini, un po’ di più.

    Tocchi
    Negli anni in nerazzurro si esprime come uno dei giocatori più decisivi della Lega Pro. Dominante, a tratti. Poi Sudtirol e Novara, due esperienze che, per motivi diversi, costringono il numero 14 a crescere. Come uomo, ancora prima che come calciatore. Una piena e consapevole maturità raggiunta e messa a disposizione del suo Mantova. In estate si sono cercati, avvicinati, toccati e voluti. Voglia di riscatto. (Ri)tornare a essere grandi. Una promessa fatta. Fatta a se stesso, più che agli altri. Conquistare quella B che era sfuggita. Farlo da protagonista, cancellando con i suoi tocchi le polemiche del passato. Tocchi d’artista. Perché con lui ogni giocata è una (il)logica conseguenza del pensiero. Intelligenza, classe e qualità per creare le sue cartoline. La firma ha il numero 14.

    Libertà
    Uno spirito libero che aveva bisogno di tornare a sentirsi tale. Libero di pensare e giocare il suo calcio. Un sistema di gioco, anzi, delle idee che valorizzassero lui e la sua fantasia. Un ambiente che lo facesse sentire a casa. E in quella coerenza del suo percorso di cui prima si parlava, era forse destino che Galuppini e il Mantova si trovassero proprio questa estate. Una società che deve tornare grande. Un ds conoscitore di talento e di uomini. E poi Possanzini, l’allenatore che forse più di tutti con la sua idea di calcio può far esprimere al meglio la sua fantasia. Una filosofia in cui il risultato è solo la conseguenza della ricerca di principi chiari. Il possesso, il dominio del gioco, la ricerca della bellezza unita all’efficienza, il capire spazi e tempi più che schemi e ruoli. E in questa idea si muove per il campo l’estro di Galuppini, libero di interpretare e decidere. E lo fa divertendosi, come nella corsa “galuppata” delle sue esultanze. Un’esultanza ripetuta per ora 14 volte e diventata iconica tra i tifosi biancorossi. Una felicità ritrovata. Lo si legge nella serenità del suo sguardo e nella spensieratezza del suo stare in campo.

    La semplice eleganza del Parco Te e il sole che tramonta dietro alla curva del Martelli. Una piazza tornata a sognare e un mancino libero di inventare. La forza delle idee. All’orizzonte il sogno della Serie B e il matrimonio con la sua Elisa. “Mantova, riparto da Te“. Firmato, il 14.

    https://www.lacasadic.com/news-serie-c/gal...LkSV6uchrLEuZik
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Doriano MB
    Posts
    11,439
    Location
    Zena

    Status
    ONLINE
    Già tre anni fa meritava il salto di categoria, era il miglior giocatore nel Renate di Diana.
    Non so perché ma scelse di rimanere in categoria. Però il passaggio al Sudtirol è stato come un salto all'indietro, nonostante un ingaggio sicuramente superiore e gli obiettivi da grande della categoria e i "soliti" 14 gol messi a segno. Ma non gli hanno poi dato mezza chance di giocarsela l'anno scorso in B, girandolo al Novara - altri 10 gol - in C a ritiro precampionato appena iniziato (c'era Zauli in Tirolo mi pare, esonerato poco dopo).

    Ora nel Mantova di Possanzini ha un ruolo molto importante nelle belle trame di gioco che fanno vedere. Ha grande libertà di movimento, sulla carta sarebbe l'esterno destro a piede invertito nel tridente ma quasi sempre va in mezzo tra le linee o si abbassa a supporto del play Burrai e di Trimboli a formare un triangolo (o rombo con anche l'altra mezzala) di tecnica per palleggiare.
     
    .
2 replies since 5/2/2024, 20:02   719 views
  Share  
.