Mal d'Egitto

Missioni archeologiche

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hayaty
view post Posted on 3/3/2010, 22:03




Archeologia: ricercatori Ravenna in missione in Egitto
Ad Aswan-Kom Ombo, per studio rapporti tra Egiziani e Nubiani

26 febbraio, 14:09


Il Dipartimento di archeologia di Ravenna, dell'universita' di Bologna, partecipera' alla missione archeologica di Aswan-Kom Ombo in Egitto.

Nella collaborazione con la Yale University, l'equipe si occupera' degli scavi su una necropoli del IV-II millennio a.C., cerchera' nuovi insediamenti e documentera' l'arte rupestre. Alla missione parteciperanno tre studenti dell'ateneo di Bologna. Obiettivo e' lo studio dell'interazione tra Egiziani e Nubiani.


ANSA
 
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O t t a
view post Posted on 26/10/2010, 15:56




Archeologia: impegno italiano in Egitto
di Giuseppe Favilla

15 ottobre 2010

La collaborazione fra Italia ed Egitto sulla tutela dei beni archeologici è un modello che “tutti i paesi dovrebbero seguire e rispettare”. Parola di Zahi Hawass, capo del Consiglio delle antichità egiziane, che oggi ha ospitato la presentazione del progetto per la creazione del parco archeologico-naturalistico di Medinet Madi nel Fayoum, regione dell’Egitto nota per i ritratti di epoca romana.

Il progetto italo-egiziano Issem, che punta alla conservazione dei siti archelogici nel rispetto della tutela ambientale e promuovendo lo sviluppo sociale ed economico della regione, è finanziato interamente dalla cooperazione italiana e per fine novembre creerà a Medinet Madi, scoperta da Achille Vogliano negli anni trenta, il primo parco archeo-naturalistico dell’Egitto. Il gran patron delle antichità egiziane si è detto orgoglioso di questa collaborazione, che vede Italia e Egitto impegnati su più fronti.

“Diamo una grande priorità al progetto di Madinet Madi”, ha sottolineato l’ambasciatore d’Italia in Egitto Claudio Pacifico, ricordando che la cooperazione ha messo a disposizione un finanziamento di 3 milioni e mezzo di euro. Pacifico ha sottolineato inoltre come al momento siano presenti in Egitto 23 missioni archeologiche congiunte italo-egiziane. Una delle presenze più alte finora, ha rilevato l’ambasciatore d’Italia, alla conferenza alla quale hanno partecipato Edda Bresciano, dell’università di Pisa e dell’accademia dei Lincei, capo del comitato scientifico del progetto, e Antonio Giammarusti, direttore tecnico. Il programma di cooperazione Italo-Egiziano è finalizzato a dare un supporto tecnico e scientifico per il monitoraggio e la gestione dei siti archeologici egiziani.

Questo importante progetto multidisciplinare, di cui l’Università di Pisa cura la gestione scientifica e tecnica, ha iniziato la sua prima fase nel 2000, realizzando il censimento, la catalogazione e la realizzazione di un Gis (Geographical Information Sistem) per l’area Nord di Saqqara; adesso il programma ha come partner la Cooperazione allo sviluppo del Ministero per gli Affari Esteri, l’Undp- United Nations Development Programme, lo Sca – Supreme Council of Antiquities e l’Eeaa – Egyptian Environmental Affairs Agency.

La verifica degli Obiettivi di sviluppo verrà effettuata appunto a Madinet Madi, che è la concessione archeologica principale dell’Università di Pisa, da molti anni e con importanti risultati. Infatti, il valore archeologico del sito – dove esistono tre templi, uno dei quali datato al Medio Regno, l’unico tempio di culto con testi e rilievi che sia conservato in tutto l’Egitto – se collegato con lo scenario spettacolare, l’affascinante wildlife (l’attrazione delle cascate, le facilitazioni eco-turistiche e le altre attrattive che il parco di Wadi El Rayan offre ai visitatori, in numero medio di 200.000 l’anno), potrà venir valorizzato nella messa in funzione di un’unica Area di interesse. L’esperienza acquisita dall’assistenza italiana nel Parco e dalle missioni archeologiche, realizzate in diversi periodi in Madinet Madi dalle Università di Pisa e di Messina, sarà utile per creare una unica opportunità di sviluppo e di sinergia fra i due siti offrendo risorse culturali e ambientali di grande valore.

