Bello, sexy, irresistibile... e canagliaLa contraddizione è donna
di Aurora Damiani
Nessuno meglio di noi donne sa esprimere uno degli aspetti fondamentali della vita: essere perennemente in contraddizione con noi stesse e con il mondo che, nostro malgrado, ci ronza intorno. Solo noi donne siamo in grado di teorizzare perfetti e sistematici teoremi che poi, con assoluta nonchalance, disattendiamo per prime senza che la cosa ci porti ad un benché minimo motto di ribellione verso il nostro proposito iniziale. In questa ottica decidiamo che il nostro compagno ideale deve necessariamente incarnare lo stereotipo di uomo sensibile, solidale, in grado di aiutarci nella gestione domestica, affidabile, responsabile, sobrio, corretto, rispettoso e in totale sintonia con le nostre idee, in pratica un maggiordomo tuttofare che ci ami, ci resti fedele e spenga la tv mentre è in onda la finale di Germania 2006. Ma altrettanto candidamente siamo capaci di innamorarci di giovanotti evanescenti, simpatiche canaglie, tipi che non impareranno mai e poi mai a far partire una lavatrice o cambiare un pannolino e che per legge dovrebbero andare in giro col simbolo giallo di radioattività tatuato sulla fronte tanto sono dannosi. Ebbene si, ci intrigano, ci affascinano e ci lasciano senza fiato con la loro aria di eterni ragazzotti, viziati e pigri, perfetti a 40 anni nei loro completi di lino ecrù, abbronzatissimi, occhiali scuri e barba quel pizzico che non guasta e solletica guance e pensieri. E ci piace tempestarli di sms e telefonate, e ci struggiamo in attesa di un loro cortese cenno di riscontro alla nostra presenza sul suolo terrestre, ma, ovviamente, non ci sentirete mai ammetterlo. Noi siamo molto al di sopra di simili patetiche situazioni, noi ne siamo al dentro come il nocciolo della ciliegia, ma ci piace considerarci il centro del mondo, quando il realtà per questi tipi non siamo nemmeno la periferia, anzi siamo proprio fuori del territorio comunale, aperta campagna. L’infame ci intriga, ci fa scorrere il sangue più veloce, lo vediamo camminare e tra noi pensiamo “che uomo”. E poi, a casa, apriamo il frigorifero e strilliamo con tutto il nostro sangue che scorre velocissimo al nostro uomo che ha lasciato la bottiglia dell’acqua stappata, lo stesso uomo che ci ha già fatto la spesa, messo i piatti in lavastoviglie, portato i bambini al parco, il tutto dopo dieci ore di lavoro filate passate a combattere il mondo. Eh si, la canaglia ci piace, ci rende vive e belle, non ci importa proprio sapere se è in grado di parlare, contare, saltare e inviare sms, ci basterebbe poterlo tenere con noi un paio di giorni, spolverarlo ogni tanto, girarlo e rimirarlo, cambiargli il vestito come la barbie e portarlo a fare shopping per farlo vedere alle amiche.
Ci piace Danny Zucco-John Travolta più che Lorenzo Lamas (Grease per le giovanissime che non sanno nemmeno chi sono),
ci piace il dott. Troy più che il dott McNamara (Nip/Tuck), George Clooney più che Ben Affleck, Hugh Grant più che Rupert Everett.
Che dire? L'infame è bello, sexy, irresistibile. Perché ci piace, ci intriga, ci fa sangue.
Perché l'amore è cieco, sordo, privo di coerenza e pieno di contraddizioni. Esattamente come noi.
Fonte:
Atlantide Magazine