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  1. piuino
     
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    Cari amici, mi scuso per la prolungata assenza dalle pagine di questo forum e come sempre vi ringrazio per l'attenzione e lo spazio che sempre dedicate a questa vicenda.

    Come sa chi frequenta le pagine del sito www.carloparlanti.it, la dimostrazione dell'innocenza di Carlo è oggi affidata a un nuovo avvocato, Jim Koestner, il cui prezioso lavoro è reso possibile soprattutto grazie ai sacrifici di una ex collega ed ex fiamma di Carlo, Valerie Esposito, che nonostante le difficoltà economiche e personali, non ha esitato a mettere un'ipoteca sulla sua casa per fare fronte alle altissime spese legali.

    L'avvocato ha già ottenuto risultati importanti, dimostrando che alcune prove cruciali sono state goffamente falsificate. Resta il dubbio su come mai nessuno dei protagonisti del primo grado si sia mai fatto delle domande in merito, tra giudice, pm e difesa. Pare inoltre che vi siano state delle gravi infrazioni procedurali riconducibili a dolo da parte dell'accusa. Su questo tuttavia l'avvocato è prudente per non dire reticente in quanto - lo so, sembra incredibile - è concreto il rischio che i record del processo vengano alterati per cancellare le prove di tali irregolarità.

    Carlo è ora detenuto in un centro di smistamento per criminali già condannati, da cui non può comunicare se non per lettera. Il trasferimento in un carcere federale dovrebbe avvenire a breve, ma sembra che siano in ritardo con gli smistamenti, quindi non c'è nessuna certezza né sulla data né sulla destinazione.

    La nostra speranza è che il nuovo governo si dimostri più sensibile al caso di Carlo, anche se sinora i riscontri sono stati tutt'altro che positivi. Continueremo in ogni caso a scrivere a politici e giornalisti: invitiamo anche voi a fare lo stesso, se avete un attimo di tempo da spendere per questa battaglia.

    Vi chiedo come sempre di ricordare Carlo nelle vostre preghiere (le nostre sono state sinora inascoltate), di scrivergli (l'indirizzo è sul suo sito) e di pubblicizzare la sua disavventura.
     
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    Lupus in fabula

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    La nostra speranza è che il nuovo governo si dimostri più sensibile al caso di Carlo...

    Scusa fammi capire Piuino, a prescindere da questioni personali di appartenenza politica, ma se un ministro della scorsa legislatura ha tentato in tutti i modi di dare aiuto, ma è stato osteggiato proprio dalla opposizione, ora che quella opposizione è al governo, come pensi che Carlo possa avere maggiore aiuto ?

    Non pensi che la questione coinvolga anche le ideologie e quindi anche la politica ?

    Da altre parti scrivevi che sono pochi i luoghi in cui la storia di Carlo è stata ascoltata con la giusta attenzione.
    Ma non pensi che su questo si debba riflettere ?
    Tu pensi che chi difende a spada tratta l'ideologia femminista veda di buon occhio e con giusta compassione la vicenda di Carlo P. ?
    Non si rischia così di aspettare il mattino dalla parte sbagliata ?
     
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  3. piuino
     
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    Sì è vero, la politica e l'ideologia c'entrano, ma ti confesso che ho imparato, anche e soprattutto nel corso di questa brutta vicenda, che i temi sottesi al caso Parlanti e in generale i gender issues non si lasciano inquadrare tanto facilmente sullo scacchiere politico.

    Vedi ad esempio il caso delle quote rose, sostenute da uno schieramento bipartisan (la Prestigiacomo che piangeva...) e ugualmente bocciate (per fortuna) da una maggioranza trasversale.

    Per venire al nostro caso, bisogna senz'altro rendere il giusto merito al ministro Castelli (e ad altri rappresentanti del suo partito), ma è ingiusto dire che il suo impegno sia stato vanificato dall'opposizione. Si è trattato infatti di un magistrato, tale Brunella Sardoni, che a prescindere dal suo orientamento politico ha agito non da rappresentante dell'opposizione, ma da magistrato, sulla base di (per me discutibilissime) perplessità di ordine procedurale.