Madinet Madi potrebbe poi definitivamente passare dall’attuale rischio di perdita del valore di testimonianza storica, a causa del degrado progressivo delle strutture in pietra e in mattoni crudi, causato soprattutto dall’aggressione ambientale, a una fase di recupero e di valorizzazione. Nei prossimi mesi si inizierà la rimozione della sabbia che si è accumulata sull’area sacra negli ultimi 70 anni, si completerà la documentazione grafica e si svilupperanno i progetti per il consolidamento delle strutture, e per l’allestimento dell’area per accogliere i visitatori.

italnews
 
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O t t a
view post Posted on 7/10/2012, 21:07




Egitto: riaperta antica necropoli

04/10/2012

Dopo dieci anni di restauro, il governo egiziano ha riaperto al turismo l'antica necropoli sotterranea dove sono stati sepolti e mummificati i tori che rappresentano l'antico dio Api.
Il ministro delle antichità egizie, Mohammed Ibrahim, ha detto che il monumento, situato 20 km a sud de Il Cairo, è stato riaperto "per dimostrare che l'Egitto è un paese sicuro e pronto ad accogliere milioni di visitatori amanti del patrimonio e delle antichità egizie".

Si ritiene che il tempio di Saqqara, vicino all'antica capitale egiziana Menfi, sia stato creato dal faraone Amenofi III della 18esima dinastia, nel 14° secolo a.c., ma i tori sacri continuarono ad essere seppelliti fino ai tempi dell'Impero Romano.
Quando il complesso fu riscoperto dall'egittologo francese Auguste Mariettte, nel 1851, conteneva 24 sarcofaghi di granito e basalto, di circa 60 o 70 tonnellate ognuno. Successivamente venne chiuso nel 2001 per movimenti del terreno e fughe d'acqua.

I lavori di restaurazione, durati dieci anni, sono costati 1,6 milioni di euro. Con essi si è proceduto alla restaurazione delle pareti e dei soffitti delle tombe che rischiavano di precipitare.
Inoltre i corridoi furono coperti con tavole di legno, permettendo lo spostamento per le sale e preservando, allo stesso tempo, il terreno originale che può essere visto grazie ad alcune piccole finestre di vetro.

Il ministro Ibrahim ha descritto l'inaugurazione del Serapeum "il punto di partenza" di una serie di inaugurazioni previste nei prossimi mesi come la collezione di tombe dei nobili nell'altopiano di Giza ed il tempio di Hibis. Queste aperture vogliono rilanciare il turismo del paese.

Easy viaggio
 
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O t t a
view post Posted on 24/11/2012, 10:29




Egitto, scoperta al Cairo tomba principessa vissuta 2500 anni A.C.
Il ritrovamento fatto da una missione di ricercatori dell'università di Praga


3 novembre 2012

Il Cairo - Il ministro delle Antichità egiziano, Mohamed Ibrahim, ha annunciato la scoperta della tomba di una principessa faraonica della V dinastia (2500 anni prima di Cristo) nella regione di Abu Sir, a 25 chilometri a sud del Cairo.

"Abbiamo scoperto l'anticamera della tomba della principessa Shert Nebti, al centro della quale si trovano quattro colonne su cui ci sono geroglifici con il nome della donna e il suo titolo nobiliare", ha spiegato Ibrahim sottolineando che il ritrovamento è stato fatto grazie al lavoro di alcuni ricercatori dell'Istituto ceco di egittologia dell'università di Praga.

"La scoperta di questa tomba segna l'inizio di una nuova era nella storia delle sepolture di Abu Sir e di Sakkarah, dopo l'esplorazione della parte sud della tomba", ha aggiunto il ministro.

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TMNews
 
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O t t a
view post Posted on 10/1/2013, 23:21




Dalla sabbia di Luxor spuntano antiche tombe
Mentre eseguivano opere di ripulitura sul tempio funebre di Amenothep II archeologi italiani hanno scoperto cinque sarcofagi decorati e ben conservati risalenti a 3500 anni fa.


giovedì 10 gennaio 2013 - 20:30

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Due dei vasi che raffigurano i quattro figli di Horus trovati a Luxor



Globalist

Vedi la notizia nel topic Amenothep
 
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O t t a
view post Posted on 12/1/2013, 11:07




Egitto, nella Valle dei re sono state scoperte tombe di oltre 3 mila anni

11 gennaio 2013 - 09:08

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Foto: EPA



Un gruppo di archeologi italiani ha scoperto tombe vecchie di 3 mila anni nella Valle dei re nella città egiziana di Luxor. La scoperta è stata fatta durante gli scavi archeologici sopra il luogo dove si trovava il tempio funebre di Amenhotep II, non arrivato al nostro tempo.

Nelle tombe sono stati trovati i resti dei sarcofaghi di legno, le ossa e i vasi canopi, recipienti particolari usati per conservare le viscere, decorati delle immagini di 4 figli del dio antico egiziano Horus.

