Come la vedo io

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  1. Barnart
     
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    Se io chiedessi a chicchessia se gli uomini abbiano il diritto di raccontare la loro storia e di difendere le loro prerogative tutti risponderebbero di sì.

    Anzi, alcuni troverebbero la domanda provocatoria perché, col solo porla, si farebbe credere che ci sia in giro chi nega un tale diritto. Invece tutti lo riconoscono e lo proclamano, (soprattutto coloro che non lo rispettano), perché le cose in questo mondo vanno così, che i buoni princìpi si proclamano ma non si applicano, i cattivi si negano, si nascondo, si dissimulano epperò si praticano. Si negano e si nascondono appunto per poterli praticare meglio.

    Il cattivo principio che sta alla base della tragedia di Parlanti è impresentabile (al pari di tutti i cattivi princìpi) ed è questo: quando un uomo viene accusato di abusi (offese, molestie, stupri) è colpevole.

    Lo è necessariamente perché che si tratti di una violazione della volontà femminile non dipende da lui, ma dal sentimento della donna e la donna prova la sua passata contrarietà ai gesti maschili attraverso la denuncia. E' la denuncia a provare che l'uomo è colpevole. Questo è il principio che guida legislatori e magistrati in Occidente.

    Esso non è ancora applicato in modo perfetto e infatti, quando non viene applicato, si levano le denuce scandalizzate perché quel principio non è stato applicato (le cosiddette "sentenze choc").

    Di recente le Consigliere di parità di Torino hanno fatto un passo avanti nell'esplicitazione di questo principio cardine del nuovo rapporto tra i sessi e della nuova civiltà di cui si auspica l'avvento. Esse dicono: il molestatore può agire per disprezzo o per volontà di nuocere o anche per semplice maleducazione o addirittura per sbadataggine, ma questo non conta. Quello che conta è il sentimento soggettivo della donna. Precisamente ciò che stiamo dicendo: quello che conta è il vissuto femminile non le intenzioni né i gesti maschili..

    Se conta il vissuto femminile allora non contano né i comportamenti né le intenzioni maschili. Cattive o buone che siano. Non contano equivoci o fraintendimenti.

    Il resto viene di conseguenza. Si rimanda all'uomo il compito di provarsi innocente, cosa che ovviamente non può fare perché il reato non dipende né dalle sue intenzioni né dai suoi comportamenti. Ma non dipende neppure da quel che la donna racconterà.
    Infatti, anche l'inverosimiglianza del racconto femminile, che dovrebbe essere uno dei fattori essenziali per escludere la colpevolezza dell'accusato (in quei rari casi in cui sarebbe possibile escluderla visto che si tratta di un puro confronto da due racconti) viene usato alla rovescia, per provarne la colpevolezza anziché l'innocenza.

    Così, se il racconto della donna è verosimile e coerente esso prova la colpa dell'uomo, se invece è inverosimile e contraddittorio (cioè impossibile ad essere vero) allora prova ancora una volta la colpa dell'accusato. Lo stesso linguaggio universale è precisamente adeguato al principio. La donna che denuncia è denominata vittima. Quindi l'uomo è colpevole.
    Ma se ancora il processo non si è svolto, come possiamo sapere che è colpevole?
    Lo si sa a priori per quanto detto sopra. Perché non c'è bisogno di provare la colpevolezza maschile. E' l'uomo che dovrebbe dimostrare la sua innocenza. Ma come può farlo se non basta neppure la falsità riconosciuta del racconto femminile?

    Ma tutto questo è inconcepibile: nessuno può credere che si sia giunti a tanto. Che l'accusato debba provare una innocenza che non può in ogni modo provare e che perciò ad ogni denuncia debba seguire la condanna.