    Scorrendo l'elenco dei ringraziamenti che Katia ha pubblicato sul sito troviamo ugualmente rappresentate le forze politiche di entrambi gli schieramenti. Se è vero che il filofemminismo ha un colore politico prevalente, è anche vero che i valori della giustizia e della solidarietà umana sono simmetricamente condivisi o disprezzati. Io quindi mi regolo come sempre: mi rivolgo agli individui e non ai gruppi, scrivo ai deputati e non ai partiti, cerco le coscienze e non le idee.
     
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    Lupus in fabula

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    Sta di fatto che molto difficilmente si troverà una femminista o un pro-feminist che voglia darsi da fare per il caso in oggetto.
    E non lo si troverà proprio perchè il caso mette in luce aspetti della ideologia femminista (e del suo portato, culturale, politico, sociale, etc.) che per molti/e è molto meglio tenere nascosti il più possibile, cioè...stendere un velo di silenzio.
    Questa è secondo me la realtà, al di là di ogni altra considerazione.
    E' un caso palesemente ingiusto, ma anche troppo "scomodo" da troppi punti di vista.

    CITAZIONE
    Si è trattato infatti di un magistrato, tale Brunella Sardoni, che a prescindere dal suo orientamento politico ha agito non da rappresentante dell'opposizione, ma da magistrato, sulla base di (per me discutibilissime) perplessità di ordine procedurale.

    Per cortesia, potresti spiegare meglio quali sono state queste "perplessità di ordine procedurale" ?
     
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  5. kanedda
     
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    Ciao Red, forse piuino si riferisce al fatto che da parte del magistrato non avvisava estremi di processo. Lei diceva che non vi erano estremi per richiedere la custodia cautelare, nonchè prove per dimostrarne la colpevolezza, naturalmente la legge è stata interpretata, inquanto per un accusa di reato di violenza sessuale e sequestro di persona è sufficiente una denuncia e questa alla fine c'era e non è necessario che l'accusato sia sul suolo italiano, se ne può richiedere estradizione, hanno fatto un po come gli pareva, non era un caso da prima pagina, quindi la magistratura milanese ha pensato bene di 'non perdere tempo'.
     
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  6. COSMOS1
     
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    ci sono novità?
     
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  7. COSMOS1
     
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    c'è QUALCUNOOOOOO

    insomma, è possibile che su una situazione così grave, nessuno si prenda la briga di aggirnarci?

    Parlanti è ancora negli USA? il processo è stato rifatto? boh...
     
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  8. B.B.8
     
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    copio/incollo:

    Per chiunque fosse interessato, segnalo l'iniziativa che avrà luogo a Milano, Via Ferrante Aporti 56, il 15 ottobre prossimo, ore 21.00, in relazione al caso Carlo Parlanti.

    Si tratta di un lavoro del C.I.A. (Centro Italiano Attori) secondo il programma che segue:

    Ore 21 - il caso Carlo Parlanti, monologo teatrale interpretato da Gabriele Milla;
    ore 21,30 - talk-show con esponenti del mondo politico e giuridico (moderatore Ivan Suen);
    Il silenzio distrugge gli uomini perché ne fa dimenticare le storie.

    L'evento è aperto a tutti e, personalmente, invito tutti i residenti in zona a partecipare per agevolare e sostenere la battaglia per Carlo.


    Riporto numero di telefono e info:

    02 36572305
    [email protected]
    www.centroitalianoattori.com
     
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    Se qualcuno è in contatto con Katia, sarebbe utile avvisarla di fare una capatina sul forum e scrivere qualcosa, al fine di evitare che il sistema automatico la cancelli per prolungata assenza.
    Non ricordo bene se il tempo limite è 6 mesi o un anno.
     