La Voce della Russia
 
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O t t a
view post Posted on 16/1/2013, 16:24




Eccezionali ritrovamenti in Egitto ad opera degli archeologi dell’Università di Siena

Lunedì 14 Gennaio 2013 - 12:55

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Il tempio dedicato a Sobek, il dio coccodrillo


Quasi cento papiri, testi scritti su cocci (ostraka) e statue di faraoni e sacerdoti di eccezionale interesse artistico e storico sono venuti alla luce a Dionysias, in Egitto , a 100 kilometri a sud del Cairo, durante la campagna di scavi che si è conclusa a Natale, grazie al lavoro degli archeologi del Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell'Università di Siena, impegnato da molti anni in scavi e attività di ricerca archeologica sulla sponda meridionale e orientale del Mediterraneo, in Grecia, Giordania, Egitto, Tunisia, Algeria e Marocco.

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La testa di Faraone



Le missioni organizzate nel 2012 dal professor Emauele Papi sul sito di Dionysias, un centro fondato in età tolemaica, nel III secolo a.C., che continuò la sua lunga esistenza fino al VI secolo d.C., hanno portato alla luce ritrovamenti importanti. L'applicazione di tecnologie avanzate ha rivelato strade, isolati, case, e sacelli costruiti intorno al tempio dedicato a Sobek, il dio coccodrillo.

Le ricognizioni di superficie hanno identificato decine di oleifici su cui si basava l'economia della regione; le indagini nel tempio hanno scoperto numerose stanze segrete dietro le pareti e dentro i muri, e cripte nascoste sotto i pavimenti, con un complessi percorsi e sistemi di chiusura. Il tempio dedicato a Sobek è uno dei meglio conservati di tutto l'Egitto.

Siena free
 
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O t t a
view post Posted on 20/8/2013, 08:24




CITAZIONE (O t t a @ 19/8/2013, 17:07) 
Archeologi toscani, stop Egitto

19/08/2013

Annullate tutte le campagne di scavi previste in Egitto tra pochi giorni sotto il coordinamento del dipartimento di Archeologia dell'Università di Siena

Toscana TV

Leggi la notizia qui
 
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O t t a
view post Posted on 4/12/2013, 10:28




Per i reperti trafugati è crisi tra Egitto e Germania
Due archeologi tedeschi hanno sottratto frammenti di muro nella piramide di Cheope. E il Ministero delle Antichità protesta

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2 dicembre 2013

di Sabrina Pieragostini

È guerra aperta tra il Ministero delle Antichità Egizie e la Germania. Questa volta a scaldare gli animi non sono le rivendicazioni del governo del Cairo per il busto di Nefertiti conservato a Berlino, ma le accuse contro dei ricercatori indipendenti tedeschi ritenuti responsabili di aver trafugato dei reperti dalla Grande Piramide della piana di Giza.

Il caso è esploso nei giorni scorsi e sta avendo grande eco sui principali mezzi di informazione egiziani. L'ondata di indignazione si è sollevata dopo la denuncia del furto commesso lo scorso aprile durante una visita all’interno del monumento: in quel frangente, l'archeologo dilettante Dominique Goeritz ha raschiato qualche frammento dal cartiglio del faraone Khufu - per noi, Cheope- dipinto sul soffitto di un comparto sovrastante la Camera del Re. Esisterebbe anche un video che mostra l'operazione, ora rimosso da Youtube.

A maggio, quei minuscoli campioni sono stati consegnati ad un laboratorio di Dresda, il Fresenius Institut, per stabilirne la datazione precisa. Per gli egittologi, infatti, quel nome tratteggiato in pittura rossa prova in modo certo che ad edificare la colossale costruzione fu davvero il secondo sovrano della Quarta Dinastia verso il 2500 a.C. Ma altri studiosi alternativi - il piú celebre, Zecharia Sitchin- lo ritengono inveceun falso realizzato proprio durante la prima esplorazione della piramide ad opera del colonnello inglese Howard-Vyse nel 1837 e ipotizzano che in realtà la piramide sia molto più antica.

È questa l'opinione anche di Goeritz, archeologo sperimentale, scrittore e docente, noto in Germania per la sua teoria del "marinaio preistorico": secondo lui, già nell'età della pietra i nostri antenati erano in grado di navigare nel Mediterraneo e nell'Oceano Atlantico con imbarcazioni di giunco intrecciato e quindi, grazie a questi viaggi, in epoche remote culture geograficamente lontane hanno potuto incontrarsi e influenzarsi a vicenda. Una specie di "villaggio globale" ante litteram.