    Quello di Parlanti non è un errore giudiziario ma l'applicazione di quel principio indicibile che non riguarda solo lo stupro ma tutti i possibili reati di cui un uomo possa venire accusato da una donna. Riguarda l'intera relazione uomo/donna.
    Eppure, gli uomini sono i primi a negare che oggi viga (in tutto l'Occidente) un tale principio e che venga applicato sempre più scrupolosamente.
    Non si può credere ad una cosa del genere. Se ne dà la colpa a questo o a quel giudice, a questo o a quel legislatore. Ci si consola pensando che si tratti di casi particolari, di errori. Ma legislatori e giudici non creano i grandi princìpi, le linee guida della civiltà, non alterano i valori collettivi: i primi si limitano a scriverli, i secondi ad applicarli.

    A seguito di una denuncia femminile, il solo errore giudiziario possibile sarebbe questo: un uomo innocente che venga assolto.

    Chi può credere a una simile verità? Nessuno perché il cuore non reggerebbe.

    Queste verità sono così pesanti che tutti vogliamo che siano false. Siamo certi che lo siano. Devono esserlo, soprattutto se sono vere.

    Perché sono false? Perchè noi tutti ci rifiutiamo di credere che siano vere.

    Rino

    Edited by Barnart - 2/5/2006, 12:54
     
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  2. *STRIDER*
     
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    Bel post, veramente.
     
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  3. Ipazia58
     
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    CITAZIONE (*STRIDER* @ 13/6/2007, 01:40)
    Bel post, veramente.

    sì, direi che rende molto bene l'idea:

    "E' la denuncia a provare che l'uomo è colpevole"

    se non lo fosse la donna sarebbe contenta, non lo avrebbe denunciato :blink:

    ma quanto gli sta a cuore il benessere femminile ai legislatori!!
     
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  4. teenspirit83
     
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    se le donne sono poco più della metà della popolazione votante, ai legislatori fa comodo non farsele nemiche, dato che si curano di essere (ri)eletti
     
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  5. kanedda
     
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    Forse gia lo conoscete, in caso contrario, vi sembrerà interessante
    https://digilander.libero.it/femmine100x100...zaFemminile.htm
    se scoprite come contattare questo movimento fatemelo sapere
     
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  6. tyrtix
     
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    Se non ricordo male questo gruppo fa parte delle varie stupidaggini messe su dal Maschio 100% Salvatore Marino. Non è da prendere in seria considerazione, credo, in più mi pare che su questo sito ci siano almeno un dialer e/o altri virus. Attenzione
     
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  7. kanedda
     
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    grazie tv, ma chi è salvatore marino?
     
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  8. *STRIDER*
     
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    E' un soggetto che è meglio perdere che trovare.
    http://www.instantstreet.com/squallore/?p=99




    Edited by *STRIDER* - 16/8/2007, 16:54
     
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  9. kanedda
     
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    capito, pero nel sito donna100x100 qualcosa che non era proprio imbecille lo diceva, va be' io sono anche un po' di parte, sono troppo incazzata con le disgraziate che pur di sopperire alle loro frustrazioni rovinano le vite degli altri.
     
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  10. Barnart
     
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    Sul problema complessivo e su Carlo in particolare.

    http://www.secondoprotocollo.org/index.php...id=855&Itemid=1

    Rino


     
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    Lupus in fabula

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    CITAZIONE (Barnart @ 12/12/2007, 08:00)
    Sul problema complessivo e su Carlo in particolare.

    http://www.secondoprotocollo.org/index.php...id=855&Itemid=1

    Rino

    Un gran bell'articolo. Direi che è da mettere tra i "Preferiti".
     
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  12. lady123
     
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    Mi sono documentata un po' riguardo alla questione, ed ho scoperto che le prove contro Parlanti sono dubbie. D'altra parte trattandosi degli Stati Uniti la cosa non mi stupisce. Anch'io voglio esprimere la mia solidarietà a Carlo. Ovviamente non conosco la verità, ma forse un nuovo processo potrebbe ricercarla.
     
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11 replies since 2/5/2006, 11:12   1286 views
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