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  10. B.B.8
     
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    CITAZIONE (Reduan @ 14/10/2008, 14:21)
    Se qualcuno è in contatto con Katia, sarebbe utile avvisarla di fare una capatina sul forum e scrivere qualcosa, al fine di evitare che il sistema automatico la cancelli per prolungata assenza.
    Non ricordo bene se il tempo limite è 6 mesi o un anno.

    Katia non è riuscita ad entrare sul forum, molto probabilmente perchè non ricorda la password, ha cercato di mettersi in contatto con te, Reduan ma, evidentemente, non ci è riuscita.

    La situazione di Carlo è pessima.

    Più tardi aprirò un topic, dove riporterò alcune lettere dello stesso Carlo: è in contatto con iulbrinner da qualche tempo.

    C'è bisogno di dare sostegno, appoggio e aiuto nei suoi confronti; anche per chi si sta adoperando per lui.

    Manterrò visibile la sezione di Carlo Parlanti periodicamente.

    A presto. :)
     
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  11. B.B.8
     
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    Il silenzio distrugge gli uomini perchè ne fa dimenticare le storie

    imageimage

    Mi permetto di postarlo anche nella sua grandezza originale.


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    La situazione di Carlo è pessima.

    Più tardi aprirò un topic, dove riporterò alcune lettere dello stesso Carlo: è in contatto con iulbrinner da qualche tempo.

    E' mia ardente speranza che i responsabili, ma soprattutto la responsabile di questo allucinante caso se lo portino sulla coscienza finchè hanno vita. E un un tale peso li possa schiacciare come vermi quali sono.


    CITAZIONE
    Katia non è riuscita ad entrare sul forum, molto probabilmente perchè non ricorda la password, ha cercato di mettersi in contatto con te, Reduan ma, evidentemente, non ci è riuscita.

    Non ho ricevuto messaggi di sorta, forse ha sbagliato qualcosa. Cercherò di mettermi io in contatto con lei; però non mi è concesso, neppure come founder, di accedere alle password degli utenti.
    Vedrò cosa posso fare diversamente.

    Grazie per l'interessamento, BB8.
     
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  13. B.B.8
     
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    ... per la serata di venerdì prossimo a Milano!


    Stamattina alle ore 8 su rai1 è stata intervistata la mamma di Carlo.

    Per aiutarlo concretamente dovremmo scrivere al ministro degli esteri [email protected]
    chiedendo l'impegno del Governo a dirimere la drammatica situazione giudiziaria di Carlo nell'esercizio della doverosa azione di tutela dei propri cittadini prevista dal nostro ordinamento.


    e visitare il sito www.carloparlanti.it


     
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    Lupus in fabula

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    La situazione al momento, a naso, mi sembra delicata e complessa per il governo, in questo senso.
    A parte le gaffes del primo ministro, abbiamo un detenuto in America che vorrebbe esser trasferito in Italia e una detenuta americana che vorrebbe essere giudicata in America.
    Situazione scottante... ?
     
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  15. B.B.8
     
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    Chiedo la possibilità di copiare/incollare questo scritto di Rino, riportando data, firma, e luogo (sito).
    Attendo conferma, grazie.

    #entry79983322

    Se io chiedessi a chicchessia se gli uomini abbiano il diritto di raccontare la loro storia e di difendere le loro prerogative tutti risponderebbero di sì.

    Anzi, alcuni troverebbero la domanda provocatoria perché, col solo porla, si farebbe credere che ci sia in giro chi nega un tale diritto. Invece tutti lo riconoscono e lo proclamano, (soprattutto coloro che non lo rispettano), perché le cose in questo mondo vanno così, che i buoni princìpi si proclamano ma non si applicano, i cattivi si negano, si nascondo, si dissimulano epperò si praticano. Si negano e si nascondono appunto per poterli praticare meglio.

    Il cattivo principio che sta alla base della tragedia di Parlanti è impresentabile (al pari di tutti i cattivi princìpi) ed è questo: quando un uomo viene accusato di abusi (offese, molestie, stupri) è colpevole.