Nella spedizione in Egitto, lo ha accompagnato un altro personaggio piuttosto famoso e discusso in Germania: Stefan Erdmann, teorico del complotto. Nei suoi libri mescola le tesi di Erich Von Daeniken sulla origine extraterrestre della civiltà umana (a dimostrarlo, ci sarebbero le grandi costruzioni del passato come appunto le piramidi) con ipotesi storiche decisamente poco ortodosse: a suo avviso, ad esempio, dietro ai personaggi biblici Davide e Salomone si celerebbero in realtà i faraoni Tutmosis III e Amenophis III.

Abbastanza per far infuriare il Ministro delle Antichità Egizie che ha chiesto all'Interpol l'espulsione dei ricercatori "eretici" ed ha aperto un'inchiesta per furto. In una conferenza stampa, il responsabile del dipartimento Mohamed Abdel Maqsoud ha smentito punto per punto le teorie di Goeritz e Erdmann, definendole assurde, citando tutte le prove documentarie ed archeologiche che confermano- senza ombra di dubbio- che fu proprio Cheope ad ordinare la costruzione della piramide a scopo funerario. "Non é una cava dalla quale qualsiasi dilettante possaprelevare dei frammenti, a suo capriccio", ha tuonato.

I tre tedeschi (l'identità del terzo uomo non è chiara) nel frattempo sono tornati in patria e respingono le accuse di furto. "Abbiamo solo svolto una ricerca, non capisco questa reazione indignata", ha detto Dominique Goerlitz senza rivelare da chi abbia ottenuto i permessi per esplorare la Camera del Re. "Evitiamo di gettare altra benzina sul fuoco...", ha aggiunto.

Lo rivela invece l'agenzia di stampa egiziana Mena: gli archeologi fai-da-te avevano ottenuto l'autorizzazione dal Supremo Consiglio per le Antichità tramite una compagnia turistica che organizza le escursioni nei siti. Il primo permesso risale al 17 aprile e riguardava sia una visita nella Tomba degli Uccelli, nel cimitero ovest di Giza, sia alla Grande Piramide. A giugno, poi, un altro via libera per una seconda visita nella stessa tomba. Ma ovviamente non erano autorizzati né il video né i prelievi di materiale. Ecco perché é stato ritenuto responsabile l'ispettore dei beni culturali che li accompagnava e che non ha vigilato. Sarà lui, probabilmente, a pagare il conto più salato.

L'impresa di Goerlitz e Erdmann potrebbe però non portare alrisultato sperato. Contattato dal giornale Die Welt, il portavoce del laboratorio di Dresda, Bernd Mehkich, oltre a giustificarsi sull'origine dei campioni ("Per noi erano solo delle briciole dentro un sacchetto", ha dichiarato) ha anche prospettato un possibile fallimento delle analisi: i frammenti sono così piccoli che non sarebbe neppure possibile sottoporli all'esame del radio carbonio. Nessuna datazione, dunque. E nessuna clamorosa scoperta.

Panorama
 
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O t t a
view post Posted on 11/12/2013, 08:58




Allarme in Egitto: crescono i saccheggi ai siti archeologici

Il Cairo, 10/12/2013

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L’arte in generale, e l’archeologia in particolare, è un’altra vittima dell’instabilità che si è venuta a creare in Egitto dopo la rivoluzione del 2011 che ha portato alla caduta del regime di Hosni Mubarak e dopo la deposizione di Mohammed Morsi nel luglio scorso. Due eventi che hanno avuto come effetto una maggiore presenza della sicurezza per le strade, ma non un’altrettanta attenzione per i siti archeologici e i cimiteri, così come le chiese o i musei, saccheggiati o danneggiati come mai prima. «Ci sono sempre stati dei saccheggi in Egitto, ma il fenomeno è esploso ora», denuncia l’archeologa egiziana Monica Hanna al quotidiano Le Monde. Trent’anni, laureatasi all’università americana al Cairo, Hanna è in prima linea nella lotta al traffico illecito di antichità in Egitto. «I militari circolano numerosi, ma la maggior parte dei siti non è in sicurezza», dice. È il caso, ad esempio, della necropoli di Abusir el-Melek, lontana dai circuiti turistici e per questo priva di sicurezza, anche se ricopre una notevole importanza storica con molte aree ancora inesplorate. I siti più noti, invece, sono anche quelli più saccheggiati. La necropoli di Dahshur, 40 chilometri a sud del Cairo non lontano dalle celebri piramidi di Giza, è infatti vittima di saccheggi massici, come denuncia Felix Arnold, archeologo presso l’Istituto tedesco di archeologia nella capitale egiziana. «Se l’insicurezza è la motivazione più apparente dei saccheggi, la realtà è più complessa – riflette Hanna – la situazione economica del paese va di male in peggio. Disoccupazione, povertà, inflazione. La gente immagina che le tombe trabocchino d’oro e di tesori e che basta scavare per trovarne».

Insideart
 
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9 replies since 3/3/2010, 22:03   219 views
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