    Lo è necessariamente perché che si tratti di una violazione della volontà femminile non dipende da lui, ma dal sentimento della donna e la donna prova la sua passata contrarietà ai gesti maschili attraverso la denuncia. E' la denuncia a provare che l'uomo è colpevole. Questo è il principio che guida legislatori e magistrati in Occidente.

    Esso non è ancora applicato in modo perfetto e infatti, quando non viene applicato, si levano le denuce scandalizzate perché quel principio non è stato applicato (le cosiddette "sentenze choc").

    Di recente le Consigliere di parità di Torino hanno fatto un passo avanti nell'esplicitazione di questo principio cardine del nuovo rapporto tra i sessi e della nuova civiltà di cui si auspica l'avvento. Esse dicono: il molestatore può agire per disprezzo o per volontà di nuocere o anche per semplice maleducazione o addirittura per sbadataggine, ma questo non conta. Quello che conta è il sentimento soggettivo della donna. Precisamente ciò che stiamo dicendo: quello che conta è il vissuto femminile non le intenzioni né i gesti maschili..

    Se conta il vissuto femminile allora non contano né i comportamenti né le intenzioni maschili. Cattive o buone che siano. Non contano equivoci o fraintendimenti.

    Il resto viene di conseguenza. Si rimanda all'uomo il compito di provarsi innocente, cosa che ovviamente non può fare perché il reato non dipende né dalle sue intenzioni né dai suoi comportamenti. Ma non dipende neppure da quel che la donna racconterà.
    Infatti, anche l'inverosimiglianza del racconto femminile, che dovrebbe essere uno dei fattori essenziali per escludere la colpevolezza dell'accusato (in quei rari casi in cui sarebbe possibile escluderla visto che si tratta di un puro confronto da due racconti) viene usato alla rovescia, per provarne la colpevolezza anziché l'innocenza.

    Così, se il racconto della donna è verosimile e coerente esso prova la colpa dell'uomo, se invece è inverosimile e contraddittorio (cioè impossibile ad essere vero) allora prova ancora una volta la colpa dell'accusato. Lo stesso linguaggio universale è precisamente adeguato al principio. La donna che denuncia è denominata vittima. Quindi l'uomo è colpevole.
    Ma se ancora il processo non si è svolto, come possiamo sapere che è colpevole?
    Lo si sa a priori per quanto detto sopra. Perché non c'è bisogno di provare la colpevolezza maschile. E' l'uomo che dovrebbe dimostrare la sua innocenza. Ma come può farlo se non basta neppure la falsità riconosciuta del racconto femminile?

    Ma tutto questo è inconcepibile: nessuno può credere che si sia giunti a tanto. Che l'accusato debba provare una innocenza che non può in ogni modo provare e che perciò ad ogni denuncia debba seguire la condanna.

    Quello di Parlanti non è un errore giudiziario ma l'applicazione di quel principio indicibile che non riguarda solo lo stupro ma tutti i possibili reati di cui un uomo possa venire accusato da una donna. Riguarda l'intera relazione uomo/donna.
    Eppure, gli uomini sono i primi a negare che oggi viga (in tutto l'Occidente) un tale principio e che venga applicato sempre più scrupolosamente.
    Non si può credere ad una cosa del genere. Se ne dà la colpa a questo o a quel giudice, a questo o a quel legislatore. Ci si consola pensando che si tratti di casi particolari, di errori. Ma legislatori e giudici non creano i grandi princìpi, le linee guida della civiltà, non alterano i valori collettivi: i primi si limitano a scriverli, i secondi ad applicarli.

    A seguito di una denuncia femminile, il solo errore giudiziario possibile sarebbe questo: un uomo innocente che venga assolto.

    Chi può credere a una simile verità? Nessuno perché il cuore non reggerebbe.

    Queste verità sono così pesanti che tutti vogliamo che siano false. Siamo certi che lo siano. Devono esserlo, soprattutto se sono vere.

    Perché sono false? Perchè noi tutti ci rifiutiamo di credere che siano vere.

    Rino


    ps: grazie, sbk ;)
     
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17 replies since 25/6/2006, 22:03   1808 views
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